Eventi  -  Redazione  -  Numeri arretrati  -  Edizioni SDP  -  Indice generale  -  Letture pubbliche  Blog  

  Indice   -[ Editoriale | Letteratura | Musica | Arti visive | Lingue | Tempi moderni | Redazionali ]-


Narrativa

La stanza di Massimo Acciai, Tecnostorie di Massimiliano Chiamenti, Il tempo sospeso di Maddalena Lonati, Camera 730 di Maddalena Lonati, Un altro giorno, un'altra mosca, per caso... di Enrico Pietrangeli, Sette racconti al futuro di Paolo Ragni, Il Piano di Daniele Profeti

Poesia italiana

Questa rubrica è aperta a chiunque voglia inviare testi poetici inediti, purché rispettino i più elementari principi morali e di decenza...
poesie di Massimo Acciai, Elvira Balestracci, Caterina Bigazzi, Daniel Bosco, Miriam Cividalli Canarutto, Andrea Cantucci, Sonia Cincinelli, Rossana D'Angelo, Elisabetta Giancontieri, Renato Lonza, Manuela Palchetti, Anna Maria Volpini

Poesia in lingua

Questa rubrica è aperta a chiunque voglia inviare testi poetici, in una lingua diversa dall'italiano, purché rispettino i più elementari principi morali e di decenza...
poesie in lingua napoletana, esperanto ed inglese

Recensioni

Di amore e morte di Enrico Pietrangeli - recensione di Lidia Gargiulo
Seduti dalla parte del torto di Devil Buio - recensione di Simonetta De Bartolo
Tutta colpa della poesia di Dario De Lucia - recensione di Massimo Acciai

Interviste

Il ruolo del consulente letterario: Intervista a Marco Bazzato
di Massimo Acciai

Giovedì - I fili elettrici
 

di Paolo Ragni


Faremo un lungo viaggio. Sì, un viaggio bellissimo, insieme, per la prima volta da tanti anni. Sarà un viaggio che ci ricorderemo per sempre.
Andremo in auto. La macchina sarà strapiena di ogni cianfrusaglia, frigo portatile, sacchi a pelo, tendine parasole, radiolina, libri, fumetti, albicocche. La strada sarà sgombra, la mattina alle cinque faremo il pieno e inizieremo ad attraversare le colline, le montagne, tutto quel che ci separa dalle Grandi Pianure del Nord.
Le grandi pianure del Nord! La steppa, la puszta, le brughiere ancora piene di nebbia alle prime luci dell'alba! con ci spaventeremo certo per questo, attraverseremo il Fiume, e poi i tanti affluenti che ci porteranno via. Sì, ci porteranno via.
Mi porterai via, io ti porterò via, e andremo lontano, lontano, fino alle metà degli anni 2000, fino ai tempi in cui ci conoscemmo, fino all'ultima pagina di un libro che compreremo a un'edicola sul ciglio di una strada sbilenca. Leggeremo questo libro viaggiando in autostrada, io guiderò e tu lo leggerai, tu guiderai ed io lo leggerò.
Sarà così fino all'attraversamento delle ultime montagne, fino ai pascoli erbosi, fino ai torrentelli gelidi. Questa strada durerà certamente fino alla fine del mondo, e forse anche un po' prima, quando ci fermeremo a riposare. Tireremo spesso il fiato, nel nostro lungo viaggio, ci sdraieremo nelle piazzole degli autogrill, nei pressi dei minimarket, lontano dai bagni e dagli autolavaggi. Parcheggeremo la macchina all'ombra / in pieno sole, vedremo dei cavalli in mezzo all'erba, aspetteremo che il sole vada un po' più giù, che le ombre si facciano un po' più lunghe, che alla radio cambino le stazioni in FM.
Vedremo la tv tascabile in auto, quando io guiderò la vedrai tu e viceversa, sentiremo i risultati degli ultimi sondaggi elettorali, passeranno i telegiornali svizzeri, bulgari ed afgani, tutto questo viaggiando e viaggiando. Il viaggio sarà questo, come lo scorrere da un canale all'altro, così come i lampioni delle grandi circonvallazioni o i grandi ponti che attraversano la Senna immersa nella nebbia. Anche come i cipressi della campagna toscana, i laghetti alpini sempre freddi, i boschi densissimi sloveni - i viaggi saranno fatti così.
Così sarà quel viaggio, e molti altri, traverseremo frontiere, faremo vedere passaporti, carte di identità. Terremo il cellulare staccato, lo porteremo con noi nel k-way, nella borsetta, nello zaino, perfino nella tasca dei pantaloni. I giardini con l'erba verdissima, i prati intorno alle mura dei castelli saranno i luoghi da ricordare.
Ci siederemo infine, stanchi, sopra i muretti delle chiesette di campagna, a ridosso delle taverne dove si bevono l'uzo e la birra doppio malto. Saliremo allora le altissime scalinate bianche tappezzate di finestre celesti. Compreremo giornali in lingua, vedremo le foto, impareremo ad ascoltare le radio locali. Mangeremo le focacce, la frutta, i dolci pieni di zibibbo, cannella e chantilly, tutto questo la mattina presto, all'ora di pranzo, perfino a cena. A cena sgranocchieremo le croccantelle al rosmarino, al cumino. Il sesamo ti piacerà di più, ne porteremo a casa alcuni sacchetti, spargeranno per l'inverno i profumo del mare.
A un certo punto arriverà pure il momento del ritorno. Dopo sette-ottomila chilometri qualcosa pure cambierà, i colori dell'arcobaleno, i riflessi del sole al tramonto, dei fiumi al mattino presto, quando la gente dovrà ancora svegliarsi, andare a lavoro.
Il giorno del ritorno sarà lieto, sarà lungo, non finirà mai questo viaggio di ritorno, ci alterneremo come sempre alla guida, e tutto quanto sembrerà come un nastro girato all'indietro, come sfogliare un libro dall'ultima alla prima pagina, come risalire il corso di un torrente o ascoltare una sinfonia dall'ultimo movimento fino alla prima. Ascolteremo molte cose così fatte, i rumori degli uccelli delle Alpi, i salti delle trote dei laghi, i gridi dei gabbiani sulle scogliere in riva al mare. Monteremo su grandi navi nel mare grigio e piovoso, porteremo con noi l'automobile, attraverseremo un ampio braccio di mare, un istmo, i periodi più belli della nostra esistenza. La nostra esistenza sarà fatta così, a periodi, sarà difficile distinguere quelli belli e da quelli brutti, generalmente saranno tutti mischiati, arzigogolati, come i fili elettrici o i cavetti degli auricolari. I momenti migliori si distingueranno da quelli peggiori perché saranno gli unici ad essere ricordati, così come il colore dei capelli veri rispetto a quello schiarito dalla camomilla.
Il viaggio terminerà, al solito imbocco dell'autostrada, una mattina, certamente molto presto. L'alba sarà serena dopo una pioggerella fine e fresca durata tutta la notte. La notte non durerà. Questa giornata si prospetterà silenziosa, ridente, riaccenderemo presto il nostro cellulare. Le giornate migliori saranno come questa, come il giorno di un addio o di un ritrovamento. Ci ritroveremo davanti al benzinaio, all'edicola dei giornali. I giornali migliori saranno quelli di domani. Domani sarà un'altra giornata di viaggi. I viaggi migliori saranno come questi.
 

Segreti di Pulcinella - © Tutti i diritti riservati