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                                  NarrativaPoesia italianaPoesia in linguaQuesta rubrica è aperta a 
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 (Si vede un orologio che segna l'ora esatta: 
                le 14,00; poi il parco innevato con una panchina nel mezzo; 
                arrivano contemporaneamente due fidanzati, ognuno con un regalo 
                in mano. Sullo sfondo bambini e coppie di fidanzati visti da 
                lontano).
 Lui: Ciao, Tesoro!
 
 Lei: Ciao, Amore! (Si abbracciano)
 
 Lui: Tesoro, ho girato dappertutto per trovare la confezione del 
                tuo colore preferito.
 
 Lei: Amore mio, non dovevi stancarti per me!
 
 Lui: Per te questo è poco, tesoro!
 
 Lei: No, amore non dovevi proprio!
 
 Lui: Insomma non l'hai apprezzata!
 
 Lei: No, tesoro non ho detto questo (Lei si avvicina e 
                l'abbraccia)
 
 Lui: Sai, ci tenevo così tanto a fartelo che ho speso anche 
                qualcosa in più
 
 Lei: Allora è più costoso del mio, te lo devo rifare! (Lei 
                accenna ad alzarsi)
 
 Lui: No tesoro mio, va benissimo quello che mi hai comprato
 
 Lei: Dubiti che spenderei altri soldi per te!
 
 Lui: Non volevo dir questo (Si vede di nuovo l'orologio; la 
                lancetta dei secondi accenna ad andare avanti ma ritorna 
                indietro ripetutamente sullo stesso punto)
 
 Lei: Mi sono persino alzata più presto del solito per comprarti 
                il regalo e tu mi tratti male!
 
 Lui: Tesoro mio! E a che ora?
 
 Lei: Alle sei (Lui la bacia e si vede l'orologio che ricomincia 
                a camminare)
 
 Lui: Sai, era tanto tempo che avevo visto in vetrina il tuo 
                regalo; l'ho comprato subito
 
 Lei: Grazie, amore! (Si baciano di nuovo)
 
 Lei: E se, dopo tanto tempo, non l'avessi trovato più? (Lei 
                cambia espressione, è arrabbiata)
 
 Lei: Tu non mi avresti fatto il regalo! (La gente sullo sfondo 
                rimane immobile. Un ramo di un albero, appesantito dalle neve, 
                si spezza e cade a terra)
 
 Lui(facendosi più dolce): Perché stiamo litigando? (Lui le 
                prende le mani. Passa un ragazzo che vende i fiori. Lui si alza 
                e va verso il ragazzo. La gente ricomincia a camminare. Lui 
                ritorna da lei con un mazzo di violette. Si baciano. Lui guarda 
                il suo orologio.
 Lui: Vogliamo aprire i regali?
 
 Lei: Si, amore (Lei gli mostra il suo pacchetto; sulla carta è 
                stampato il nome di una gioielleria)
 
 Lui: Ah! Ci sei tornata! E chi ti ha venduto il regalo? Il 
                solito commesso che ti faceva il filo?
 
 Lei: Ma no tesoro, ci sono andata perché era l'unico negozio 
                dove vendevano un oggetto così bello
 
 (Lui guarda di nuovo il suo orologio)
 
 Lei: Tu piuttosto, guardi continuamente l'orologio, ti stai 
                annoiando con me! Tu non mi ami più! Se vuoi ci possiamo anche 
                lasciare! (Lei lascia il regalo sulla panchina in modo brusco e 
                si alza)
 
 Lui: Sei tu che non mi ami più e mi vuoi lasciare!
 (Anche lui posa il regalo sulla panchina con un gesto di rabbia. 
                Lei esce di scena camminando verso sinistra; lui esce di scena 
                camminando verso destra, entrambi si danno le spalle. Nel parco, 
                sullo sfondo e sulla panchina non c'è più nessuno. L'orologio 
                inquadrato da vicino è completamente fermo. Si vede la panchina 
                con i due regali sopra e per un po' si vede la neve che batte 
                sopra i regali, insistentemente. Dopo un po' da sinistra rientra 
                lui con un passo veloce e si ferma a guardare i regali)
 
 Lui: Ah! Non è tornata indietro a prendere il mio regalo e io 
                che volevo far pace! Bene, allora lo porterò via e questa storia 
                è chiusa! (Con rabbia riprende il suo regalo ed esce di scena 
                con passo veloce, dopo un po' rientra lei da destra, si accosta 
                con passo lento alla panchina)
 
 Lei: Ah! Non solo non ha preso il mio regalo ma si è portato via 
                anche il suo, bene riprenderò il mio pacchetto, allora è proprio 
                finita…(Si siede lentamente sulla panchina prendendo il 
                pacchetto in mano e fissa per qualche secondo lo sguardo a 
                terra, poi si alza in piedi con uno scatto e si allontana 
                velocemente, la panchina è ripresa sempre più da lontano, fino a 
                non distinguersi più)
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