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                                  Narrativa
                                  
                                  Poesia italiana
                                
                                 
                              
                                  Poesia in lingua
                                Questa rubrica è aperta a 
                              chiunque voglia inviare testi poetici, in una 
                              lingua diversa dall'italiano, purché rispettino i 
                              più elementari principi morali e di decenza... 
                              poesie in lingua
                                napoletana e
                                pisana
                                 
                              
                                  La bacheca degli annunci 
                                  assurdi
                                Una nuova rubrica tra 
                                l'aforistico, il poetico e l'umorismo.. 
                                Di Rossana D'Angelo
                                 
                              
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                                  Non tutti i dubbi sono di 
                                  plastica di Angelo Zabaglio  
                                  Un criceto al computer di
                                  Lenio Vallati - 
                                  recensione di Massimo Acciai 
                                  Ojstro ("Il Tafano") di
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                                  Voynich - recensione di Vladimir OKC 
                                  La leggenda dei pesci bambini di
                                  Francesco Bova 
                                  Atomico Dandy di Piersandro Pallavicini - 
                                  recensione di Enrico Pietrangeli 
                                  Dovere d'allegria di
                                  Giulio Bogani - 
                                  recensione di Lorenzo Carpentiero 
                                  La catena non si spezza di
                                  Franco Santamaria
                               
                                  Interviste
                                  Intervista ad Andrea 
                                  Moneti (autore di "1527") 
                                  di Massimo Acciai
                               
                              
                                  Convegni
                                  I Balcani e l'Europa: 
                                  l'uomo senza confine 
                                  di Marco Bazzato
                               
                              
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			    # 5. fellini era seduto al tavolo con me e 
                altre tre persone sconosciute. mi diceva che voleva venire a 
                firenze a prendere un caffè con me sul ponte vecchio. ero 
                felicissimo. vedevo la sua faccia ringiovanire e pensavo che era 
                la persona più affascinante che avessi mai conosciuto. 
                 
                # 6. il ragno faceva la sua tela con movimenti velocissimi. si 
                muoveva a raggiera e poi portava il filo a spirale verso il 
                centro. il ragazzo nuotava a rana con muscoli e braccia 
                levigati, da destra verso sinistra. al tramonto. mettendo a 
                fuoco da vicino si vedeva la ragnatela, mettendo a fuoco da 
                lontano si vedeva il ragazzo. 
                 
                # 7. mi ricordo che la preside pianse quando ci vestimmo in 
                maschera per il martedì grasso. non ci poteva credere: la 
                sezione migliore della scuola migliore con studenti che vanno 
                vestiti in maschera con rossetti e make up e strani costumi in 
                classe. che vergogna! era la nostra allegria che la faceva stare 
                male, che le faceva paura. ricordo ancora il suo sconforto, e la 
                professoressa di letteratura che in classe ci faceva parlare in 
                latino dei nostri genitori. ma facevamo teatro all'ora di 
                inglese, così potevamo parlare la nostra lingua segreta e 
                truccarci e giocare a essere star. 
                 
                # 8. dopo i lavori di ristrutturazione c'è una zona del giardino 
                dove non nasce più nulla. dev'essere stato tutto il cemento che 
                hanno buttato nella terra. l'unica pianta rimasta è un'edera 
                bianchissima. la pianta grossa era stata tagliata alla base, ma 
                l'edera ha sorprendentemente ributtato, bianca, senza una 
                traccia di clorofilla. mi ha accolto al mio rientro a casa. 
                cresce male, è malata, a volte sembra morta. quando ho cercato 
                di farla crescere al sole legandola a un graticcio mi è quasi 
                morta davvero. io le ho dato terra buona, molta molta acqua e 
                anche fertilizzante chimico potentissimo. ho drogato l'edera. 
                sempre peggio. poi ho deciso di lasciarla stare, darle acqua, e 
                vedere se viveva o no. ho tagliato il ramo seccato dal sole e 
                ciao. allora ha cominciato a riprendersi, piano piano, ad andare 
                in giù verso l'ombra. sta meglio. sta meglio quando io sto 
                meglio. oh, edera barometro della mia vita e della mia salute! 
                 
                # 11. stanze porte corridoi strade passaggi dov'è la mia 
                macchina dove ho parcheggiato non ricordo devo tornare a casa ma 
                come dov'è la strada dov'è la direzione dov'è la casa perché 
                attraverso stanze private di altri e cortili e muretti dov'è la 
                strada larga voglio trovare la mia macchina voglio tornare a 
                casa. 
                 
                # 13. sì, ho scritto l'articolo. è sul giornale. dài leggilo. sì 
                è qui da qualche parte in questa cartellina. dov'è? non lo 
                trovo. no, dev'essere qui per forza. se non è qui non è 
                possibile. ma sono impazzito completamente? sono sicuro di 
                averlo scritto. e invece no, non è da nessuna parte. non l'ho 
                mai scritto. non c'è. non è mai esistito. avevo visto il mio 
                nome e la mia firma in fondo all'articolo e invece non c'è e non 
                è mai esistito.  
                 
                # 16. nessuno faceva il bagno oggi nel centro del lago. perché 
                ieri c'era morta annegata una ragazza. - la figlia di un mio 
                prozio appena morto, uscendo dalla chiesa diceva è così: si 
                nasce e si muore, l'altra figlia dal pulpito diceva dolcemente 
                dell'amore di suo padre per la vita semplice e per il suo 
                lavoro, compresa la fatica che ne derivava. le nipotine erano 
                invece false, con lacrimuccia di circostanza, il nipote era in 
                silenzio durante le preghiere, ma si è fatto il segno della 
                croce al momento del passaggio della bara. - è come se il lago 
                fosse diventato tutto a un tratto una forza oscura, capace di 
                uccidere e di far sprofondare giovani corpi nel suo mistero 
                fangoso e terribile, una storia di orrore. la sottile linea 
                rossa. 
                 
                # 19. la cosa più bella è guardare in alto cogliendo un grappolo 
                d'uva. vedere i chicchi con dietro il sole e sudare pregustando 
                il sapore dolce che i chicchi avranno in bocca.  
                 
                # 20. la notte non riesco a dormire da qualche giorno. mi 
                angoscia il fatto di non essere geniale come andrea pazienza. ci 
                penso di continuo: perché non sono come andrea pazienza?, perché 
                qualcuno ha così tanta immaginazione e così tante qualità e 
                qualcun altro no? 
                 
                # 24. la schizofrenia è un territorio tuttora da definire. è 
                alimentata dalle sostanze psicotrope? è latente in molti 
                soggetti? si può considerare 'schizofrenia' l'esperienza di 
                udire voci che non esistono nei bambini? qual è la differenza 
                tra 'follia' e 'schizofrenia'? sono sinonimi? c'è 
                necessariamente sofferenza nei soggetti schizofrenici? io, sono 
                schizofrenico? tu che leggi, sei schizofrenico? tu che ascolti, 
                sei schizofrenico? tu che guardi, sei schizofrenico? viene fatta 
                abbastanza ricerca al riguardo? io da bambino quando fissavo un 
                punto della finestra della mia camera, in basso, sentivo la voce 
                del diavolo, pesante e gutturale, quando fissavo un punto in 
                alto della finestra sentivo, come li chiamavo io, i cori degli 
                angeli. tra l'altro, in quel periodo andavo a dottrina, per cui 
                mi chiedo in quale misura l'educazione cattolica, che schiaccia 
                l'individualità instillando paure e sensi di colpa, abbia 
                influito sulla mia schizofrenia infantile, secondo alcuni 
                studiosi sintomo di schizofrenia latente. 
                 
                # 25. extraterrestri. sì, ne avevo paura. specialmente dopo aver 
                visto l'uomo che cadde sulla terra con david bowie. pensavo di 
                essere figlio di alieni, e pensavo che guardando fuori dalla 
                finestra del bagno che dava sul giardino, prima o poi avrei 
                visto arrivare un'astronave o un volto spaventoso. allora 
                dipinsi un quadro a 16 anni, raffigurante un extraterrestre, che 
                mi liberò da queste paure. 
                 
                # 26. sognavo spesso mia mamma e un suo clone cattivo. era 
                difficile scoprire se era quella buona o quella cattiva nel 
                corso del sogno. sognavo spesso anche una gamba senza corpo che 
                mi seguiva. avevo spesso paura. 
                 
                # 33. mi sono assentato per 10 giorni e l'edera è morta. 
                 
                # 34. qui marconi provava a collegarsi con l'america. i tralicci 
                portano l'elettricità dalla città lungo l'autostrada dalla zona 
                industriale della periferia fino ai monti e al mare. come fate 
                ad arrivare fino a quassù, ad inerpicarvi su per questa 
                montagna? segui il tuo istinto. solo membrane che vibrano, solo 
                ricambio di liquidi, solo un tiro di dadi solo un altro folle 
                volo solo una venuta folle. è solo un gioco. solo un gioco. solo 
                un gioco. solo un gioco. solo un gioco. l'infinito è dentro al 
                foglio. l'infinito è dentro al libro. l'infinito è l'orizzonte 
                in cima al monte e cielo bianco e mare. 
                 
                # 35. tornando a casa di notte ho visto il cielo illuminato a 
                giorno dalle luci dello stadio. l'elettricità era saltata in 
                tutto il quartiere, nelle strade, nelle scale, nelle case. solo 
                rari fari di macchine e l'astro fulgido dello stadio in 
                lontananza. tutti eravamo nei giardini, parlando molto più del 
                solito. uniti nella pochezza delle nostre candele alle finestre 
                e inermi davanti al buio. in alto, enorme, lucente come un sole, 
                la luna. 
                 
                # 38. musica. solo musica. la musica è tutto. musicoterapia 
                musica muovi le mie membra musica. brivido di chitarra elettrica 
                possanza di basso percuotimi su 30 metri di casse per giorni e 
                giorni. 40 + 8 kilowatt come oceano o uragano o memoria di 
                arpeggi, accordi, scale, ronzii, dissonanze, schiocchi e 
                frastuoni, le foto scattate ai concerti andando in giro con la 
                band. totem modem autem m m m musica avvolgimi e portami in alto 
                nella daaaaaaaaaanza di luce. 
                 
                # 44. 'tieni la mano dietro'. 'quella è la mano del diavolo'. 
                'oggi i ragazzi sono in punizione'. 'il movimento è vietato'. 
                'voglio il massimo silenzio'. 'amen'. 'tenete la voce bassa'. 
                'maestro è lui che mi dà noia'. 'ecco la donna vissuta'. 'ho 
                paura non voglio andare a scuola'. 'mi prendono in giro nell'ora 
                di ginnastica'. 'mi trattano da femminuccia, sono cattivi'. 'in 
                piedi arriva il signor maestro'. 'oddio, e se interroga me...'. 
                'ohhh, mi cola il moccolo sul grembiule nero di fodera e luccica 
                come una scia di lumaca, bleahhh'. sì, questa era la scuola in 
                italia negli anni '70: più simile a una prigione che a una casa, 
                più simile a un campo di concentramento che a un campeggio 
                turistico. obbligo di usare la mano destra per scrivere, la 
                sinistra è la mano del diavolo. 
                 
                # 57. di sera non rimane più nessuno qui in istituto. la mia 
                gioia è avere le chiavi per uscire e restare solo nei saloni 
                abitati solo dai volumi dei vocabolari e dai computer. il mio 
                computer ha uno screensaver con fiori di van gogh, e ne sono 
                contento perché la sua strana strana bellezza mi accoglie 
                all'inizio della sessione giornaliera. un mio starnuto 
                improvviso ha irrorato lo schermo di goccioline iridescenti e 
                iridate in dimiramenti di colori come le luci di una discoteca. 
                fuori il mondo è in guerra: io qui vivo nel passato e navigo nel 
                corpo della lingua italiana collocato nell'ingente database come 
                in un oceano in quiete, e come ogni sera, proprio al tramontar 
                del sole, penso a mio padre, l'ottimo nuotatore.  
                 
                # 58. si dice rilassarsi ma per me il rilassamento è riposo e 
                chiudere gli occhi e guardare lontano e vedere paesaggi mentre 
                intorno c'è una costante di base comune che non serve a saltare 
                nel segno che resta nella pietra insomma un solco di passaggio 
                molto complesso ma risolto in effervescenze di mitici racconti 
                che raccontano la storia di un parlamento di uccelli che disvola 
                e disvuole la conoscenza mista del ritorno. 
                 
                # 70. mangiare nel cortile condominiale con barbecue nel mezzo 
                di casamenti alti popolari afferenti al cortile dove pulendo e 
                tenendo le cosine per bene si mangia 
                pesce o salsicce o minestra o patate tutto avvolto nelle 
                stagnole e su e giù per le scale con zoccoli olandesi e un 
                danish joint alla fine della cena con i vicini nel barbecue 
                accanto che sorridono e allora lui dice è proprio una cenetta 
                danese tipica e tutti 
                ridiamo e io penso a guardare il verde degli infissi e i mattoni 
                e il cielo in mezzo ai casamenti su e giù per le scale a 
                chiocciola in legno succedeva ciò nello scorso millennio. 
                 
                # 79. tutte idee spezzate. tutte idee frammentarie. come farò a 
                mettere in ordine 150 pagine di romanzo? 
                 
                # 81. i wish i had a band. i want to play. sing. in a band. the 
                bands. cambio palco. com'era bello essere una band. long time 
                ago when we was fab. fab. but it's all over now baby blue. fab… 
                … non voglio piacere a tutti. che palle scrivere un romanzo. 
                troppo lungo. troppa fatica e pazienza e dialoghi. ma che senso 
                ha scrivere ancora poesia? ho tentato di scrivere il grande 
                romanzo come amelia ma è stato impossibile. 
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