Eventi  -  Redazione  -  Numeri arretrati  -  Edizioni SDP  -  e-book  -  Indice generale  -  Letture pubbliche  -  Blog  -  Link  

  Indice   -[ Editoriale | Letteratura | Musica | Arti visive | Lingue | Tempi moderni | Redazionali ]-


Narrativa

Questa rubrica è aperta a chiunque voglia inviare testi narrativi inediti, purché rispettino i più elementari principi morali e di decenza...
Mezzanotte sul Nilo di Simonetta Biserni, Il giorno era innocente e fresco il vento di Maria Lenti, Il peso della spesa di Ivan Pozzoni, Il quinto dei quattro ponti di Pietro Rainero

Poesia italiana

Questa rubrica è aperta a chiunque voglia inviare testi poetici inediti, purché rispettino i più elementari principi morali e di decenza...
poesie di Massimo Acciai e Matteo Nicodemo, Giovanna Casapollo, Rossana D'Angelo, Alessandra Ferrari, Erika Gherardotti, Roberto Mosi, Ivan Pozzoni, Flavio Scaloni

Recensioni

In questo numero:
- "A seconda di come volgo lo sguardo" di Massimo Acciai e Matteo Nicodemo
- "La nevicata e altri racconti" di Massimo Acciai, postfazione di Valentina Meloni
- "Apologia del perduto" di Massimo Acciai e Lorenzo Spurio
- "Poetikanten", poesie dei Poetikanten
- "Il giocoliere di parole" di Alberto Diamanti
- "La ballata delle sette pietre", di Antonio Messina
- "La vita, gli amori e l'omicidio di Giulio Falchi", di Mick Corso
- "Aurora" di Stefano Pasini

Interviste

Intervista a Stefania Piu
A cura di Massimo Acciai
Intervista a Stefano Pasini
A cura di Massimo Acciai

Intervista a Stefano Pasini
 

A cura di Massimo Acciai


1. Quali sono stati i suoi modelli letterari, gli autori che ha amato di più, che hanno contribuito a formare il suo stile?

- Ho fatto il liceo classico, quindi ho studiato i grandi classici, soprattutto latini; in ordine d'importanza i miei autori d'ispirazione sono stati e sono tuttora Manzoni (il 5 Maggio, I Promessi Sposi), Foscolo (I Sepolcri), poi Carducci ma anche Parini e a seguire inevitabilmente Marinetti. Poi Clostermann ('Le Grand Cirque', 'Feux du Ciel'), Galland ('Die Erste und der Leszte') Mohr ('Atlantis'), Len Deighton, Robert Harris ('Selling Hitler'), Tom Clancy ('Red Storm Rising'), Saint-Paulien ('I Leoni Morti'), Magris e soprattutto Piero Buscaroli con il suo memorabile 'La Vista, l'Udito, la Memoria' e tanti altri libri; fra i 'moderni' della fiction Ian Fleming (solo i libri, e i meno letti: 'Moonraker' e 'Secret Service' sono capolavori'), David Irving, Alan Altieri ('Alla fine della notte' è magnifico). Ci sono anche letture più leggere, Philippe Delerm, PG Wodehouse, PJ O'Rourke, e così via. Fra gli scrittori d'auto, Karl Ludwigsen, LJK Setright. Leggo sempre, costantemente, ovunque, di qualsiasi cosa.

3. Quanto conta per lei l'ispirazione, quanto la tecnica? Sottopone spesso i tuoi lavori ad un lungo labor limae oppure ha maggior peso la spontaneità del momento creativo?

- Io credo che sia importante afferrare il momento in cui un'idea, una scena viene in mente....per questo è utile il dettatore vocale che permette di registrare un'idea 'al volo'. Dopo segue un lavoro, più o meno lungo, di rielaborazione. Le prime stesure sono sempre modeste.

4. Cosa pensa dei concorsi letterari?

- Credo abbiano avuto una grande importanza in era pre-internet, ora è difficile liberarsi dall'idea, forse preconcetta, che siano 'pilotati' da alcuni grandi editori.

5. Quale peso ha il retroterra culturale nella creazione letteraria?

-Un peso enorme, 'Prima di scrivere bisogna leggere' è la trasposizione del famoso detto di R W Emerson, 'Chi non conosce la storia è destinato a ripeterne gli errori', e la cultura di base si vede e si sente in ogni pagina scritta da qualsiasi autore. Magris o Buscaroli si elevano sui loro possibili emuli proprio in virtù della loro immensa cultura, anche quando non attiene strettamente a ciò che scrivono.

6. Le parole chiave dell'èra attuale, battezzata "èra digitale" sono: multimedialità, mass media, integrazione, virtualità. Cosa hanno cambiato le nuove tecnologie digitali nella creazione artistica, se hanno cambiato qualcosa?

- C'è più possibilità di dialogare, interagire, assorbire pareri e storie altrui. Detto questo, guai a essere troppo influenzati dal turbine d'informazioni online; si finirebbe per confezionare dei centrifugati generici, inutili.

7. Manterrà il proprio ruolo il testo cartaceo di fronte al dilagare di internet e degli ipertesti?

- Credo di sì. Isaac Asimov, tanti anni fa, pubblicò un saggio meravigliosamente astuto sul 'medium ideale del futuro'. Per alcune pagine ne descriveva le caratteristiche, leggero, ben leggibile, economico, fruibile ovunque, indipendente dall'energia....e mentre tutti i lettori pensavano a chissà quale diavoleria, concludeva: 'Questo meraviglioso medium universale ce l'abbiamo già, ed è il libro'. E aveva ragione.

8. Quando e come ha iniziato a scrivere?

- Ho sempre scritto sin quando ero al liceo. Con i temi, la storia, la filosofia e il greco rimediavo alle mie pessime prestazioni in matematica. Nel 1979 pubblicai le prime pagine su quotidiani per musica rock e folk, poi 'Rockstar', poi passando alle automobili per AutoCapital e molte altre riviste e poi i libri, tanti, e poi i romanzi storici che sono la mia vera passione....

9. Veniamo ai suoi romanzi ucronici; la tetralogia dedicata alla seconda guerra mondiale, a come sarebbe potuta svolgersi se il posto di Hitler fosse stato preso, in seguito alla morte di questi, da Reinhard Heydrich: come nasce l'idea alla base del ciclo narrativo?

- Heydrich era, ce lo dicono i vincitori, un criminale crudele e implacabile. Però era anche l'uomo più intelligente del sistema nazista. Un famoso slogano sotterraneo diceva 'HHHH', cioè il cervello di Himmler è Heydrich. Gli inglesi andarono a assassinarlo a Praga per la sua pericolosità, trascurando bersagli più facili e esposti; se fosse vissuto, avrebbe visto prima della Normandia la follia di Hitler e lo avrebbe eliminato. Non è solo una mia idea, molti storici pensano la stessa cosa. Non so se il mondo sarebbe stato meglio, forse ci saremmo risparmiato le devastazioni su civili, città e opere d'arte effettuate in Europa fra il 1944 e il 1945. Lo sterminio degli ebrei? Gli alleati, s'è visto, non erano troppo interessati a fermare comunque quel crimine fondamentale.

10. Quanto tempo ha richiesto la stesura?

- Molto e poco....scrivo nei ritagli di tempo, il sabato sera, la notte, in aeroporto, dove capita, quindi i tempi si dilatano.

11. Ha mai pensato ad una trasposizione cinematografica dei romanzi? In caso affermativo, quali attori e attrici vedrebbe bene nel ruolo dei due protagonisti e degli altri personaggi?

-Magnifica domanda. Ogni autore, anche se non lo ammette, sogna che il suo libro diventi un film, e non è solo un discorso di soldi, è l'orgoglio di vedere il propri lavoro diventare qualcosa di ancora più vivo e 'reale'. Chi potrebbe essere Straub? Un giovane Helmuth Berger, un Kinski degli esordi? Heydrich potrebbe essere un Rutger Hauer, mentre Hitler lo ha fatto abbastanza bene (troppo manieristico, isterico) Brandauer,

12. Progetti per il futuro?

-Il quarto volume della 'Tetralogia' di Michael Straub, dopo 'The Night Watch', Aurora' e 'Walkure'. E' ormai quasi finito...da due anni. Manca la scintilla finale, speriamo che arrivi presto!

 
Segreti di Pulcinella - © Tutti i diritti riservati
 
Contatore visite dal 6 giugno 2011