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Libri a fumetti

Halo Jones e Martha Washington: Due donne libere in mondi oppressivi
Articolo di Andrea Cantucci

Teatro

Geppetto e Geppetto: una favola moderna
di Massimo Acciai Baggiani
Una lettera alla maniera di Queneau
di Massimo Acciai Baggiani
Nostalgia per i barroccini
di Massimo Acciai Baggiani
La solitudine non ha parole
di Massimo Acciai Baggiani
Come si gioca a briscola in cinque?
di Massimo Acciai Baggiani
Harem di oggi e di ieri
di Massimo Acciai Baggiani
Il principio di Archimede
di Massimo Acciai Baggiani
Uno straordinario mix di musica e comicità
di Massimo Acciai Baggiani

Miti mutanti 31

Tavola di Andrea Cantucci

Harem di oggi e di ieri
 

Massimo Acciai Baggiani


 


Scendiamo le scale che portano al sottosuolo, attraversiamo stretti corridoi seguendo le indicazioni della nostra guida, ci ritroviamo in un ambiente fumoso e in penombra: al centro della sala c'è un palco su cui una ragazza distesa, sotto un lenzuolo, si sta svegliando. Accanto a lei una vecchia in abiti mediorentali sta salmodiando in una lingua straniera: le sue parole bisbigliate si mescolano al gorgoglio dell'acqua di una fontana. Un ragazzo vestito anche lui in tema ci dà il benvenuto e ci fa sedere su degli spalti che circondano la scena.
Inizia così la prima de "L'ultimo harem" al Teatro di Rifredi, spettacolo di Angelo Savelli ispirato a "Le mille e una notte" e ai racconti della scrittrice turca Nazli Eray. Proprio alla Turchia di oggi è dedicata buona parte della performance, con frequenti salti temporali nel passato fiabesco del Medio Oriente: Serra Yilmaz, Valentina Chico e Riccardo Naldini danno vita a una parata di personaggi pittoreschi - a metà tra il fantastico e il realistico - che raccontano i rapporti sempre complessi tra uomo e donna. L'harem diventa il luogo in cui i sessi si incontrano, in cui le donne entrano in competizione per conquistare i favori del principe, in un sottile gioco di seduzione lontano da ciò che noi profani ci immaginiamo avvenga in tale contesto. All'uomo infatti piace la donna che fugge, che non si dà per scontata, che va conquistata con la parola, così come la donna conquista l'uomo col racconto.
Ottime le scenografie, le luci soffuse, l'atmosfera esotica ed onirica. Perfetta la recitazione dei bravissimi attori, così come la regia di Savelli: insomma una serata decisamente insolita che lascia un ricordo durevole.


Firenze, 12 gennaio 2018

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