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                               Religioni monolatriche e favole 
                              patriarcali
                Paolo D'Arpini
 Eva offre la "conoscenza" ad 
                            AdamoInsistere troppo su valori astratti "teisti" non 
                            aiuta la mente umana al superamento del pensiero 
                            patriarcale. Dobbiamo -secondo me- abbandonare la 
                            speculazione religiosa e ritornare ad una 
                            spiritualità priva di dogmi e non specificatamente 
                            legata al genere (il sacerdozio nelle religioni 
                            monoteiste di origine semita è precluso alle donne).
 Per carità, va anche bene fare un'analisi storica 
                            sulla formazione del cristianesimo e di come questa 
                            religione "semita" abbia attinto al paganesimo 
                            pre-esistente. Tra l'altro la rivalutazione del 
                            paganesimo è una delle caratteristiche portanti non 
                            solo nel filone New Age ma anche in ricerche 
                            storiche serie, come ad esempio quella di Daniel 
                            Danielou sul mito di Dioniso-Shiva.
 Ma dovremmo andare anche più in là riscoprendo i 
                            culti più antichi e vicini alle nostre radici, 
                            ovvero l'adorazione della Grande Madre o Energia 
                            Primordiale (Shakti).
 Spesso, qui al Circolo vegetariano VV.TT. di Treia, 
                            durante le feste da noi organizzate, soprattutto 
                            quelle in concomitanza con i solstizi e gli equinozi 
                            o per la luna piena e nuova, mettiamo in evidenza 
                            gli aspetti sincretici fra cristianesimo e 
                            "neo-paganesimo", facendoli coincidere con il nostro 
                            spirito laico e simpatetico con la Spiritualità 
                            della Natura.
 Ad esempio, è avvenuto che durante alcune cerimonie, 
                            già da noi predisposte, si aggiungessero riti 
                            diversi con offerte alle divinità e fate dei boschi 
                            o dei corsi d'acqua, il tutto magari collegandolo a 
                            credenze o leggende cristiane... (tanto per fare un 
                            esempio ricordo la Vigilia di San Giovanni, con il 
                            battesino dell'acqua e del fuoco, etc.). Io lascio 
                            fare perché in fondo il riconoscere il Genius Loci e 
                            la sacralità della natura in tutte le sue forme è 
                            uno degli aspetti della spiritualità laica e 
                            dell'ecologia profonda, che ci contraddistingue.
 In effetti la spiritualità della natura è un aspetto 
                            riconosciuto anche nella fede cristiana antica, 
                            soprattutto nel misticismo (sia in quello primitivo 
                            che in quello francescano) in cui prevale la 
                            consuetudine di ritirarsi in grotte, boschi e 
                            deserti in stretta comunione con gli elementi 
                            naturali e con il mondo animale.
 Aspetti pagani erano presenti persino nella 
                            religione ebraica, sia pur condannati, come ad 
                            esempio l'adorazione della vacca sacra durante la 
                            traversata del Sinai, oppure riconosciuti e facenti 
                            parte della tradizione come avvenne presso la setta 
                            degli Esseni che vivevano in strettissima simbiosi 
                            con la natura e con i suoi aspetti magici, avendo 
                            essi sviluppato anche la capacità di trarre il loro 
                            nutrimento dal deserto, un grande miracolo questo 
                            considerando che erano persino vegetariani….
 Il rispetto e l'adorazione della natura, definito 
                            dalla chiesa cattolica (un po' dispregiativamente) 
                            "panteismo" è uno degli stimoli da sempre presenti 
                            nell'uomo, tra l'altro questo sentimento panteista è 
                            alla base dell'exursus evolutivo della specie.
 Ciò mi fa ricordare una storiella, che amo spesso 
                            raccontare, sull'origine della specie umana. Ormai è 
                            certo che ci fu una "prima donna", un'Eva 
                            primordiale. L'analisi del patrimonio genetico 
                            femminile mitocondriale lo dimostra 
                            inequivocabilmente. Mi sono così immaginato una 
                            donna, la prima donna, che avendo raggiunto 
                            l'auto-consapevolezza (la caratteristica più 
                            evidente dell'intelligenza) ed avendo a disposizione 
                            solo "scimmioni" (tali erano i maschi a quel tempo) 
                            dovette compiere una opera di selezione certosina 
                            per decidere con chi accoppiarsi in modo da poter 
                            avere le migliori chance di trasmissione genetica di 
                            quell'aspetto evolutivo. E così avvenne 
                            conseguentemente nelle generazioni successive ed è 
                            in questo modo che pian piano dalla cernita 
                            nell'accoppiamento sono divenute rilevanti qualità 
                            come: la sensibilità verso l'habitat, l'empatia, la 
                            pazienza, la capacità di adattamento e di gentilezza 
                            del maschio verso la prole e la comunità, etc. etc.
 Pregi che hanno portato la specie verso una 
                            condizione "intelligente" che riconosciamo (o 
                            riconosceremmo se nel frattempo non fosse subentrata 
                            una spinta maschilista involutiva).
 Purtroppo in questo momento storico, in seguito 
                            all'astrazione dal contesto vitale e alla 
                            manifestazione della religiosità in senso metafisico 
                            (proiettata ad un aldilà ed ad uno spirito separato 
                            dalla materia), molto di quel rispetto (e 
                            considerazione) verso la natura e l'ambiente e la 
                            comunità è andato scemando, sino al punto che si 
                            predilige la virtualizzazione invece della sacralità 
                            vissuta nel quotidiano. Ed in questo buona parte 
                            della responsabilità è da addebitarsi al radicamento 
                            dei credo monoteisti (Ebraismo, Cristianesimo ed 
                            Islam).
 Ma quello che era stato scacciato dalla porta spesso 
                            rientra dalla finestra, infatti la psicologia sta 
                            riscoprendo i miti, le leggende e le divinità della 
                            natura descrivendole in forma di "archetipi".
 All'inizio della civilizzazione umana, nel periodo 
                            paleolitico e neolitico matristico, la sacralità era 
                            incarnata massimamente in chiave femminea, poi con 
                            il riconoscimento della funzione maschile nella 
                            procreazione tale sacralità assunse forme miste 
                            maschili e femminili, successivamente con i 
                            monoteismi patriarcali il maschile divenne 
                            preponderante.
 Ora è tempo di riportare queste energie al loro 
                            giusto posto e su un totale piano paritario. Anche 
                            se già in una antica civiltà, quella Vedica, questa 
                            parità era stata indicata, come nel caso della 
                            denominazione (maschile) "Surya" che sta ad indicare 
                            l'identità del sole in quanto ente divino, che viene 
                            completato dall'aspetto femminile "Savitri" che è la 
                            capacità irradiativa dell'energia solare.
 E noi sappiamo che fra il fuoco e la sua capacità di 
                            ardere non vi è alcuna differenza....
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