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                                  Narrativa
                                  Questa rubrica è aperta a 
                                chiunque voglia inviare testi in prosa inediti, 
                                purché rispettino i più elementari principi 
                                morali e di decenza... Ominidi di 
                                  Giuseppe C. Budetta, 
                                  La libertà di Aisha di Tiziano Consani,
                                  Lo zio Ted di 
                                  Emanuele Locatelli, Il 
                                  tempo smarrito: memorie di un'ottuagenaria 
                                  di Salvina Pizzuoli, 
                                  L'Ascensione a Colle di Dunia Sardi
 
Poesia italianaPoesia in lingua
                                Questa rubrica è aperta a chiunque voglia 
                                inviare testi poetici inediti, purché rispettino 
                                i più elementari principi morali e di decenza... poesie di Massimo Acciai,
                                Manuela 
                                Léa Orita
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                                  In questo numero:- "La nevicata e altri racconti" di Massimo 
                                  Acciai, recensione di Monica Fantaci
 - "Sempre ad est" di Massimo Acciai, 
                                  recensioni di Liliana Ugolini e Monica Fantaci
 - "Un fiorentino a Sappada" di Massimo Acciai, 
                                  nota di Sandra Carresi
 - "La metafora del giardino in letteratura" di 
                                  Lorenzo Spurio e Massimo Acciai, recensione di 
                                  Anna Maria Balzano
 - "La cucina arancione" di Lorenzo Spurio
 - "Flyte & Tallis: Ritorno a Brideshead ed 
                                  Espiazione, una analisi ravvicinata di due 
                                  grandi romanzi della letteratura inglese" di 
                                  Lorenzo Spurio, recensione di Emanuela Ferrari
 - "Grecità marginale e suggestioni 
                                  etico/giuridiche: i Presocratici." di Ivan 
                                  Pozzoni
 - "La Poesia di Vasco Rossi. Una 
                                  interpretazione" di Antonio Malerba, nota di 
                                  Massimo Acciai
 - "Infezione" di Sunshine Faggio, nota di 
                                  Massimo Acciai
 - "Carillon ballerina and the brave tin 
                                  soldier" di Caterina Pomini, nota di Massimo 
                                  Acciai
 - "Amore latitante" di Fiorella Carcereri, 
                                  nota di Massimo Acciai
 - "Concerto" di Roberto Mosi
 - "Non ci sono foto ma qualcosa è rimasto" di 
                                  Matilde Vittoria Laricchia
 - "Vibrazioni cromatiche: dalla favola alla 
                                  realtà" di Anna Maria Folchini Stabile e 
                                  Annamaria Stroppiana Calzini
 - "Fortuna, il buco delle vite" di Jolanda 
                                  Buccella, recensione di Isabella da Pozzuoli
 - "Gloria" di Tiziano Cosani, nota di Massimo 
                                  Acciai
 - ''L'abisso è alle porte'' di Beda, 
                                  recensione di Novella Torregiani
 - "Alle fonti del Clitumno" di Ulrich von 
                                  Wilamowitz-Moellendorff, recensione di 
                                  Emanuela Ferrari
 - "Interni" di Annalisa Soddu
 - "Imago" di Antonella Troisi
 - "Io sono soltanto un granello di sabbia" di 
                                  Anna Scarpetta
 - "Raccolta di aforismi" di Emilio Rega, 
                                  prefazione a cura di Lorenzo Spurio
 - "Ian McEwan: sesso e perverzione" dI Lorenzo 
                                  Spurio
Interviste |  | 
                                                    
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                               L'Ascensione a Colle
                Dunia Sardi
Le campane della piccola chiesa 
                            di Colle stanno suonando a festa: è l'Ascensione!Siamo in un piccolo borgo della Toscana, :dopo aver 
                            parcheggiato la macchina ci inoltriamo in una strada 
                            di campagna che si apre fra gli ulivi: sembrano 
                            d'argento, al riflesso di un sole smagliante che li 
                            sorveglia dal suo tetto color pervinca, in questa 
                            giornata di fine Maggio. Dal verde tenero dell'erba 
                            che ricopre i fossi, spuntano le margheritine 
                            bianche e i primi papaveri rossi.
 "E' qui …. siamo arrivati! Guarda … è Via di Colle 8 
                            … c'è la Madonnina!"
 Da un piccolo tabernacolo a lato di una strada che 
                            sale ci guarda una Madonna con il bambino in 
                            braccio: sembra d'aver fatto un passo indietro nel 
                            tempo e di trovarsi in un'altra epoca, quando ancora 
                            bambini, davanti al tabernacolo della Madonna 
                            aspettavamo sulla strada ricoperta di petali di 
                            rose, di veder passare la processione delle 
                            Rogazioni
 Il piccolo tempio, posto dove inizia la salita che 
                            porta alla cima di Colle, è circondato di grandi 
                            mazzi di gigli bianchi e di ginestre, tutt'intorno è 
                            un giardino fiorito di piante verdi e di rose di 
                            tutti i colori . Ci fermiamo per farci il segno 
                            della croce, prima di incamminarci verso la cima, 
                            dove si trova la casa degli amici che per 
                            festeggiare l'Ascensione, ogni anno, da vent'anni 
                            ormai, organizzano una grande merenda.
 Man mano che si sale si incontrano persone, che, 
                            come noi, partecipano alla festa: dei bambini ci 
                            corrono avanti festosi portando un cesto di 
                            ciliegie, altre persone arrivano con grandi zuppiere 
                            colme e vassoi di dolci fatti in casa, una donna 
                            spinge la carrozzina con il bimbo più piccolo.
 Man mano che si sale si mischia al profumo dei fiori 
                            quello delle pizze che già sono state messe in 
                            forno. Siamo quasi arrivati, si vedono i tavolini 
                            con alcuni amici seduti intorno e si sentono le risa 
                            dei ragazzi che si rincorrono fra gli ulivi.
 "Guarda ci sono di già gli amici di campagna" (come 
                            ci si chiama fra noi che condividiamo una casa 
                            colonica).
 Infatti, seduti a un tavolo rotondo, ci sono già 
                            Valerio, Angelo, Renato , la Graziana, Rolando, 
                            mentre altri a piccoli gruppi stanno chiacchierando, 
                            ci soffermiamo a salutare la Sonia, Alvaro, 
                            L'Elisabetta, la Marcella e laVera , poi proseguiamo 
                            verso la tavola imbandita da dove ci vengono 
                            incontro Roberto e Carlo.
 Da una settimana Roberto, Carlo, i fratelli e i 
                            nipoti di Roberto, si danno da fare per sistemare: 
                            vengono tirati fuori tavoli e sedie, un tavolo lungo 
                            per apparecchiare, preparata la legna per il forno e 
                            sistemate le luci esterne.
 Ogni anno è stato fatto qualcosa per rendere 
                            l'ambiente sempre più accogliente: la casa è stata 
                            ingrandita, sia all'interno che fuori dove ora c'è 
                            una veranda e un forno a legna per le pizze; sono 
                            stati piantati alberi da frutto, un glicine, gerani 
                            colorati, e cespugli di rose antiche.
 Insieme al profumo dei fiori arriva quello della 
                            lavanda che orla i prati e quello del basilico, 
                            mentre fra l'erba lungo i viottoli intorno casa, 
                            spunta a macchie la camomilla fiorita. Inoltrandosi 
                            fra gli ulivi che salgono ancora sul retro, si 
                            incontrano siepi di more fiorite e grandi piante di 
                            fichi con i frutti già "palloni" .
 Ogni anno anche il numero delle persone aumenta, è 
                            diventato ormai un appuntamento che non ha quasi più 
                            bisogno di inviti: quando si avvicina l'Ascensione 
                            c'è un passaparola che circola e nessuno può 
                            mancare, sembra che le ultime volte fossimo circa 
                            duecento.
 Le persone arrivano un po'accaldate dalla salita ma 
                            ridenti e incantate dall'ambiente e da tutto quel 
                            ben di Dio che si trovano davanti. "Ciao, noi s'è 
                            già cominciato a mangiare! Guardate che meraviglia …
 Sopra la lunga tavola apparecchiata con la tovaglia 
                            bianca si trovano gli affettati nostrani, i formaggi 
                            con ceste di baccelli; c'è anche la minestra di pane 
                            ,e i crostini neri, fatti in casa,e tante altre cose 
                            , oltre ai vini e agli spumanti e, a parte, i dolci 
                            di tutti i tipi e colori; ogni poco si sente la voce 
                            di Luciano, che insieme alla moglie Sandra, a 
                            Massimo, alla Nicla e a Mariarosa, sono ormai i 
                            pizzaioli ufficiali: "E' calda calda … chi vuole la 
                            schiacciata con il lardo di Colonnata? o quella con 
                            i funghi … c'è anche la pizza con prosciutto e 
                            mozzarella e poi quella con il salamino piccante e 
                            chi più ne ha più ne metta!"
 Sono arrivati anche i parenti da Camaiore: Luca con 
                            la moglie e i figli, Eleonora che ormai è una 
                            ragazza e Angelo che ho visto la prima volta a 
                            Colle, addormentato in carrozzina e che ora è più 
                            alto di me.
 Tanti tavoli e tanti amici ancora da salutare: "Ciao 
                            Adriana, come va? Ciao Carla è un po' che non ci 
                            vediamo … c'è anche la Maria e non poteva mancare la 
                            Simonetta che ha preparato degli appetitosi 
                            stuzzichini di ricotta!",
 Anche noi ci sediamo a un tavolo e mentre Valde mi 
                            lascia un momento sola per andare a prendere la 
                            merenda, sento l'allegria intorno e mi soffermo a 
                            pensare che in questa festa c'è il vero senso della 
                            condivisione e dell'amicizia e penso che è bello 
                            ritrovare le persone che magari non incontravi da 
                            tempo e vedere come sono diventati grandi quelli che 
                            hai visto bambini tanti anni fa.
 Fino a qualche anno indietro c'era anche Pierluigi, 
                            fratello di Roberto, che ho conosciuto proprio qui, 
                            sorridente e gentile.
 Certo, abbiamo anche condiviso momenti tristi; sono 
                            tanti anni che ci conosciamo, prima ancora che ci 
                            fosse la casa di Colle.
 Quando Roberto comprò quel terreno a Colle, una 
                            località del Comune di Quarrata che rimaneva in alto 
                            rispetto al piccolo borgo racchiuso fra la Chiesa e 
                            il cimitero, era solo un'altura incolta piena di 
                            sterpaglie dove si annidavano le serpi e di ulivi 
                            con i tronchi avvinti dall'edera e circondati dai 
                            rovi; proprio sulla cima c'era un piccolo casale di 
                            rimessaggio come una legnaia
 Da allora il tempo libero di Roberto passò a Colle 
                            dove cominciò a ripulire il terreno dalle sterpaglie 
                            e a potare gli ulivi che via via riprendevano vita; 
                            ogni giorno che passava quel luogo si rivelava 
                            ideale per vivere a contatto con la natura nel 
                            silenzio degli ulivi, lontani dalla rumorosità della 
                            città, nella leggerezza della solitudine.
 Forse la visione del campanile della chiesa del 
                            borgo, che da un lato della casa si innalzava fino a 
                            sembrare in parallelo alla cima di Colle e il 
                            piccolo cimitero sottostante dall'altro lato, 
                            contribuivano a rendere l'atmosfera di quel luogo 
                            densa di una serenità quasi religiosa.,
 Specialmente la sera quando si accendevano le luci 
                            delle città in basso e lassù miriadi di lucciole 
                            volavano fra l'erba tenera del prato intorno, 
                            sembrava di essere a un passo dal paradiso.
 Con tanta volontà e sudore della fronte oltre che 
                            con l'aiuto di parenti che sapevano i vari mestieri 
                            quella capanna diventò una casetta, che negli anni 
                            successivi, man mano che il posto prendeva l'aspetto 
                            di una collinetta ordinata dove al posto delle 
                            sterpaglie c'erano piante e fiori anche la casa fu 
                            ampliata e arricchita di una veranda con tavoli e 
                            sedie per godersi, nelle serate estive il fresco 
                            della collina e il panorama che spaziava da Agliana 
                            a Firenze fino a far vedere nelle notti chiare, il 
                            Cupolone.
 Per fare questi lavori e spianare il davanti della 
                            casa fu abbattuta una grande quercia, ma prima che 
                            cadesse, Roberto, che aveva invitato gli amici a 
                            vedere la casa fece una magia.
 Durante la settimana si diede un gran daffare a 
                            legare a ogni ramo frondoso della quercia tanti 
                            limoni. Quando gli invitati se la trovarono davanti 
                            carica di quei frutti dorati che facevano capolino 
                            fra le foglie ciondolando da tutti i rami, rimasero 
                            a bocca aperta, poi esclamarono in coro: "A Colle … 
                            anche le querce fanno i limoni!"
 …
 
 Verso la fine degli anni '80 prima ancora che la 
                            casa fosse coperta , Roberto cominciò a guardarsi 
                            intorno: cercava un'immagine sacra da mettere in una 
                            nicchia della parete, come si vedeva anticamente 
                            nelle case di campagna.
 In un negozio di ceramiche dell'Impruneta, a 
                            Firenze, trovò una formella rettangolare dove 
                            spiccava l'immagine di una Madonna con il bambino in 
                            braccio, che reggeva nella mano una mela; la 
                            raffigurazione a mezzo busto, in rilievo, bianca su 
                            fondo azzurro, conosciuta come "Madonna della mela"
 Fu poi deciso, visto che la costruzione rimaneva in 
                            una posizione solitaria, di collocare la Madonnina 
                            ai piedi della salita, in modo che passando da 
                            quella strada chiunque avrebbe potuto incontrarla e 
                            magari farsi il segno della croce.
 Fu costruita una edicola, come si chiamano quei 
                            casottini bianchi con il tetto spiovente in mattoni, 
                            chiuso solo ai lati, che si incontravano agli 
                            incroci delle stradicciole di campagna, all'interno 
                            del quale fu posta la formella.
 Nel 1993 Roberto organizzò in onore della Madonnina 
                            la prima festa dell'Ascensione.
 La festa partì in sordina con la merenda per gli 
                            amici più intimi e i familiari e con la visita, per 
                            chi voleva, alle cantine aperte della zona.
 Infatti le cantine della fattoria di Capezzana dei 
                            Conti Contini Bonacossi vengono aperte al pubblico 
                            solo un giorno all'anno e di solito coincidono con 
                            la festività dell'Ascensione.
 Dalla casa di Colle alle cantine c'è solo la 
                            distanza di una passeggiata lungo una strada 
                            sterrata che corre fra campi di rape ancora fioriti 
                            di giallo e oliveti, immersa nel silenzio di una 
                            campagna dove le tonalità di verde vanno da quello 
                            argenteo degli ulivi a quello scuro delle macchie 
                            boscose che si incontrano lungo il percorso.
 Anche questo rituale si rinnova ogni anno ed è 
                            sempre un piacere passeggiare in piccoli gruppi 
                            verso le cantine che mostrano la loro pregiata 
                            collezione di vini e di oli della zona, anche se ben 
                            difficilmente riusciamo ad assaggiare il vino 
                            offerto, per non rischiare di fare la strada di 
                            ritorno con la sbronza.
 All'imbrunire molte persone cominciano a salutare; 
                            restiamo solo gli intimi per la spaghettata delle 
                            undici: la famosa "pumarola piccante" di Adriana.
 Quando l'ultimo bagliore del giorno si è spento e 
                            cominciano a brillare le lucciole, si apre il 
                            panorama notturno delle città sottostanti con le 
                            luci che si accendono insieme alle stelle.
 Anche Colle sembra raccogliersi nella frescura della 
                            sera e nel brusio delle voci che hanno perso la 
                            chiassosità del giorno; il canto dei grilli stenta a 
                            farsi sentire e la notte che avanza ci ricorda come 
                            ogni giorno che muore porta con se un po' della 
                            nostra vita: anche questo giorno è passato, ma ogni 
                            volta che lo ricorderemo potrà rivivere come uno dei 
                            momenti più felici della nostra amicizia.
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