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Poesia italiana

Questa rubrica è aperta a chiunque voglia inviare testi poetici inediti, purché rispettino i più elementari principi morali e di decenza...
poesie di Andrea Cantucci, Giovanna Casapollo, Matilde V. Laricchia, Michele Parigino

Poesia in lingua

Questa rubrica è aperta a chiunque voglia inviare testi poetici inediti, purché rispettino i più elementari principi morali e di decenza...
poesie di Manuela Léa Orita, Livia Ioana Stefan

Recensioni

In questo numero:
- "Esagramma 41" di Massimo Acciai, prefazione di Mariella Bettarini
- "La nevicata e altri racconti" di Massimo Acciai, recensione di Monica Fantaci
- "Sempre ad est" di Massimo Acciai, recensioni di Liliana Ugolini e Monica Fantaci
- "Un fiorentino a Sappada" di Massimo Acciai, nota di Sandra Carresi
- "Un fiorentino a Sappada" di Massimo Acciai, nota di Stefano Gecchele
- "La metafora del giardino in letteratura" di Lorenzo Spurio e Massimo Acciai, recensione di Anna Maria Balzano
- "La cucina arancione" di Lorenzo Spurio, recensione di Valentina Meloni
- "Accenni d'Autunno" di Antonio Messina
- "Verso altri cieli" di Floriana Porta
- "Una storia sbagliata" di Donatella Fabbri, nota di Massimo Acciai
- "Non ci sono foto ma qualcosa è rimasto" di Matilde Vittoria Laricchia
- "Il mio canto fiero" di Cesare Lorefice
- "Scene da un probabile inferno" di Salvatore Scalisi
- "Tempesta d'estate" di Salvatore Scalisi
- "Quando sorride il mare" di Floriana Porta

Interviste

Yami, autrice di "Immagina"
a cura di Massimo Acciai

Articoli

Esagramma 41
di Valentina Meloni

In questo numero segnaliamo...
 

 

Esagramma 41
Massimo Acciai
Faligi, 2013

Ricco, vivo, mosso da vari “codici” esperienziali e conoscitivi (il libro dell’ I Ching, da cui il titolo di questo libro; l’humus talora fantascientifico; la “profezia” maya; le date del Calendario della Rivoluzione francese apposte sotto le poesie; gli hayku; il connubio musica-poesia nelle otto canzoni presenti; il forte interesse e la conoscenza attiva dell’esperanto, ecc.), tuttavia Esagramma 41 ha come “codice” principale (e – direi – assoluto) la vita e l’esperienza dell’autore stesso, che di sé scrive, argomenta, narra, espone sentimenti e ricordi, volontà ed emozioni, speranze e rimpianti, e così via. Si leggano, ad esempio, versi come questi: “ci si scopre bambini”; “A volte vorrei tornare invisibile”; “il dolore mi riavvolge/ calmo, lentamente”; “sorrido a quanto è trascorso”,
“il cuore rivolto ad un giorno lontano”, “Potrebbero essere solo brutti ricordi”, “questi ricordi struggenti carichi di gioia”, “Eppure cerco ancora il silenzio”; “Il passato mi
avvolge come nebbia./ Il futuro è un passo nel vuoto./ Il presente…esiste?”, ed altri ancora. Si vedrà che la precisa cultura, la puntuale conoscenza, l’esperienza di tanti “codici” – come dicevo – non cancellano (anzi inverano, concretizzano, persino potenziano) l’ “io” dell’autore che, proprio a questo proposito, si chiede: “Sono forse stato io poeta?/
Certo è molto che non sento il ‘brivido’/ e mi pare che la poesia sia una terra remota/ appartenente a un altro pianeta”. Ecco, allora, poesie anche in forma di canzoni (e siamo
all’ultima sezione del libro), e canzoni precisamente con musica: testi e musica dell’autore (tranne due testi, con musiche di Matteo Nicodemo e Giuseppe Profili). L’autore si fa, dunque, anche “musico”, musicista, e dedica tali opere a donne amate, all’amore che è “sbalorditivo, puro,/ è crudele, fragile, pretende ma non dà,/ è bello e inutile,/ libero…l’amore mio!”. E siamo alla conclusione, alla finale sintesi, sì da raggiungere,
in pienezza, la propria identità: nella vita e nei versi.

Mariella Bettarini

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Un fiorentino a Sappada
Massimo Acciai
Lettere Animate, 2012

A parte constatare che la famiglia Acciai - i nonni - è longeva ci sono degli sprazzi lucenti in questa che - con linguaggio aulicissimo di Spurio - viene definita del prefatore Lorenzo Spurio - appunto - "silloge" di racconti intorno a una lunga passeggiata - che se avessi qualcuno di mio gradimento con cui andare andrei subito a visitare tolti tutti gli enetacci che capitano nel libro ovviamente, il mio Veneto poi, il mio Veneto, quello vero, quello secessionista, ho divagato, chiedo venia.

Il primo inciampo /la prima scossa del libro è ovviamente l'apparizione della Bambina.
Chi cosa rappresenta, il Sesso? la Paura? una paronoia munchiana?

Poi il racconto si fa quasi "infantile" (il Parmigiano) ma è solo un attimo, la bellezza del paesaggio fa trapassare il protagonista al mondo di morti, il racconto scivola (è ben scritto) fra le cappelle con i lumi accesi e delle curiose sagome.
Come nel film "Blair witch project" la natura da serena e accogliente si fa minacciosa alternanza di stati euforia e senso di minaccia. Questo è molto contemporaneo (il bipolarismo). La minaccia è spesso femmina come lo strano episodio della donna con la jeep e la gita fuori confine che finisce molto male (come ha fatto ad accendere il fuoco il protagonista se odia il fumo?). La cosa misteriosa è che l'amico il giorno seguente sosterrà di aver cenato con lui. E' affascinante questa cosa: crepe che si aprono continuamente nel fluire di un racconto apparentemente piano e tranquillo. Mi pare anche positivo che l'autore non spieghi molto- è così, fine.

Ci troviamo catapultati nell'anno 2236 e questo fatto che il protagonista si portasse dietro i libri di Asimov nelle sue passeggiate acquista un senso interno al libro tipo sogno freudiano, la successiva apparizione dei soldati austriaci invece è un episodio alla Fanny games del regista mio preferito M.Haneke! La sostanza del libro è in questo alternarsi di quiete e tempesta, quasi uno specchio di uno stato di animo che viene bene espresso nelle 100 pagine del libro

Stefano Gecchele

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Sempre ad est
di Massimo Acciai
Faligi, Editore, 2011



Commento a cura di Monica Fantaci

L'oriente è una delle passioni del nostro Acciai; un oriente ricco di fantasia, di avventure mosse da situazioni particolari legate al surypanta, una creatura inventata dall'ingegno dell'autore, sempre pronto a stupire il lettore. E' una continua ricerca del surypanta, che viene catturato da un mago e portato "sempre ad est", come lo stesso titolo del libro suggerisce.
Il surypanta non si stanca mai di giocare e spesso canta, quello stesso canto che porterà il suo padrone verso oriente; il testo assume la struttura propria della fiaba, nel suo intreccio sempre più incalzante, fino a raggiungere l'antagonista e sconfiggerlo; è durante questo muoversi verso la meta che si instaura l'amicizia tra due umani con la passione e l'amore per i surypanta, insieme inseguono l'est per liberare le creature dalla brutalità del mago.
Si possono scorgere due morali:
- mai abbattersi durante le circostanze;
- dare valore all'amicizia, perché da questa si ricaverà maggiore forza.

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La nevicata e altri racconti
di Massimo Acciai
Edizioni Montag, 2013


Recensione a cura di Monica Fantaci

Acciai, in questa antologia, raccoglie tre racconti legati alla cultura. Le storie seguono delle sequenze narrative, nel loro scorrere dinamico, ma anche e soprattutto descrittive, nel loro linguaggio discorsivo, diretto e lineare, come si evince in "Salirono seguendo le indicazioni fino a trovarsi davanti alla locandina della conferenza, accanto al portone della sala. Michele notò di sfuggita il suo nome tra i relatori…".
Cosa potrebbe far scuotere da dentro l'animo dello scrittore "La nevicata"? Potrebbe essere l'afferrare un attimo che può sfuggire alla mente e al cuore, ma che rimarrà impresso nel ricordo, infatti lui stesso dice "Fuori dalle vetrate era già buio e le luci della cittadina si stagliavano con le loro sconosciute costellazioni sullo sfondo della notte. Un rumore caratteristico…" e ancora "Decise di tenersi il cappotto anche a tavola […] gli occorreva qualcosa su fissare la memoria".
La nevicata, inoltre, potrebbe anche essere intesa come un sistema politico e civile in penombra e che l'autore si impegna ad immortalare nel suo scrivere, tant'è vero che "L'Italia sepolta sotto la neve" si accosterebbe, in maniera metaforica, alla condizione del Paese. L'entusiasmo di Acciai durante la scrittura si evince in "Man mano che salivano il paesaggio si faceva sempre più affascinante" e in "Lo avevano sempre affascinato quelle vecchie librerie nei locali pubblici […] con i numerosi e ricchi scaffali".
Cos'è la neve nel racconto? Uno stato emotivo malinconico, che fiocca speranza.
Nel secondo racconto "Numeri", l'autore allude ai voti scolastici, criticandoli "non potevano pretendere di rappresentare o descrivere le capacità intellettive di uno studente", invece no, l'insegnante "li metteva nero su bianco, sul registro, quei numeri".
Il sistema scolastico non va e Acciai lo ribadisce, perciò i numeri portano angoscia e frustrazione. La scrittura decisa fa raggiungere l'obiettivo allo scrittore: mandare messaggi che risveglino le coscienze e, magari, cambiare la situazione.
Nel racconto il protagonista è preda dei ricordi, mentre ricorda le descrizioni si fanno sempre più accese, si rimandano sempre alla mente e in ogni situazioni quei numeri, che seguono sempre la loro linea.
L'ultimo racconto, "La settimana bianca", viene scritto a quattro mani con un altro scrittore, Lorenzo Spurio; la narrazione si muove attraverso uno schema discendente, in cui il protagonista assume un atteggiamento insicuro e poco libero fino a quando si butta nella mischia, con i suoi compagni durante la settimana bianca. Si sa, il periodo adolescenziale è un continuo abbandonarsi, un fuggire dal nido familiare per librarsi, anche se le regole sono sempre dietro l'angolo: "L'arrivo alla struttura venne salutato da un grido di gioia all'interno dell'autobus, mentre il vicepreside, munito di microfono, si apprestava a dare delle indicazioni preliminari, semplici ma importanti, da rispettare. ".
In questo racconto si ripresenta la neve, i ricordi riaffiorano ancora guardandola dalla finestra.
In questo terzo racconto si evince un messaggio abbastanza chiaro, come si legge a pag.108: "La gente appiccica etichette di continuo ad altra gente e questo non fa altro generare nella nostra società una massa di pregiudizi, di incomprensioni e controsensi. ".
In un'ultima analisi, lezioni, esami e insegnamenti sono argomenti principali di tutte le storie presenti nel libro: la cultura è una fonte inesauribile di cui non si può non fare a meno di parlarne.


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La nevicata e altri racconti
Di Massimo Acciai
Montag edizioni, 2013

Il filo conduttore che unisce i tre racconti della presente raccolta è il mondo della scuola. Uno sguardo inedito ai ricordi scolastici, sognando un'altra istruzione che ancora non esiste e che forse non esisterà mai. Ma sono anche memorie di viaggio, piccole avventure vissute lontano da casa, in altri luoghi, e il viaggio è soprattutto metaforico, nei ricordi, nei sogni, nelle speranze. Il primo lungo racconto, da cui prende il titolo la raccolta, racconta di un viaggio in Calabria, in un immaginario paesino assediato dalla neve, dove si riuniscono personaggi legati in qualche modo al mondo della scuola e della letteratura, riuniti per celebrare la morte di un poeta: è lo spunto per una confessione del protagonista, che esprime liberamente le sue idee sulla pagina: quasi un racconto-saggio. Il secondo testo, "Numeri", riprende il personaggio del primo e ne racconta l'esame di maturità. Infine "La settimana bianca", scritto a quattro mani con lo scrittore jesino Lorenzo Spurio, mette in scena un'insolita love story tra due emarginati all'apparenza l'uno l'opposto dell'altra. Si tratta di una rara incursione nella narrativa non-fantastica da parte di un autore che ha abituato il suo pubblico ad una narrativa che si muove tra la fantascienza, il fantasy e l'horror.

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Antonio Messina - Accenni d'Autunno

QUARTA DI COPERTINA:

Piani paralleli, manipolazione, scarti di memoria, due universi distanti, quello dei Nerth così falso e corruttibile e l'altro, quello degli Elth, almeno in apparenza così bello e incontaminato; memorie, solo scarti di memorie per costruire un sogno a occhi aperti, e lui era il protagonista, pensava Isaac, mentre camminava sperando di arrivare incolume agli altopiani.

Isaac vive nella città di Anigad, in un lontano futuro della Terra. Misteriose visioni turbano le sere passate a contemplare i Sentieri della Luna e l'Antica Strada della Luce Fluttuante. Nur e Sireus, che sussurrano parole di speranza, fanno parte degli Elth; Nenella la sfuggente, che non concede mai risposte, appartiene ai malvagi Nerth. Finché non arriva Ekta, e allora si scopre che forse è tutta un'illusione. Che Isaac è vittima di un esperimento. Che bisogna cercare la Porta del Vento e varcarla, per poter finalmente "abbandonarsi all'aria", e trovare la pace "tra i cespugli di mirto, sotto un cielo carico di stelle."


RISVOLTO DI COPERTINA:

In questo romanzo troverete atmosfere rarefatte, creature di sogno, varchi spazio-temporali; ma anche misteriose golette che solcano fiumi di nebbia, piani di realtà perfettamente integrati, scarti di memoria riutilizzati per creare falsi ricordi; e ancora rive mediterranee illuminate dalle lampare, il profumo dei cespugli di mirto, la magia dei cieli solcati da milioni di stelle. Troverete soprattutto un protagonista, Isaac, che cerca le sue risposte interrogando fantasmi, varcando Porte del Vento, abbandonandosi infine al flusso della vita. Perché ogni tanto bisogna "chiudere gli occhi e fermare il respiro", per poi riaprirli, e scoprire che quella realtà che si credeva immutabile, è invece d'improvviso cambiata.

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Donatella Fabbri
Una storia sbagliata: un caso per il commissario Monti
Edizioni Atelier, 2013

Il breve romanzo giallo di Donatella Fabbri mi ha incuriosito, prima ancora di leggerlo, per la sua ambientazione fiorentina, ed in particolare "rifredina". Rifredi è il quartiere dove abito da quando sono nato. Non è un caso che il libro sia stato presentato all'SMS di Rifredi, luogo che frequento da una vita e che, da qualche tempo, è teatro di eventi culturali quali presentazioni di libri (anch'io, come chi mi segue saprà, ho presentato un paio di libri nella saletta a ciò adibita). Là ho conosciuto l'autrice che mi ha fatto gentile omaggio del suo libro. L'ho letto il giorno seguente in un paio d'ore e ne ho ricavato un'impressione molto positiva. La storia, anche visto lo scarso numero di pagine (ottantanove), non è molto intricata, ma offre comunque molti spunti e una buona dose di suspense. Chi ha ucciso il giovane Claudio, diciassettenne problematico, adottato da una famiglia che non gli ha mai fatto mancare nulla? La risposta non è affatto scontata. Alle indagini fa da sfondo il quartiere, un luogo reale su cui l'autrice si è documentata - grazie a lei ho scoperto un dettaglio interessante di Via del Palazzo Bruciato - e spaccati di vita familiare dei poliziotti incaricati del caso: la "commissaria" Alessandra Monti e il suo collaboratore Giorgio Lazzeri. Due personaggi ben delineati psicologicamente, così come il personaggio di Gianni, amico di Claudio, su cui l'autrice si è soffermata particolarmente. Il mondo dei giovani, ed in particolare dei ragazzi adottati, lascia molte domande al lettore e mette il dito su tematiche delicate. Un buon romanzo d'esordio.

Massimo Acciai

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Presentazione libro "Quando sorride il mare"
Di Floriana Porta

Ed eri mare. Ossia incontro
di spirito e carne, ma anche
il luogo di resurrezione.
Enorme palcoscenico
fra gli dèi e gli uomini.

Martedì 20 maggio 2014 alle ore 16.00, presso la Biblioteca civica Centrale di Torino in via della Cittadella 5 a Torino, sarà presentato il libro di poesie e haiku di Floriana Porta dal titolo "Quando sorride il mare", edito da AG Book Publishing. Ad introdurre e coordinare i lavori Angela Cristofaro e Giovanni Della Valle. Sarà presente l'autrice.

IL LIBRO
Il mare è il protagonista assoluto di questa ultima raccolta di Floriana Porta, a partire dal titolo, ma anche nel susseguirsi delle onde, delle maree e delle correnti sotterranee, nell'impeto dell'acqua, della schiuma che ci avvolge e ci travolge. La poetessa scruta il mare per strapparne i segreti più oscuri e inaccessibili; ne assapora i profondi silenzi e ne svela gli oscuri abissi. Respira il blu delle onde e s'immerge nella struggente e solitaria "marea" dei ricordi, in uno spazio-tempo senza fine. Lo scavo poetico penetra fin sotto la pelle sottile del mare e in ogni fibra dell'anima, in un percorso che si snoda attraverso sogni e fantasie, meraviglie e mutamenti.

Un libro imperniato d'energie e d'emozioni che non possono non affascinare e catturare il lettore. I versi - puliti ed essenziali, da sorseggiare lentamente - smuovono i sensi, giungono al centro, e arrivano dentro. Durante la presentazione sarà proiettato un dvd di video-poesie.

Per informazioni: www.agbookpublishing.com/promo/floriana-porta-quando-sorride-il-mare_44.html
Pagina Facebook: https://www.facebook.com/quandosorrideilmare

L'AUTRICE
Floriana Porta è nata a Torino nel 1975. Artista poliedrica, si occupa di pittura, poesia e fotografia. È presente in diverse antologie poetiche e ha pubblicato due sillogi: Il respiro delle ombre e Verso altri cieli. Le tematiche cardine della sua poetica sono le riflessioni sull'esistenza, le forze cosmiche e la ricerca dell'essenzialità. È membro della giuria del Concorso Internazionale Poesia Haiku organizzato dall'Associazione culturale Cascina Macondo, e di quella del Premio Italia Mia - Viaggio sentimentale in Italia, bandito dall'Associazione Italiana del Libro.

www.florianaporta.it

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Cesare Lorefice, Il mio canto fiero, linea ags edizioni, 2011, poesia, pagg.52,

Medico-poeta, Cesare Lorefice cura il corpo non solo, anche lo spirito. E se per il primo ricorre ai farmaci, per il secondo alla poesia. Ce lo confermano, fra gli altri,
nel loro triste e profondo significato, i bellissimi versi riportati sulla quarta di copertina: "lo ci sarò ancorai troverai le mie parole fresche come pioggia a lenire il tuo dolore, e sarò musical per la tua solitudine". Sono diretti a "Lei", a "Lei" che non c' è più? " ... Mi cresce la paura di non ricordare più il suono della sua voce >> .
(Da "II suon della sua voce" ).
La poesia è conforto unico al dolore: ti prende, ti sor-prende, ti permette di estrinsecare quanto ti porti dentro, addolcisce le tue lacrime, riesce persino, con la sua luce, a mitigare l'espressione malinconica dei tuoi occhi e a schiudere un sorriso a fior di labbra sulla tua bocca.
Lorefice canta i sospiri dell' anima, ti porta con sé nei suoi viaggi di piacere e ricognizione, ti rende partecipe dei suoi segreti e dei suoi desideri, ti porge la mano per aiutarti a rialzarti, se sei a terra privo di forze, ma è l' amore, più d'ogni altro sentimento, che irruente esplode dall' animo suo e come fiume in piena sulla donna amata si riversa e quasi la sommerge. E' un amore che si presenta con tutte le sue sfaccettature: tenero o aggressivo, vestito di gelosia rimpianto e ricordi, intriso di sofferenza, e sempre schietto, caldo, sincero. "Quanti giri su quella 500, quanti baci! sotto la capotte .. .! Ti ho amato come nessuno mai. Ma nessuno è riuscito trattenerti, neppure iol raggio di gioia troppo presto spento". Quanta angoscia emerge da questi versi! Solo chi ha vissuto le stesse tragiche esperienze, può capire il poeta -e immedesimarsi nel suo cordoglio. L'amore è gioia e tormento ed è sempre il cuore ad esserne coinvolto: "Tu sei la donna dei miei sogni! quella che infiora la mia primavera";
" ... Pesa come una condanna la solitudine di chi ama ... L' amore può dare molto dolore".
Più che una lirica, sembrerebbe un acquerello, l'opera di un pittore impressio- nista, la scena descritta in "Canto d'amore ibleo": un campo di spighe mosse dal vento, i papaveri che danzano come sirene, il sole stanco che depone il suo manto di fuoco sopra i Monti Iblei, la luna che si specchia nel mare, Nino che canta a Lucia (due ragazzi che amoreggiano dietro i carrubi) "Amuri nun mi lassari! si tu mi lassi! iu mi ni moru, senza di tia nun vali né argentu né oru".
Altri quadretti di angoli meravigliosi della nostra Italia dipinge il poeta, della sua terra in particolare, la mitica Trinacria che ha dato i natali ad insigni letterati e artisti, la straordinaria isola del Mare Nostrum, ricca di arte, di verde, di fiori, di frutti.

Antonia Izzi Rufo

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Scene da un probabile inferno (A&A edizioni) - Salvatore Scalisi:

Eddie, l'amico di Parker, invita a casa sua il detective per chiedergli un favore: andare a trovare l'ex compagno di Juana, la sua collaboratrice domestica, la quale da quest'uomo ha avuto una bambina che ha voluto tenergli nascosta. Il motivo è riuscire a farsi dare del denaro che serva ad aiutare in qualche modo la madre e la piccola. Nel frattempo Ted, collega di Parker, dà inizio ad un'indagine il cui scopo è strappare dalle grinfie di una setta religiosa, denominata "Movimento per la salvezza", il giovane Daniel; e lo fa mettendosi in contatto con un certo Barnes, ex adepto della setta, la cui vicenda all'epoca dei fatti suscitò parecchio interesse nell'opinione pubblica tanto da appoggiare le iniziative dei suoi familiari mirate alla "liberazione" del loro ragazzo. I due investigatori privati, dopo un lungo e laborioso lavoro, si ritroveranno nell'abisso dell'Inferno e dovranno vedersela proprio col diavolo in persona.
Non ha senso perdersi a rimuginare, sembra pensare Parker, aprendo lo sportello della berlina e sedendovi dentro; avvia il motore del veicolo, quando vede "l'armadio" disteso per terra alzarsi. Poco prima gli aveva raccomandato di rimanerci in quella posizione, almeno fino a quando non fosse andato via. Quella testardaggine di seguire il proprio istinto invece di un ragionamento razionale, il detective non la manda giù, tanto che riscende dall'autovettura, va incontro all'imponente uomo e gli scaraventa un pugno in faccia simile a un tornado, rispedendolo orizzontalmente sul selciato, nel mondo dei sogni. "Amico, sei grosso e con poco cervello; mi dispiace dirtelo ma, continuando così, la tua strada sarà pericolosamente in salita."

Tempesta d'estate (Libromania edizioni) - Salvatore Scalisi:

La luce abbagliante del sole, la sabbia tiepida sotto i piedi, lo sciabordio dell'acqua cristallina sul bagnasciuga. Luca e Roberta sognavano quella vacanza al mare da mesi e quella spiaggia sembra un angolo di paradiso. È un momento perfetto per allentare le tensioni e abbassare la guardia, persino per Luca che di professione fa il poliziotto. Maurizio e Katia sembrano cordiali, sono simpatici: le due coppie non impiegano molto a legare e Roberta accetta volentieri l'invito dell'altra donna di trascorrere un pomeriggio in compagnia presso la loro abitazione. Da quel momento, Luca non ha più notizie della fidanzata e anche l'altra coppia sembra svanita nel nulla: disperato, impaurito, pronto al peggio, si getta nelle ricerche, cerca informazioni presso chiunque abbia incrociato la loro strada in quei giorni, ma nessuno sembra sapere nulla, la misteriosa coppia pare essersi dissolta nell'aria come la tiepida brezza di un vento d'estate.

Salvatore Scalisi:
nato e risiedente a Catania, ha frequentato studi classici. Nella vita ha svolto diversi lavori, del tipo: manovale; lavapiatti; cameriere; vendita porta a porta; rappresentante e antiquario. Da ragazzo, ma ancora oggi possiede la stessa vivacità, aveva una spiccata fantasia che gli permetteva di elaborare a livello mentale una serie di scene adrenaliniche che, messe insieme, diventavano delle vere storie. Questa situazione è durata fino all'età di 14 - 16 anni, per poi passare alla scrittura vera e propria. I suoi primi lavori erano dei brevi racconti, di tre quattro pagine; nel giro di pochi anni ne avrà scritti qualche centinaio, che purtroppo alla fine sono andati perduti. Poi, intorno ai quarant'anni, la passione per il cinema lo porta a cimentarmi con i soggetti cinematografici. Pure in questo caso la produzione è stata importante, sul numero delle decine. Successivamente, passa a storie più articolate, racconti lunghi, per finire al romanzo. Ha sempre pensato che la scrittura sarebbe stata nella sua vita una presenza predominante. Alle storie che scrive gli piace spesso abbinare ai temi sociali una introspezione psicologica dei personaggi, il tutto condito da un'atmosfera di mistero. I libri sinora pubblicati sono:

L'uomo dei piccioni
Relazione di sangue
L'ispiratrice
La mente del diavolo
John Parker il detective
Il mondo perfetto di Elisa
Linea 429
Scene da un probabile inferno
Tempesta d'estate

 
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