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Recensione

Marco Morandi: musica e poesia...
di Massimo Acciai

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Marco Morandi: musica e poesia

recensione di Massimo Acciai


Produzione: Slowmood records 2004 (www.slowmood.net)
Web: www.marcomorandi.net
Mail: info@marcomorandi.net 
Brani registrati nell'ottobre 2003
 

Ho ascoltato molte volte l'omonimo cd di Marco Morandi, spesso come sottofondo alla scrittura. Lo sto ascoltando anche adesso. È musica rilassante, per abbandonarsi alle impressioni del momento, a pensieri remoti e inconsci. Per avvolgersi in atmosfere acustiche, sognanti e romantiche.
L'album, interamente strumentale, è attraversato da una comune atmosfera; un file rouge che lega i vari brani, composti tutti e quattordici da Marco Morandi, il quale suona la chitarra acustica, strumento principe a cui si affianca, in un paio di pezzi, il pianoforte (suonato da Giulio Carmassi).
A brani dal ritmo più sostenuto e allegro, con cadenze jazz e blues (come "Parole portate via dal vento", "Conversazioni inutili" e "Blues in C") si alternano brani più lenti, malinconici, "poetici" (come "Fortuna" e "Tardi"), con prevalenza numerica di questi ultimi. I brani accompagnati dal pianoforte, "Fine maggio in 3" e "Dossi", per quanto entrambi molto brevi (poco più di due minuti il primo, poco meno il secondo), contribuiscono a rendere l'album un'opera che, seppur minimalista a livello strumentale, riesce comunque a esprimere una notevole ricchezza di influssi musicali.

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