Eventi  -  Redazione  -  Numeri arretrati  -  Edizioni SDP  -  Indice generale  -  Letture pubbliche  -  Blog  -  Link  

  Indice   -[ Editoriale | Letteratura | Musica | Arti visive | Lingue | Tempi moderni | Redazionali ]-


Libri a fumetti

LA CITTÀ CHE NON ESISTEVA o Difficoltà di immaginare un'Utopia
Recensione di Andrea Cantucci

Gioielli

Memorie preziose
di Maddalena Lonati

Teatro

Il diario di un pazzo sotto l'Olmetto di Milano
di Massimiliano S. Laganà

Cinema

Un ponte per Terabithia
di Francesco Simone

Memorie preziose
 

di Maddalena Lonati


La nudità assoluta del corpo è sempre stata rifiutata, in ogni epoca e in ogni cultura. La capacità di vestirsi non solo per necessità pratica e di addobbarsi è una delle cifre distintive fra l'animale sociale uomo ed il resto del regno animale. Il corpo divenne presto, ancor prima dell'uso codificato del linguaggio, il campo semantico attraverso il quale comunicare. L'anatomia umana venne arricchita di un vocabolario di forme e colori attinto fantasiosamente dal regno vegetale, animale, astrale e, così reinterpretata, si fece simbolo di affermazione sociale e culturale. L'ornamento prezioso, così definito perché realizzato con elementi virtuosi ricchi di valori spirituali oltre che materiali, sottolineava emblematicamente i riti di passaggio caricandosi di valenze sacrali come di virtù magiche ed apotropaiche. Le suggestioni profonde ed i ritmi esistenziali scanditi dal gioiello sono ormai alquanto lontani dalla cultura occidentale contemporanea, sebbene alcuni passaggi, come il fidanzamento ed il matrimonio, siano ancora intimamente legati a questa simbologia. Un tempo la superstizione accompagnava i gioielli, che interpretavano il ruolo di amuleti e talismani irrinunciabili, superstizione che trovava la massima decodificazione negli splendidi lapidari, come in quello celeberrimo appartenuto agli Estensi a Ferrara. I lapidari si caricarono di significati diversi a seconda del periodo in cui vennero scritti, per questo i precristiani ebbero una valenza magica, mentre quelli medievali si incentrarono sul carattere mistico-religioso.
I gioielli da sempre recano con sé suggestioni e simbologie che vanno ben al di là dal loro valore materiale intrinseco, basti pensare ai primordi della civiltà quando alcuni astri, animali e vegetali vennero identificati come divinità, e a queste furono associate dei preziosi talismani. Ricoprirono un ruolo fondamentale nell'antico Egitto dove raggiunsero eccellenti livelli di esecuzione e dove la loro perfezione estetica si intrecciò con i riti occulti. Lo scarabeo assunse un significato sacrale legato al culto dei defunti: durante l'imbalsamazione gli Egizi ponevano uno scarabeo al posto del cuore per propiziarsi la divina Osiride. Il culto si tramandò attraverso altre civiltà, sino a giungere ai Romani, presso i quali in età cristiana simboleggiò la resurrezione. La preziosità di taluni elementi percorre la cristianità che conserva alcune tradizioni di più antica memoria: il corallo, il primo dei doni recati da Hermes sulla Terra, è l'attributo iconografico della figura di Gesù Bambino attraverso tutta la pittura rinascimentale. Anche il diamante (dal greco adàmas, l'invincibile) è emblema cristologico e salvifico, e sintesi della perfezione eterna della vita ultraterrena. Alcune credenze legate alle pietre affondavano le loro radici nella Bibbia, dove si legge che Mosè ordinò che Aronne fosse adornato di dodici pietre che simboleggiavano i dodici attributi di Dio. La tradizione di indossare pietre che rilasciavano influssi benefici si perpetuò attraverso i secoli, trovando grande fortuna presso gli ambienti di corte così come presso quelli ecclesiastici. Lo zaffiro fu la pietra favorita dagli alti prelati, perché si riteneva che allontanasse la cupidigia e salvaguardasse la castità.
La paura, profonda e radicata, per il malocchio ha indotto a ricercare un monile scaramantico per poter resistere allo sguardo del maligno: l'occhio fu dunque assunto a simbolo protettivo. Già nell'antico Egitto l'occhio di Horus era il più importante fra tutti gli amuleti sacri. L'occhio è sempre stato usato in gioielleria, così come nelle decorazioni dei palazzi, sui vascelli e sulle barche da pesca. Quando si scoprì che l'agata poteva essere tagliata in senso orizzontale per ricavare una forma simile all'occhio, divenne una pietra molto richiesta per creare ciondoli e anelli protettivi.
I gioielli, da sempre intimamente legati alla sfera emotiva, paiono caricarsi dell'energia di chi li ha posseduti, per questo spesso i pezzi antichi sono stati sottoposti al rito della purificazione: venivano immersi completamente nel sale per giorni e poi sciacquati con acqua tiepida per liberarli dalla negatività. Questa pratica trova forse giustificazione nell'uso in vigore da parte dei nobili, fino al XIX secolo, di donare alla Chiesa i gioielli appartenuti al defunto e che questi aveva indossato durante la malattia.
La storia del gioiello accompagna quella dell'umanità in un affascinante viaggio di mutazioni stilistiche e sociali, e questa rubrica ripercorrerà le fasi fondamentali dell'evoluzione dell'arte orafa.

Segreti di Pulcinella - © Tutti i diritti riservati