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                                  NarrativaPoesia italianaPoesia in linguaQuesta rubrica è aperta a 
                                chiunque voglia inviare testi poetici inediti, 
                                in lingua diversa dall'italiano, purché rispettino i più elementari principi 
                                morali e di decenza... poesie di Francesco 
                                Felici, Maria Pia 
                                Moschini, Julianna 
                                Vas-Szegedi
Teatro
                                  La 
                              favola dello spettacolo di Liliana Ugoliniintervista
                              di Massimo Acciai
AforismiSaggi
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                                  Sofia (autore di "Non ti chiederò niente" e 
                                  "Marta")di Massimo Acciai
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 *****Così parlami ancora
 la lingua della madre. Dimmi
 "Io ti amo"
 tre cortissime parole
 come tre frecce aperte
 dentro un cuore rosso
 di carta.
 
 Lingua. Parola. Parlami ancora.
 Dammi speranza. Dillo
 "Io ti amo"
 mentre mi sfiori con le labbra
 mi darai calore
 o mi trapasserai
 con lingua biforcuta?
 
 
 *****
 Così per lungo tempo
 ti ho pensata. Ti avevo costruita
 donna di parole, donna di carta
 modellando il tuo linguaggio
 in versi corti, con tanti punti
 e a capo. Poi ti ho allargata
 con esagerazione. Esuberante
 il tuo messaggio oltrepassava una riga. Due, tre, tante. Ti 
                ammaestravo
 con tagliente ironia.
 
 Così in poco tempo
 ho digitato sul computer
 tutte le tue parole,
 pronta a lanciarti al mondo
 in missione di pace.
 Ma quando a ferragosto l'hard disk
 si è rotto, mi sei scomparsa.
 Ahi! Triste sorte. Ancor
 prima di nascere sei morta.
 Donna di parole. Donna di carta.
 
 
 *****
 Così di giorno
 faccio meditazione in giallo.
 Penso parole in giallo.
 Non solo per scoprire
 che differenza c'è
 se c'è, tra quel colore e
 le sue sfumature.
 Gialla, la mia ossessione.
 
 Anche di notte
 faccio meditazione in giallo.
 Spacco la mente,
 spacco le parole.
 Con la mente spaccata, scappo.
 Scappo con la mia ossessione.
 Così continuo.
 Faccio meditazione in giallo.
 
 
 *****
 Così una attesa.
 Attesa senza testimoni. Perché il fiore
 di calla stanotte
 apre il suo calice con l'indice puntato
 bianco, verso il cielo.
 Domani al mio risveglio mi troverà
 nel suo splendore.
 Così lui sa.
 Attenderà la mia parola vergine per essere fecondato?
 
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