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Narrativa

La milleunesima notte di Alejandro César Alvarez, La chimera di Riccardo Lupo, Uomo-scimmia di Giuseppe Costantino Budetta, I fidanzati di Rossana D'Angelo, Teknostorie di Massimiliano Chiamenti

Poesia italiana

Questa rubrica è aperta a chiunque voglia inviare testi poetici inediti, purché rispettino i più elementari principi morali e di decenza...
poesie di Massimo Acciai, Maria Chiara, Rossana D'Angelo, Antonio Messina, Giacomo Occupati, Enrico Pietrangeli

Poesia in lingua

Questa rubrica è aperta a chiunque voglia inviare testi poetici, in una lingua diversa dall'italiano, purché rispettino i più elementari principi morali e di decenza...
poesie in lingua napoletana e pisana

La bacheca degli annunci assurdi

Una nuova rubrica tra l'aforistico, il poetico e l'umorismo..
Di Rossana D'Angelo

Recensioni

Non tutti i dubbi sono di plastica di Angelo Zabaglio
Un criceto al computer di Lenio Vallati - recensione di Massimo Acciai
Ojstro ("Il Tafano") di Ethel Lilian Voynich - recensione di Vladimir OKC
La leggenda dei pesci bambini di Francesco Bova
Atomico Dandy di Piersandro Pallavicini - recensione di Enrico Pietrangeli
Dovere d'allegria di Giulio Bogani - recensione di Lorenzo Carpentiero
La catena non si spezza di Franco Santamaria

Interviste

Intervista ad Andrea Moneti (autore di "1527")
di Massimo Acciai

Convegni

I Balcani e l'Europa: l'uomo senza confine
di Marco Bazzato

Fiumi di porpora

di Antonio Messina


A te consegnerò un fiore,
la spuma del mare,
un argento,
un battito d'ali,
fiumi di porpora,
la saggezza.

A te consegnerò il vento,
un petalo e il perdono,
il suono dell'arte,
l'amore per me e per ogni cosa,
colate di bianco,
fiumi di luce.

A te consegnerò un violino,
del canto appassionato,
una nota e un respiro,
l'azzurro tutto racchiuso,
in un solitario sorriso,
del mio tempo,
ancora azzurro.

A te consegnerò l'anima mia,
per custodirla e accarezzarla,
per non essere soli,
nell'ombra,
nella luce,
il desiderio s'alza e si agita.

A te consegnerò una parola,
un sogno di carta,
una piccola stella e un'altra parola,
per capire e comprendere,
due labbra per amare,
un cuore,
il mio pensiero.

A te consegnerò la mia solitudine,
nell'andare di notte,
sui prati,
nel cielo ad accarezzar le nuvole,
gonfiore e pianto,
sul mare, d'onde che appaiono,
d'onde che si occultano.

A te consegnerò i miei segreti,
come una lucciola sperduta,
nel tepore e nell'incanto,
arriverò danzando,
forse lieve,
come nuvola,
come spuma,
d'oro e argenti il cielo colmo.

A te consegnerò il mio mare,
nei tuoi occhi l'infinito,
nell'attimo che riluce,
di questa sofferenza,
lontano,
di mille luci la collina,
come fiammelle tremule,
di gabbiani il cielo è colmo.

A te consegnerò il soffio dell'esistenza,
le tragedie e i suoi segreti,
di questa vita, d'altre vite,
lontano,
dove la notte si tramuta in rugiada,
e il tempo muta in un battito d'ali,
trasparenze oltre il mare e,
ancora d'azzurro
e polvere,
gli occhi tuoi che spaziano,
nel mio cuore
e nell'infinito.

A te consegnerò un foglio azzurro,
dove potrai scrivere,
dell'amore,
di questa vita,
di tutte le esistenze,
dei sogni tuoi,
dell'incertezza,
dell'andare mio e tuo,
dell'acqua che scorre,
come fiume; e
colate di porpora sulle colline,
prossimi al mare i nostri pensieri,
fatti d'umore,
di rugiada e di vento.

A te consegnerò il mio cuore,
fanne buon uso,
non farlo lacrimare,
asciugalo,
nel tepore avvolgilo,
tra le stelle, nelle tue mani,
per essere,
per sognare, per amare,
di sopra,
di sotto,
da tutte le parti: dove il vento spira,
da lontano
io sentirò la tua mano accarezzare la mia vita.


maggio 2005

Se tu potessi ascoltare

di Antonio Messina


Se tu potessi ascoltare il tremolio dell'aria che scorre,
nel mio cuore avvinto,
allora del cielo avresti il senso,
dell'amore il sogno,
dell'anima il segreto.

Se tu potessi ascoltare la voce degli uragani,
dell'anima mia l'andare,
allora in una goccia,
dissolvenze,
io sarei il frammento
di un bacio l'umidore,
come negli occhi piccole perle,
della pioggia che scende,
dell'aria che danza,
della neve che diviene tormento.

Se tu potessi ascoltare il pianto degli infelici,
dolore che trapassa,
allora dei sogni saresti l'ancella,
di una emozione da donare,
nell'allontanare la tristezza,
il buio che dilaga,
l'ardore del canto.

Se tu potessi ascoltare il vento che ride,
ilarità di un pensiero snello,
allora delle corti saresti la regina,
per un sorriso che avvolge il mondo,
di notti, di sogni,
d'amore,
il senso tuo delle cose.

Se tu potessi ascoltare e navigare,
intorno al mio universo, e sollevare polvere,
allora io saprei ridare colore,
pennellare,
rendere la luce,
in un icona sospesa,
con le tue mani,
io sarei pietra,
barlume,
fiamma,
immortalità.

Se tu potessi ascoltare il fremito,
il canto dal poeta,
il soffio di una esistenza ignota,
allora io diverrei giullare,
nel campo,
tra il grano d'oro,
i miei sogni diverrebbero fili d'argento,
un sorriso svelato,
e con le mani costruirei un altro destino,
un mondo di luce,
non per me, né per te,
noi saremo già pregni d'oceani,
ma per gli infelici,
per quelli che i sogni non conoscono,
in un unico punto oltre il mare,
la vita s'insinuerà e,
danzeranno pure gli alberi,
e la luce sarà estasi e delirio.

Se tu potessi ascoltare il flebile respiro,
il rumore del mondo,
l'ipocrisia, la falsità,
allora capiresti il segreto,
il senso del mio parlare,
la pioggia che scende lenta,
in un unico punto, oltre l'incertezza,
fatalità di una lacrima,
fiumi e fiumi,
oceani a colmare,
amori da abbracciare,
in un palpito,
tutto racchiuso nel tuo giardino,
il significato di un fiore.


settembre 2005

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