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Cinema

The Terminal
di Marco Di Bari

Libri a fumetti

"The Best of Ray Bradbury " di Autori Vari Recensione
di Andrea Cantucci

The Best of Ray Bradbury

di Andrea Cantucci


Quando questo articolo sarà online, dovrebbe essere già uscito in Italia il film “Fahrenheit 9/11” di Michael Moore, un titolo forse sibillino per chi non conosce le opere letterarie di Ray Bradbury. “Fahrenheit 451” è il titolo di un romanzo di Bradbury del 1953, che sulla falsariga del “1984” di Orwell, usava la fantascienza per parlare indirettamente dell’Uomo e della società contemporanea, ma mentre Orwell mostrava gli estremi del controllo sulle masse esercitato da una dittatura moderna, Bradbury mise in evidenza come anche gli Stati Uniti potessero trasformarsi in una dittatura camuffata da democrazia, grazie alla manipolazione dei media. Michael Moore, col suo documentario “Fahrenheit 9/11”, intende oggi mostrare come la profezia di Bradbury si possa in gran parte considerare realizzata. Questa premessa era solo per sottolineare l’importanza di Ray Bradbury nell’ambito della fantascienza sociologica e la grande attualità che le sue opere possono conservare ancora oggi. L’ultimo suo libro pubblicato in Italia non è però un romanzo, né una raccolta di racconti, ma una selezione di alcune tra le sue migliori storie trasposte a fumetti da cinque importanti disegnatori.
Lo stretto rapporto che lega Bradbury e i fumetti non è una novità. Lui stesso ha dichiarato che senza i fumetti che leggeva avidamente fin da ragazzo, probabilmente non sarebbe diventato uno scrittore. Anche il suo primo interesse per la fantascienza deve essere nato insieme alle immagini fantastiche di alcune delle sue serie preferite, come Buck Rogers e Flash Gordon, in cui si può rintracciare quel misto di epica, ironia e realismo che si ritrova in tanti dei suoi racconti. Il suo modo di scrivere per metafore e immagini poetiche immediate, così come la sua capacità di descrivere scene dall’azione nitida e chiara, gli derivano (per sua stessa ammissione) da un’infanzia trascorsa a leggere fumetti.
Grazie a questa sua affinità ideale con la narrativa disegnata, già negli anni ’50, lo sceneggiatore Al Feldstein poté trasporre a fumetti molti racconti di Bradbury, sugli albi dell’orrore e di fantascienza della casa editrice E.C. Comics. Poco dopo, però, la censura americana e l’istituzione di un codice di auto-regolamentazione proibì quel tipo di pubblicazioni perché considerate diseducative per i ragazzi. Quest’accusa era decisamente ingiusta per i periodici della E.C., che univano buon gusto e alta qualità, ma soprattutto per le storie profonde e poetiche scritte da Bradbury.
Si dovrà attendere l’inizio degli anni ’90 perché l’evoluzione del fumetto americano, e il riconoscimento della sua dignità come lettura per adulti, permettano ad un altro editore di pubblicare Bradbury a fumetti. In quel periodo, la Byron Press dedicò esclusivamente alle sue opere un’intera serie di albi. I disegni furono affidati ad alcuni dei più interessanti e originali autori contemporanei, raggiungendo spesso livelli di sperimentazione grafica impensabili negli anni ’50. E’ appunto da quest’ultima edizione che sono state tratte le cinque storie di questa antologia (a cui dovrebbe seguire almeno un altro volume), cinque autentici gioielli in cui la migliore narrativa si sposa con la migliore arte figurativa, ognuno preceduto da una breve introduzione di Bradbury sulla genesi dei racconti originali. Mancano invece totalmente delle note sui singoli illustratori, cosa a cui cercherò di rimediare, per quanto mi è possibile, facendo un breve sommario del contenuto del libro.
Il primo racconto, “Rumore di Tuono”, tratta dei paradossi temporali che possono insorgere per i turisti che visitano il remoto passato ed è illustrato da Richard Corben, uno dei capiscuola del fumetto underground americano. Corben è specializzato in storie horror e fantasy dipinte ad aerografo, in cui abbondano mostruosità e mutazioni di ogni tipo (ed era quindi l’uomo adatto per illustrare degnamente il tirannosauro di questa storia). Si è anche cimentato più volte con trasposizioni letterarie, illustrando in modo provocatorio “Le Mille e una Notte”, “La Caduta della Casa degli Usher” di Poe e il volume “Bloodstar nel regno degli Aesir” (tratto da un racconto incompiuto di Robert Howard). Si è inoltre ispirato parzialmente ai racconti di Lovecraft e al Frankenstein di Mary Shelley per almeno due dei suoi cicli a fumetti.
Il secondo racconto, “La Città”, è dedicato allo sbarco di un gruppo di uomini in una città aliena, che perfetti meccanismi rendono dotata di coscienza. Il tutto è illustrato da Mike Mignola, un autore dai forti contrasti chiaroscurali e dalle nette stilizzazioni evocative. In passato Mignola, tra l’altro, ha disegnato le versioni a fumetti dei racconti fantasy del ciclo di Fafhrd e Gray Mouser (scritto da Fritz Leiber) e del film “Bram Stoker’s Dracula” di Francis Ford Coppola, mentre nella sua serie “Hellboy” si ritrovano spesso riferimenti alla letteratura fantastica e al folclore mitico europeo.
Il terzo racconto, “Erano Bruni e con gli Occhi d’Oro”, descrive gli effetti del prolungato soggiorno sul pianeta Marte in una comunità di coloni terrestri ed è illustrato da Kent Williams, in collaborazione con John Van Fleet. Williams è un autore specializzato in sperimentazioni pittoriche e grafiche di tipo espressionista, nell’ambito di storie dalle atmosfere tenebrose, oniriche e coinvolgenti. Oltre alle proprie opere più personali, in cui si possono trovare anche citazioni da Baudelaire, ha realizzato saltuariamente delle versioni totalmente anomale ed alternative di famosi personaggi del fumetto americano, come Wolverine e Batman.
Il quarto racconto, “Le Auree Mele del Sole”, è dedicato all’impossibile sogno di toccare il Sole e di come possa essere superato con un po’ di tecnologia e un’enorme immaginazione. E’ illustrato da Paul Craig Russell, un disegnatore dallo stile particolarmente raffinato e affascinante che ha dedicato molti anni alle trasposizioni a fumetti di opere liriche, dal “Flauto Magico” di Mozart a ”L’Anello dei Nibelunghi” di Wagner, oltre ad aver realizzato varie storie di ispirazione letteraria: la serie della “Guerra dei Mondi” (ideale prosecuzione dell’omonimo romanzo di H. G. Wells), il ciclo di Elric (tratto dai racconti fantasy di Michael Moorcock), le fiabe di Oscar Wilde e “Il Libro della Giungla” di Kipling.
Il quinto racconto, “Incontro Notturno”, parla di un poetico incontro ravvicinato tra i rappresentanti di due mondi e di due civiltà che occupano lo stesso pianeta in epoche diverse, un colono terrestre e un nativo marziano. I disegni sono dello spagnolo Daniel Torres, autore dallo stile pulito e un po’ “spigoloso” che, all’inizio della sua carriera, ricordava certe avanguardie pittoriche del novecento. Torres è specializzato in fumetti di fantascienza dal gusto un po’ retrò e dai titoli evocativi (come “Opium”, “Triton” o “Saxxon”), e quindi si trova perfettamente a suo agio con il mondo allo stesso tempo fantastico e nostalgico di Ray Bradbury.

Titolo: THE BEST OF RAY BRADBURY
Autori: testi di Bradbury - disegni di Corben, Mignola, Williams, Russell e Torres
Editore: Free Comics
Pagine: 80
Rilegatura: brossurata
Prezzo: euro 9,40

Avvertenza: Purtroppo nell’edizione italiana c’è qualche piccolo refuso nei testi, e anche un grave difetto nell’impaginazione del secondo racconto, le cui pagine risultano quasi totalmente mescolate (almeno nella copia in mio possesso).

Precedenti pubblicazioni in italiano di fumetti tratti da Ray Bradbury:
- Ray Bradbury, Il Popolo dell’Autunno / Domani a Mezzanotte, Oscar Mondadori, 1972 - contiene 15 racconti delle edizioni degli anni ’50 della E.C. Comics
- I Racconti del Terrore n° 1, Edizioni B.S.D., 1991 - contiene il racconto “L’Imbalsamatore” del 1953, già pubblicato nell’Oscar del ‘72
- Ray Bradbury: Le Cronache n° 1 e 2, inserti di Corto Maltese n° 7 e 8 del 1992 - contengono in tutto 5 racconti delle edizioni della Byron Press  

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