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Libri a fumetti

LA SINDROME DEL CRONONAUTA
Cronistoria dei viaggi nel tempo a fumetti - seconda parte

Articolo di Andrea Cantucci

Cinema

The helper
di Mario Gardini
The artist
di Mario Gardini
Priscilla, la regina del deserto - il musical
di Mario Gardini
J. Edgar
di Mario Gardini
Hugo Cabret
di Mario Gardini
Paradiso amaro
di Mario Gardini
Quasi amici
di Mario Gardini
Le nevi del Kilimangiaro
di Maria Antonietta Nardone

Teatro

Intervista a Francesco Panizzo: il teatro radice di un impegno artistico
A cura di Alessandro Rizzo
Intervista al regista di Erodias di Testori: Raul Iaiza
A cura di Alessandro Rizzo

Interviste

Filippo Riniolo: l'arte della forma e della semiotica
A cura di Alessandro Rizzo

Fotografia

"Road to the North": la Lapponia attraverso lo sguardo dell'obiettivo: Intervista ad Adriano e Federico, autori della rassegna fotografica
Intervista a cura di Alessandro Rizzo

Miti mutanti 15

Strisce di Andrea Cantucci

Un artista a Coverciano 1

Strisce di Luca Mori

"Road to the North": la Lapponia attraverso lo sguardo dell'obiettivo
Intervista ad Adriano e Federico, autori della rassegna fotografica

 

A cura di Alessandro Rizzo
 


Adriano Taricco e Federico Vitale sono due amici e in una sera del 2010 hanno deciso di trascorrere il loro capodanno 2011 in Lapponia. Da questo viaggio "epico" loro diranno è nato un reportage fotografico molto attento, curato e dall'alta qualità tecnica. Il paesaggio "cupo e freddo" è lo sfondo di una rassegna che ha visto la loro prima esposizione nel locale milanese Mag in Ripa di Porta Ticinese. Un consiglio per chi volesse intraprendere questa arte? "Prendere e partire senza problemi" dirà Adriano, "essere creativo, imparando lo strumento" sottolineerà Federico. Li abbiamo intervistati avvalorandone la passione e la dedizione per questa arte.


1. Adriano e Federico, chi siete, da dove venite, quali le vostre esperienze artistiche fatte prima di realizzare la mostra fotografica sui paesaggi lapponi al MAG, locale di Milano in Ripa di Porta Ticinese a Milano?

Federico:" Sono nato a Milano nel 1987, ho fatto il liceo scientifico, un anno fallimentare di ingegneria per, poi, passare a finanza. Ora mi sto laureando alla Bocconi. Per ottobre sarò un vero e proprio dottore. Se ho un feedback artistico? Per nulla. Nella mia famiglia ci sono pochi artisti, seppure vi sia un alto senso estetico. La mia prima esperienza artistica è stata questa (il reportage fotografico del viaggio in Lapponia ndr). Com'è nata l'idea? Una sera passata allegramente con Adriano abbiamo deciso di fare un viaggio epico, iniziando con qualcosa di più tranquillo: la Lapponia. Ho pensato: ho una reflex, un'occasione di fare un viaggio, e, pertanto, non avrebbe senso non fotografare il paesaggio. La tecnologia è la mia passione: rendere difficile il facile passando per l'inutile. Ho avuto, così, una soddisfazione in campo fotografico. Ho cercato anche un lato imprenditoriale nell'iniziativa artistica, ossia l'intento di riuscire a organizzare una mostra e rendere piacevole il prodotto".
Adriano:" Sono nato nel 1987 a Torino, vivo tra Casale Monferrato e Milano. Ho iniziato a fare legge per, poi, passare a iscrivermi alla facoltà di Storia più per passione personale. Nella mia famiglia ho il papà medico appassionato di documentazione storica. Lavoro per una società che organizza mercatini di antiquariato e mostre. Non ho esperienze video-artistiche: richiedono troppa organizzazione e non mi interessano le immagini in movimento. In famiglia posso dire che siamo tutti fotografi. Ho due sorelle e un papà fotografi: la reflex è il primo strumento utilizzato. Ho iniziato, così, a fotografare spinto da uno spirito estetico". Federico e Adriano: "Non vogliamo entrare nel mondo dei professionisti" anche se Federico ci entrerebbe anche solo per pura occasione e opportunità.

2. Quando e come è nata l'idea di dedicarsi a questa arte, e perché?

Federico:" Mi sono detto: sto per fare un bel viaggio e ho colto l'occasione".
Adriano:" Avevo questa passione e una capacità di realizzazione da perfezionarsi".

3. La fotografia secondo voi quale significato assume, quali i messaggi che avete voluto esprimere attraverso il vostro report artistico?

Federico e Adriano:" I paesaggi erano belli e la scelta di fare il viaggio di inverno è dovuta al fatto che erano più isolati. Nonostante tutto abbiamo incontrato lungo la strada italiani in auto. La Lapponia è un posto diverso dalle mete consuete. Fare un reportage su una delle grandi mete sarebbe stato banale. Il tutto era condito da una dose di spirito più avventuriero e un piacere personale".
Federico:" Ho visto un paesaggio interessante. Avevo l'orgoglio di fotografare e immortalare l'aurora boreale con una reflex, a differenza di altri con una digitale. Era come imprimere un ricordo da portare anche agli altri".
Federico:" Quale messaggio cerco di esprimere con la fotografia? Io mi sento semplice, ho fatto studi artistici a livello liceale: mi faccio semplicemente guidare da me e ho teso a descrivere il posto così come è: buio, cupo, solitario, preso dalla volontà di fotografarlo così com'è senza alterazioni. Per questo la post produzione è stata blanda. La post produzione serve maggiormente per fotografia pubblicitaria e commerciale.
Io pretendo da me stesso il meglio. Ho voglia di migliorare. Mi piace capire la sensibilità dello spettatore e avere un feedback da parte di tecnici. L'esposizione delle nostre fotografie al MAG ha visto una fase importante nella preparazione, realizzata con Renato Grignaschi. Le critiche fatte da lui sono state fondamentali, gli sono stato accanto per tutto il tempo di fotoscioppaggio sul colore. La tecnica in sé e la sensibilità ai colori allenano l'occhio per apportare e verificare le modifiche. Per esempio: una produzione fotografica diretta alla pubblicazione su una rivista come Airone presenterebbe un problema di stampa e non di postproduzione", sostiene Federico comparando questo lavoro a quello fatto per la rassegna esposta al Mag. Adriano su questo tema è convinto del contrario e considera:" Lavorare sulle foto non è negativo". Federico ribatte:" Se parti, però, per un viaggio e torni con delle foto bruciate, è giusto modificarle, ma se non sei capace a produrle è poco utile la postproduzione a livello tecnico".

4. Quali consigli dareste a chi volesse intraprendere questa arte?

Adriano:" Prendere e partire senza problemi. Un mio amico è migliorato con la pratica. Bisogna sapere e già avere che cosa fotografare. È bello poter vedere e fotografare il quotidiano che acquista, così, valore ed è apprezzabile".
Federico:" Io gli direi: buttati, sii creativo, ma impara lo strumento. Tutti sono bravi con un programma automatico, ma prediligo lavorare con il manuale. Esempio è che per fare un ritratto di sera non metterò mai l'opzione "ritratto notturno", ma proverò fintanto che l'opera non verrà bene. La sensibilità ti da nuove idee e ti fa fare esperienze. Ma la conoscenza della macchina è necessaria. Finora ho avuto tre idee di soggetti da fotografare e le ho realizzate tutte: l'aurora boreale, il fulmine e una lunga esposizione sul mare a Capocaccia in Sardegna. Ufficiosamente avremmo in agenda un viaggio in Azerbaijan: il mio sogno è attraversare la Siberia, non in inverno certamente."
Adriano:" Ci sono fior fiori di comunità e siti che ti danno indicazioni e ti invitano a iniziare a capire come funziona la fotografia senza usare sempre l'automatico. Abbiamo fatto un viaggio per aumentare le possibilità di fotografare, aggiungendoci una giusta cornice. Una situazione in cui ci sia freddo estremo, buio polare, luoghi sperduti non si trova qui in Italia, seppure sia un bel paese".

5. Avete un target preciso a cui avete indirizzato la vostra produzione e quale è il target effettivo della vostra prima esposizione fotografica?

Federico:" Il target è fatto dagli amici, dalla platea di facebook. Poi la rassegna fotografica è diventata pubblica esponendola, ma all'inizio non ci siamo posti nessun tipo di target a cui rivolgerci. La volontà era di tendere a qualcosa di più semplice piuttosto di fare qualcosa di più riflessivo. Il nostro era un paesaggio, i posti erano già stati visti su street vie di google map, oppure erano posti che ci hanno preso l'attenzione tanto da fermarci a fotografarli in quanto ci sembravano sbalorditivi. Il viaggio, in un certo senso, è stato deludente perché il tempo era anti fotografico e abbiamo fatto fatica a trovare momenti in cui ci fosse il cielo aperto. Le reazioni da parte del pubblico? Ho postato le foto su facebook e su flickr".
Adriano:" Io sono più riservato nell'approcciarmi col pubblico. La mia esperienza artistica è più personale che pubblica".
Federico:" Io penso che la critica da parte del pubblico serva per darti il polso della situazione. Spesso capita che tu interpreti l'opera in un modo mentre gli altri in un altro. Se tu fotografi solo per te diventa una passione archivistica. Il primo pane per la tua anima è vedere lo stupore, la commozione di chi osserva. Pensando alla nostra rassegna mi domando: quanta gente ha fatto foto professionali in auto nei luoghi più selvaggi d'Europa. Devi capire quello che non va in una foto ed è per questo che un pubblico maggiore non spaventa fintanto che si riesca a interpretarlo".

6. Cosa ha significato lavorare in coppia, e quali sono state le fasi della vostra produzione artistica?

Federico:" La suddivisione dei compiti per il viaggio è stata tale per cui io mi sono occupato dei supporti tecnologici, delle telecamere, dell'auto, della macchina fotografica". Adriano:" In questo mi sono occupato della logistica".
Adriano e Federico:" Le foto sono state ragionate in due. Ci si faceva notare reciprocamente i particolari: la foto della scogliera ne è un esempio".

7. Che cosa un'opera fotografica dovrebbe avere per essere definita interessante e di qualità?

Federico:" E' una cosa che mi chiedo molto. Alla fine dipende molto dagli occhi di chi osserva una cosa. Non esiste il concetto di bello universale. Un modo nostro per rendere una foto interessante è puntare su due fattori: il fattore "how" e quello della curiosità. I paesaggi sono attraenti e la mostra che abbiamo tenuto al Mag era improntata su questo elemento dove trasparivano i colori, i contrasti, le ombre. Quando ci siamo fermati in qualche luogo interessante abbiamo fatto tanti scatti. Mi viene in mente la fotografia del paesaggio scuro con un filo di luce all'orizzonte. In questa situazione ci siamo visti in una situazione isolata e ci siamo chiesti come fare per procedere. E' secondo me la fotografia più emotiva e avendola vista mi viene subito in mente l'immagine".

8. Quale è il nome della vostra rassegna fotografica sulla Lapponia?

Adriano e Federico:" Road to the North" e il nostro prossimo obiettivo è produrre una rassegna fotografica dal titolo "Road to the Est", suo nome embrionale. Per ora facciamo sano vagabondaggio fotografico in Italia. I limiti di tempo sono il problema. Fare due settimane in Lapponia è stata una buona idea, ma andare a Est impieghi tempistiche diverse. Il tempo di preparazione e il tempo di esecuzione diventerebbe di 3 a 1".

9. Quali progetti avete nel cassetto, idee per future attività e produzioni artistiche in cantiere?

Federico:" Sto cercando di realizzare qualcosa di videoartistico e un secondo viaggio sul Mar Nero".
Adriano:" Vorrei seguire Federico in questi viaggi, mi piace l'idea di fotografare, non ho dei progetti futuri precisi siccome credo che da una foto nasca un progetto. La campagna in Lapponia era un soggetto artistico stupendo. Il progetto nasce sul momento, ma ci vuole un lungo percorso affinché si possa dire che un'opera possa essere presentata a un pubblico. Tendo a scattare fotografie innanzitutto per noi".
Federico:" Penso che più ci sia il fattore how verso una foto più popolare sarà l'opera stessa. Più il progetto è estremo e più, chiaramente, non puoi farti trovare impreparato".

10. Avete idea di immortalare solamente paesaggi o pensate anche alla fotografia ritrattistica? Vi siete mai cimentati in questo genere?

Federico:" Si l'ho seguito, ma non ne sono mai stato soddisfatto. A volte capita che la tecnica nel ritratto sia buona ma che l'opera non ritragga la persona, oppure il contrario. Il ritratto è più complicato da farsi ed è un genere che non mi appartiene. Difficile risulta anche allenarsi".
Adriano:" Ho una propensione per i paesaggi. Mi capita spesso di vedere foto di persone, sono stupende, ma nelle mie produzioni seguirei sempre il luogo incontaminato. Il viaggio in Lapponia è stato fatto anche per conoscere il luogo, per l'avventura, la cucina, e la cucina lappone è veramente buona".

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