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                                  Poesia italiana
                                
                                Questa rubrica è aperta a chiunque voglia 
                                inviare testi poetici inediti, purché rispettino 
                                i più elementari principi morali e di decenza...  
                                poesie di Andrea Cantucci,
                                Giovanna Casapollo,
                                Matilde V. Laricchia,
                                Michele Parigino
                                 
                              
                                  Poesia in lingua
                                
                                Questa rubrica è aperta a chiunque voglia 
                                inviare testi poetici inediti, purché rispettino 
                                i più elementari principi morali e di decenza...  
                                poesie di Manuela Léa Orita,
                                Livia Ioana Stefan
                                 
                              
                                  Recensioni
                                  
                                  
                                  In questo numero: 
                                  - "Esagramma 41" di Massimo Acciai, prefazione 
                                  di Mariella Bettarini 
                                  - "La nevicata e altri racconti" di Massimo 
                                  Acciai, recensione di Monica Fantaci 
                                  - "Sempre ad est" di Massimo Acciai, 
                                  recensioni di Liliana Ugolini e Monica Fantaci 
                                  - "Un fiorentino a Sappada" di Massimo Acciai, 
                                  nota di Sandra Carresi 
                                  - "Un fiorentino a Sappada" di Massimo Acciai, 
                                  nota di Stefano Gecchele 
                                  - "La metafora del giardino in letteratura" di 
                                  Lorenzo Spurio e Massimo Acciai, recensione di 
                                  Anna Maria Balzano 
                                  - "La cucina arancione" di Lorenzo Spurio, 
                                  recensione di Valentina Meloni 
                                  - "Accenni d'Autunno" di Antonio Messina 
                                  - "Verso altri cieli" di Floriana Porta 
                                  - "Una storia sbagliata" di Donatella Fabbri, 
                                  nota di Massimo Acciai 
                                  - "Non ci sono foto ma qualcosa è rimasto" di 
                                  Matilde Vittoria Laricchia 
                                  - "Il mio canto fiero" di Cesare Lorefice 
                                  - "Scene da un probabile inferno" di Salvatore 
                                  Scalisi 
                                  - "Tempesta d'estate" di Salvatore Scalisi 
                                  - "Quando sorride il mare" di Floriana Porta 
                               
                              
                                  Interviste
                                  
                               
                              
                                  Articoli
                                  
                               
                              
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                               In questo numero segnaliamo... 
 
			                  
                 
			                  
                            Esagramma 41 
                            Massimo Acciai 
                            Faligi, 2013 
                             
                             Ricco, 
                            vivo, mosso da vari “codici” esperienziali e 
                            conoscitivi (il libro dell’ I Ching, da cui il 
                            titolo di questo libro; l’humus talora 
                            fantascientifico; la “profezia” maya; le date del 
                            Calendario della Rivoluzione francese apposte sotto 
                            le poesie; gli hayku; il connubio musica-poesia 
                            nelle otto canzoni presenti; il forte interesse e la 
                            conoscenza attiva dell’esperanto, ecc.), tuttavia 
                            Esagramma 41 ha come “codice” principale (e – direi 
                            – assoluto) la vita e l’esperienza dell’autore 
                            stesso, che di sé scrive, argomenta, narra, espone 
                            sentimenti e ricordi, volontà ed emozioni, speranze 
                            e rimpianti, e così via. Si leggano, ad esempio, 
                            versi come questi: “ci si scopre bambini”; “A volte 
                            vorrei tornare invisibile”; “il dolore mi riavvolge/ 
                            calmo, lentamente”; “sorrido a quanto è trascorso”, 
                            “il cuore rivolto ad un giorno lontano”, “Potrebbero 
                            essere solo brutti ricordi”, “questi ricordi 
                            struggenti carichi di gioia”, “Eppure cerco ancora 
                            il silenzio”; “Il passato mi 
                            avvolge come nebbia./ Il futuro è un passo nel 
                            vuoto./ Il presente…esiste?”, ed altri ancora. Si 
                            vedrà che la precisa cultura, la puntuale 
                            conoscenza, l’esperienza di tanti “codici” – come 
                            dicevo – non cancellano (anzi inverano, 
                            concretizzano, persino potenziano) l’ “io” 
                            dell’autore che, proprio a questo proposito, si 
                            chiede: “Sono forse stato io poeta?/ 
                            Certo è molto che non sento il ‘brivido’/ e mi pare 
                            che la poesia sia una terra remota/ appartenente a 
                            un altro pianeta”. Ecco, allora, poesie anche in 
                            forma di canzoni (e siamo 
                            all’ultima sezione del libro), e canzoni 
                            precisamente con musica: testi e musica dell’autore 
                            (tranne due testi, con musiche di Matteo Nicodemo e 
                            Giuseppe Profili). L’autore si fa, dunque, anche 
                            “musico”, musicista, e dedica tali opere a donne 
                            amate, all’amore che è “sbalorditivo, puro,/ è 
                            crudele, fragile, pretende ma non dà,/ è bello e 
                            inutile,/ libero…l’amore mio!”. E siamo alla 
                            conclusione, alla finale sintesi, sì da raggiungere, 
                            in pienezza, la propria identità: nella vita e nei 
                            versi. 
                             
                            Mariella Bettarini 
                             
                            * * * 
                             
                            Un fiorentino a Sappada 
                            Massimo Acciai 
                            Lettere Animate, 2012 
                             
                            A parte constatare che la famiglia Acciai - i nonni 
                            - è longeva ci sono degli sprazzi lucenti in questa 
                            che - con linguaggio aulicissimo di Spurio - viene 
                            definita del prefatore Lorenzo Spurio - appunto - 
                            "silloge" di racconti intorno a una lunga 
                            passeggiata - che se avessi qualcuno di mio 
                            gradimento con cui andare andrei subito a visitare 
                            tolti tutti gli enetacci che capitano nel libro 
                            ovviamente, il mio Veneto poi, il mio Veneto, quello 
                            vero, quello secessionista, ho divagato, chiedo 
                            venia. 
                             
                            Il primo inciampo /la prima scossa del libro è 
                            ovviamente l'apparizione della Bambina.  
                            Chi cosa rappresenta, il Sesso? la Paura? una 
                            paronoia munchiana?  
                             
                            Poi il racconto si fa quasi "infantile" (il 
                            Parmigiano) ma è solo un attimo, la bellezza del 
                            paesaggio fa trapassare il protagonista al mondo di 
                            morti, il racconto scivola (è ben scritto) fra le 
                            cappelle con i lumi accesi e delle curiose sagome.
                             
                            Come nel film "Blair witch project" la natura da 
                            serena e accogliente si fa minacciosa alternanza di 
                            stati euforia e senso di minaccia. Questo è molto 
                            contemporaneo (il bipolarismo). La minaccia è spesso 
                            femmina come lo strano episodio della donna con la 
                            jeep e la gita fuori confine che finisce molto male 
                            (come ha fatto ad accendere il fuoco il protagonista 
                            se odia il fumo?). La cosa misteriosa è che l'amico 
                            il giorno seguente sosterrà di aver cenato con lui. 
                            E' affascinante questa cosa: crepe che si aprono 
                            continuamente nel fluire di un racconto 
                            apparentemente piano e tranquillo. Mi pare anche 
                            positivo che l'autore non spieghi molto- è così, 
                            fine.  
                             
                            Ci troviamo catapultati nell'anno 2236 e questo 
                            fatto che il protagonista si portasse dietro i libri 
                            di Asimov nelle sue passeggiate acquista un senso 
                            interno al libro tipo sogno freudiano, la successiva 
                            apparizione dei soldati austriaci invece è un 
                            episodio alla Fanny games del regista mio preferito 
                            M.Haneke! La sostanza del libro è in questo 
                            alternarsi di quiete e tempesta, quasi uno specchio 
                            di uno stato di animo che viene bene espresso nelle 
                            100 pagine del libro 
                             
                            Stefano Gecchele 
                             
                            * * * 
                             
                            Sempre ad est 
                            di Massimo Acciai 
                            Faligi, Editore, 2011 
                             
                             
                            Commento a cura di Monica Fantaci 
                             
                            L'oriente è una delle passioni del nostro Acciai; un 
                            oriente ricco di fantasia, di avventure mosse da 
                            situazioni particolari legate al surypanta, una 
                            creatura inventata dall'ingegno dell'autore, sempre 
                            pronto a stupire il lettore. E' una continua ricerca 
                            del surypanta, che viene catturato da un mago e 
                            portato "sempre ad est", come lo stesso titolo del 
                            libro suggerisce. 
                            Il surypanta non si stanca mai di giocare e spesso 
                            canta, quello stesso canto che porterà il suo 
                            padrone verso oriente; il testo assume la struttura 
                            propria della fiaba, nel suo intreccio sempre più 
                            incalzante, fino a raggiungere l'antagonista e 
                            sconfiggerlo; è durante questo muoversi verso la 
                            meta che si instaura l'amicizia tra due umani con la 
                            passione e l'amore per i surypanta, insieme 
                            inseguono l'est per liberare le creature dalla 
                            brutalità del mago. 
                            Si possono scorgere due morali: 
                            - mai abbattersi durante le circostanze; 
                            - dare valore all'amicizia, perché da questa si 
                            ricaverà maggiore forza. 
                             
                            * * * 
                             
                            La nevicata e altri racconti 
                            di Massimo Acciai 
                            Edizioni Montag, 2013 
                             
                             
                            Recensione a cura di Monica Fantaci 
                             
                            Acciai, in questa antologia, raccoglie tre racconti 
                            legati alla cultura. Le storie seguono delle 
                            sequenze narrative, nel loro scorrere dinamico, ma 
                            anche e soprattutto descrittive, nel loro linguaggio 
                            discorsivo, diretto e lineare, come si evince in 
                            "Salirono seguendo le indicazioni fino a trovarsi 
                            davanti alla locandina della conferenza, accanto al 
                            portone della sala. Michele notò di sfuggita il suo 
                            nome tra i relatori…". 
                            Cosa potrebbe far scuotere da dentro l'animo dello 
                            scrittore "La nevicata"? Potrebbe essere l'afferrare 
                            un attimo che può sfuggire alla mente e al cuore, ma 
                            che rimarrà impresso nel ricordo, infatti lui stesso 
                            dice "Fuori dalle vetrate era già buio e le luci 
                            della cittadina si stagliavano con le loro 
                            sconosciute costellazioni sullo sfondo della notte. 
                            Un rumore caratteristico…" e ancora "Decise di 
                            tenersi il cappotto anche a tavola […] gli occorreva 
                            qualcosa su fissare la memoria". 
                            La nevicata, inoltre, potrebbe anche essere intesa 
                            come un sistema politico e civile in penombra e che 
                            l'autore si impegna ad immortalare nel suo scrivere, 
                            tant'è vero che "L'Italia sepolta sotto la neve" si 
                            accosterebbe, in maniera metaforica, alla condizione 
                            del Paese. L'entusiasmo di Acciai durante la 
                            scrittura si evince in "Man mano che salivano il 
                            paesaggio si faceva sempre più affascinante" e in 
                            "Lo avevano sempre affascinato quelle vecchie 
                            librerie nei locali pubblici […] con i numerosi e 
                            ricchi scaffali". 
                            Cos'è la neve nel racconto? Uno stato emotivo 
                            malinconico, che fiocca speranza. 
                            Nel secondo racconto "Numeri", l'autore allude ai 
                            voti scolastici, criticandoli "non potevano 
                            pretendere di rappresentare o descrivere le capacità 
                            intellettive di uno studente", invece no, 
                            l'insegnante "li metteva nero su bianco, sul 
                            registro, quei numeri". 
                            Il sistema scolastico non va e Acciai lo ribadisce, 
                            perciò i numeri portano angoscia e frustrazione. La 
                            scrittura decisa fa raggiungere l'obiettivo allo 
                            scrittore: mandare messaggi che risveglino le 
                            coscienze e, magari, cambiare la situazione. 
                            Nel racconto il protagonista è preda dei ricordi, 
                            mentre ricorda le descrizioni si fanno sempre più 
                            accese, si rimandano sempre alla mente e in ogni 
                            situazioni quei numeri, che seguono sempre la loro 
                            linea. 
                            L'ultimo racconto, "La settimana bianca", viene 
                            scritto a quattro mani con un altro scrittore, 
                            Lorenzo Spurio; la narrazione si muove attraverso 
                            uno schema discendente, in cui il protagonista 
                            assume un atteggiamento insicuro e poco libero fino 
                            a quando si butta nella mischia, con i suoi compagni 
                            durante la settimana bianca. Si sa, il periodo 
                            adolescenziale è un continuo abbandonarsi, un 
                            fuggire dal nido familiare per librarsi, anche se le 
                            regole sono sempre dietro l'angolo: "L'arrivo alla 
                            struttura venne salutato da un grido di gioia 
                            all'interno dell'autobus, mentre il vicepreside, 
                            munito di microfono, si apprestava a dare delle 
                            indicazioni preliminari, semplici ma importanti, da 
                            rispettare. ". 
                            In questo racconto si ripresenta la neve, i ricordi 
                            riaffiorano ancora guardandola dalla finestra. 
                            In questo terzo racconto si evince un messaggio 
                            abbastanza chiaro, come si legge a pag.108: "La 
                            gente appiccica etichette di continuo ad altra gente 
                            e questo non fa altro generare nella nostra società 
                            una massa di pregiudizi, di incomprensioni e 
                            controsensi. ". 
                            In un'ultima analisi, lezioni, esami e insegnamenti 
                            sono argomenti principali di tutte le storie 
                            presenti nel libro: la cultura è una fonte 
                            inesauribile di cui non si può non fare a meno di 
                            parlarne. 
                             
                             
                            * * * 
                             
                            La nevicata e altri racconti 
                            Di Massimo Acciai 
                            Montag edizioni, 2013 
                             
                            Il filo conduttore che unisce i tre racconti 
                            della presente raccolta è il mondo della scuola. Uno 
                            sguardo inedito ai ricordi scolastici, sognando 
                            un'altra istruzione che ancora non esiste e che 
                            forse non esisterà mai. Ma sono anche memorie di 
                            viaggio, piccole avventure vissute lontano da casa, 
                            in altri luoghi, e il viaggio è soprattutto 
                            metaforico, nei ricordi, nei sogni, nelle speranze. 
                            Il primo lungo racconto, da cui prende il titolo la 
                            raccolta, racconta di un viaggio in Calabria, in un 
                            immaginario paesino assediato dalla neve, dove si 
                            riuniscono personaggi legati in qualche modo al 
                            mondo della scuola e della letteratura, riuniti per 
                            celebrare la morte di un poeta: è lo spunto per una 
                            confessione del protagonista, che esprime 
                            liberamente le sue idee sulla pagina: quasi un 
                            racconto-saggio. Il secondo testo, "Numeri", 
                            riprende il personaggio del primo e ne racconta 
                            l'esame di maturità. Infine "La settimana bianca", 
                            scritto a quattro mani con lo scrittore jesino 
                            Lorenzo Spurio, mette in scena un'insolita love 
                            story tra due emarginati all'apparenza l'uno 
                            l'opposto dell'altra. Si tratta di una rara 
                            incursione nella narrativa non-fantastica da parte 
                            di un autore che ha abituato il suo pubblico ad una 
                            narrativa che si muove tra la fantascienza, il 
                            fantasy e l'horror. 
                             
                            * * * 
                             
                            Antonio Messina - Accenni d'Autunno 
                            
                             
                            QUARTA DI COPERTINA: 
                             
                             Piani 
                            paralleli, manipolazione, scarti di memoria, due 
                            universi distanti, quello dei Nerth così falso e 
                            corruttibile e l'altro, quello degli Elth, almeno in 
                            apparenza così bello e incontaminato; memorie, solo 
                            scarti di memorie per costruire un sogno a occhi 
                            aperti, e lui era il protagonista, pensava Isaac, 
                            mentre camminava sperando di arrivare incolume agli 
                            altopiani.  
                             
                            Isaac vive nella città di Anigad, in un lontano 
                            futuro della Terra. Misteriose visioni turbano le 
                            sere passate a contemplare i Sentieri della Luna e 
                            l'Antica Strada della Luce Fluttuante. Nur e Sireus, 
                            che sussurrano parole di speranza, fanno parte degli 
                            Elth; Nenella la sfuggente, che non concede mai 
                            risposte, appartiene ai malvagi Nerth. Finché non 
                            arriva Ekta, e allora si scopre che forse è tutta 
                            un'illusione. Che Isaac è vittima di un esperimento. 
                            Che bisogna cercare la Porta del Vento e varcarla, 
                            per poter finalmente "abbandonarsi all'aria", e 
                            trovare la pace "tra i cespugli di mirto, sotto un 
                            cielo carico di stelle."  
                             
                             
                            RISVOLTO DI COPERTINA: 
                             
                            In questo romanzo troverete atmosfere rarefatte, 
                            creature di sogno, varchi spazio-temporali; ma anche 
                            misteriose golette che solcano fiumi di nebbia, 
                            piani di realtà perfettamente integrati, scarti di 
                            memoria riutilizzati per creare falsi ricordi; e 
                            ancora rive mediterranee illuminate dalle lampare, 
                            il profumo dei cespugli di mirto, la magia dei cieli 
                            solcati da milioni di stelle. Troverete soprattutto 
                            un protagonista, Isaac, che cerca le sue risposte 
                            interrogando fantasmi, varcando Porte del Vento, 
                            abbandonandosi infine al flusso della vita. Perché 
                            ogni tanto bisogna "chiudere gli occhi e fermare il 
                            respiro", per poi riaprirli, e scoprire che quella 
                            realtà che si credeva immutabile, è invece 
                            d'improvviso cambiata. 
                             
                            * * * 
                             
                            Donatella Fabbri 
                            Una storia sbagliata: un caso per il commissario 
                            Monti 
                            Edizioni Atelier, 2013 
                             
                            Il breve romanzo giallo di Donatella Fabbri mi ha 
                            incuriosito, prima ancora di leggerlo, per la sua 
                            ambientazione fiorentina, ed in particolare "rifredina". 
                            Rifredi è il quartiere dove abito da quando sono 
                            nato. Non è un caso che il libro sia stato 
                            presentato all'SMS di Rifredi, luogo che frequento 
                            da una vita e che, da qualche tempo, è teatro di 
                            eventi culturali quali presentazioni di libri 
                            (anch'io, come chi mi segue saprà, ho presentato un 
                            paio di libri nella saletta a ciò adibita). Là ho 
                            conosciuto l'autrice che mi ha fatto gentile omaggio 
                            del suo libro. L'ho letto il giorno seguente in un 
                            paio d'ore e ne ho ricavato un'impressione molto 
                            positiva. La storia, anche visto lo scarso numero di 
                            pagine (ottantanove), non è molto intricata, ma 
                            offre comunque molti spunti e una buona dose di 
                            suspense. Chi ha ucciso il giovane Claudio, 
                            diciassettenne problematico, adottato da una 
                            famiglia che non gli ha mai fatto mancare nulla? La 
                            risposta non è affatto scontata. Alle indagini fa da 
                            sfondo il quartiere, un luogo reale su cui l'autrice 
                            si è documentata - grazie a lei ho scoperto un 
                            dettaglio interessante di Via del Palazzo Bruciato - 
                            e spaccati di vita familiare dei poliziotti 
                            incaricati del caso: la "commissaria" Alessandra 
                            Monti e il suo collaboratore Giorgio Lazzeri. Due 
                            personaggi ben delineati psicologicamente, così come 
                            il personaggio di Gianni, amico di Claudio, su cui 
                            l'autrice si è soffermata particolarmente. Il mondo 
                            dei giovani, ed in particolare dei ragazzi adottati, 
                            lascia molte domande al lettore e mette il dito su 
                            tematiche delicate. Un buon romanzo d'esordio. 
                             
                            Massimo Acciai 
                             
                            * * * 
                             
                            Presentazione libro "Quando sorride il mare" 
                            Di Floriana Porta 
                            
                             
                            Ed eri mare. Ossia incontro 
                            di spirito e carne, ma anche 
                            il luogo di resurrezione. 
                            Enorme palcoscenico 
                            fra gli dèi e gli uomini.  
                             
                            Martedì 20 maggio 2014 alle ore 16.00, presso la 
                            Biblioteca civica Centrale di Torino in via della 
                            Cittadella 5 a Torino, sarà presentato il libro di 
                            poesie e haiku di Floriana Porta dal titolo "Quando 
                            sorride il mare", edito da AG Book Publishing. Ad 
                            introdurre e coordinare i lavori Angela Cristofaro e 
                            Giovanni Della Valle. Sarà presente l'autrice. 
                             
                            IL LIBRO 
                            Il mare è il protagonista assoluto di questa ultima 
                            raccolta di Floriana Porta, a partire dal titolo, ma 
                            anche nel susseguirsi delle onde, delle maree e 
                            delle correnti sotterranee, nell'impeto dell'acqua, 
                            della schiuma che ci avvolge e ci travolge. La 
                            poetessa scruta il mare per strapparne i segreti più 
                            oscuri e inaccessibili; ne assapora i profondi 
                            silenzi e ne svela gli oscuri abissi. Respira il blu 
                            delle onde e s'immerge nella struggente e solitaria 
                            "marea" dei ricordi, in uno spazio-tempo senza fine. 
                            Lo scavo poetico penetra fin sotto la pelle sottile 
                            del mare e in ogni fibra dell'anima, in un percorso 
                            che si snoda attraverso sogni e fantasie, meraviglie 
                            e mutamenti. 
                             
                            Un libro imperniato d'energie e d'emozioni che non 
                            possono non affascinare e catturare il lettore. I 
                            versi - puliti ed essenziali, da sorseggiare 
                            lentamente - smuovono i sensi, giungono al centro, e 
                            arrivano dentro. Durante la presentazione sarà 
                            proiettato un dvd di video-poesie. 
                             
                            Per informazioni:
                            
                            www.agbookpublishing.com/promo/floriana-porta-quando-sorride-il-mare_44.html
                             
                            Pagina Facebook:
                            
                            https://www.facebook.com/quandosorrideilmare  
                             
                            L'AUTRICE 
                            Floriana Porta è nata a Torino nel 1975. Artista 
                            poliedrica, si occupa di pittura, poesia e 
                            fotografia. È presente in diverse antologie poetiche 
                            e ha pubblicato due sillogi: Il respiro delle ombre 
                            e Verso altri cieli. Le tematiche cardine della sua 
                            poetica sono le riflessioni sull'esistenza, le forze 
                            cosmiche e la ricerca dell'essenzialità. È membro 
                            della giuria del Concorso Internazionale Poesia 
                            Haiku organizzato dall'Associazione culturale 
                            Cascina Macondo, e di quella del Premio Italia Mia - 
                            Viaggio sentimentale in Italia, bandito 
                            dall'Associazione Italiana del Libro. 
                             
                            
                            www.florianaporta.it  
                             
                            * * * 
                             
                            Cesare Lorefice, Il mio canto fiero, linea ags 
                            edizioni, 2011, poesia, pagg.52, 
                             
                            
                            Medico-poeta, Cesare Lorefice cura il corpo non 
                            solo, anche lo spirito. E se per il primo ricorre ai 
                            farmaci, per il secondo alla poesia. Ce lo 
                            confermano, fra gli altri,  
                            nel loro triste e profondo significato, i bellissimi 
                            versi riportati sulla quarta di copertina: "lo ci 
                            sarò ancorai troverai le mie parole fresche come 
                            pioggia a lenire il tuo dolore, e sarò musical per 
                            la tua solitudine". Sono diretti a "Lei", a "Lei" 
                            che non c' è più? " ... Mi cresce la paura di non 
                            ricordare più il suono della sua voce >> .  
                            (Da "II suon della sua voce" ).  
                            La poesia è conforto unico al dolore: ti prende, ti 
                            sor-prende, ti permette di estrinsecare quanto ti 
                            porti dentro, addolcisce le tue lacrime, riesce 
                            persino, con la sua luce, a mitigare l'espressione 
                            malinconica dei tuoi occhi e a schiudere un sorriso 
                            a fior di labbra sulla tua bocca.  
                            Lorefice canta i sospiri dell' anima, ti porta con 
                            sé nei suoi viaggi di piacere e ricognizione, ti 
                            rende partecipe dei suoi segreti e dei suoi 
                            desideri, ti porge la mano per aiutarti a rialzarti, 
                            se sei a terra privo di forze, ma è l' amore, più 
                            d'ogni altro sentimento, che irruente esplode dall' 
                            animo suo e come fiume in piena sulla donna amata si 
                            riversa e quasi la sommerge. E' un amore che si 
                            presenta con tutte le sue sfaccettature: tenero o 
                            aggressivo, vestito di gelosia rimpianto e ricordi, 
                            intriso di sofferenza, e sempre schietto, caldo, 
                            sincero. "Quanti giri su quella 500, quanti baci! 
                            sotto la capotte .. .! Ti ho amato come nessuno mai. 
                            Ma nessuno è riuscito trattenerti, neppure iol 
                            raggio di gioia troppo presto spento". Quanta 
                            angoscia emerge da questi versi! Solo chi ha vissuto 
                            le stesse tragiche esperienze, può capire il poeta 
                            -e immedesimarsi nel suo cordoglio. L'amore è gioia 
                            e tormento ed è sempre il cuore ad esserne 
                            coinvolto: "Tu sei la donna dei miei sogni! quella 
                            che infiora la mia primavera";  
                            " ... Pesa come una condanna la solitudine di chi 
                            ama ... L' amore può dare molto dolore".  
                            Più che una lirica, sembrerebbe un acquerello, 
                            l'opera di un pittore impressio- nista, la scena 
                            descritta in "Canto d'amore ibleo": un campo di 
                            spighe mosse dal vento, i papaveri che danzano come 
                            sirene, il sole stanco che depone il suo manto di 
                            fuoco sopra i Monti Iblei, la luna che si specchia 
                            nel mare, Nino che canta a Lucia (due ragazzi che 
                            amoreggiano dietro i carrubi) "Amuri nun mi lassari! 
                            si tu mi lassi! iu mi ni moru, senza di tia nun vali 
                            né argentu né oru".  
                            Altri quadretti di angoli meravigliosi della nostra 
                            Italia dipinge il poeta, della sua terra in 
                            particolare, la mitica Trinacria che ha dato i 
                            natali ad insigni letterati e artisti, la 
                            straordinaria isola del Mare Nostrum, ricca di arte, 
                            di verde, di fiori, di frutti.  
                             
                            Antonia Izzi Rufo 
                             
                            * * * 
                             
                            
                            Scene da un probabile inferno (A&A 
                            edizioni) - Salvatore Scalisi: 
                             
                            Eddie, l'amico di Parker, invita a casa sua il 
                            detective per chiedergli un favore: andare a trovare 
                            l'ex compagno di Juana, la sua collaboratrice 
                            domestica, la quale da quest'uomo ha avuto una 
                            bambina che ha voluto tenergli nascosta. Il motivo è 
                            riuscire a farsi dare del denaro che serva ad 
                            aiutare in qualche modo la madre e la piccola. Nel 
                            frattempo Ted, collega di Parker, dà inizio ad 
                            un'indagine il cui scopo è strappare dalle grinfie 
                            di una setta religiosa, denominata "Movimento per la 
                            salvezza", il giovane Daniel; e lo fa mettendosi in 
                            contatto con un certo Barnes, ex adepto della setta, 
                            la cui vicenda all'epoca dei fatti suscitò parecchio 
                            interesse nell'opinione pubblica tanto da appoggiare 
                            le iniziative dei suoi familiari mirate alla 
                            "liberazione" del loro ragazzo. I due investigatori 
                            privati, dopo un lungo e laborioso lavoro, si 
                            ritroveranno nell'abisso dell'Inferno e dovranno 
                            vedersela proprio col diavolo in persona. 
                            Non ha senso perdersi a rimuginare, sembra pensare 
                            Parker, aprendo lo sportello della berlina e 
                            sedendovi dentro; avvia il motore del veicolo, 
                            quando vede "l'armadio" disteso per terra alzarsi. 
                            Poco prima gli aveva raccomandato di rimanerci in 
                            quella posizione, almeno fino a quando non fosse 
                            andato via. Quella testardaggine di seguire il 
                            proprio istinto invece di un ragionamento razionale, 
                            il detective non la manda giù, tanto che riscende 
                            dall'autovettura, va incontro all'imponente uomo e 
                            gli scaraventa un pugno in faccia simile a un 
                            tornado, rispedendolo orizzontalmente sul selciato, 
                            nel mondo dei sogni. "Amico, sei grosso e con poco 
                            cervello; mi dispiace dirtelo ma, continuando così, 
                            la tua strada sarà pericolosamente in salita." 
                             
                            Tempesta d'estate (Libromania edizioni) -
                            Salvatore Scalisi: 
                             
                            La luce abbagliante del sole, la sabbia tiepida 
                            sotto i piedi, lo sciabordio dell'acqua cristallina 
                            sul bagnasciuga. Luca e Roberta sognavano quella 
                            vacanza al mare da mesi e quella spiaggia sembra un 
                            angolo di paradiso. È un momento perfetto per 
                            allentare le tensioni e abbassare la guardia, 
                            persino per Luca che di professione fa il 
                            poliziotto. Maurizio e Katia sembrano cordiali, sono 
                            simpatici: le due coppie non impiegano molto a 
                            legare e Roberta accetta volentieri l'invito 
                            dell'altra donna di trascorrere un pomeriggio in 
                            compagnia presso la loro abitazione. Da quel 
                            momento, Luca non ha più notizie della fidanzata e 
                            anche l'altra coppia sembra svanita nel nulla: 
                            disperato, impaurito, pronto al peggio, si getta 
                            nelle ricerche, cerca informazioni presso chiunque 
                            abbia incrociato la loro strada in quei giorni, ma 
                            nessuno sembra sapere nulla, la misteriosa coppia 
                            pare essersi dissolta nell'aria come la tiepida 
                            brezza di un vento d'estate. 
                            
                             
                            
                            Salvatore Scalisi: 
                            nato e risiedente a Catania, ha frequentato 
                            studi classici. Nella vita ha svolto diversi lavori, 
                            del tipo: manovale; lavapiatti; cameriere; vendita 
                            porta a porta; rappresentante e antiquario. Da 
                            ragazzo, ma ancora oggi possiede la stessa vivacità, 
                            aveva una spiccata fantasia che gli permetteva di 
                            elaborare a livello mentale una serie di scene 
                            adrenaliniche che, messe insieme, diventavano delle 
                            vere storie. Questa situazione è durata fino all'età 
                            di 14 - 16 anni, per poi passare alla scrittura vera 
                            e propria. I suoi primi lavori erano dei brevi 
                            racconti, di tre quattro pagine; nel giro di pochi 
                            anni ne avrà scritti qualche centinaio, che 
                            purtroppo alla fine sono andati perduti. Poi, 
                            intorno ai quarant'anni, la passione per il cinema 
                            lo porta a cimentarmi con i soggetti 
                            cinematografici. Pure in questo caso la produzione è 
                            stata importante, sul numero delle decine. 
                            Successivamente, passa a storie più articolate, 
                            racconti lunghi, per finire al romanzo. Ha sempre 
                            pensato che la scrittura sarebbe stata nella sua 
                            vita una presenza predominante. Alle storie che 
                            scrive gli piace spesso abbinare ai temi sociali una 
                            introspezione psicologica dei personaggi, il tutto 
                            condito da un'atmosfera di mistero. I libri sinora 
                            pubblicati sono: 
                             
                            L'uomo dei piccioni 
                            Relazione di sangue  
                            L'ispiratrice  
                            La mente del diavolo  
                            John Parker il detective  
                            Il mondo perfetto di Elisa  
                            Linea 429 
                            Scene da un probabile inferno  
                            Tempesta d'estate
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