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Narrativa

Questa rubrica è aperta a chiunque voglia inviare testi narrativi inediti, purché rispettino i più elementari principi morali e di decenza...
Le parole malate di Pietro Rainero, L'ascensore di Pietro Rainero

Poesia in italiano

Questa rubrica è aperta a chiunque voglia inviare testi poetici inediti, purché rispettino i più elementari principi morali e di decenza...
poesie di Massimo Acciai Baggiani, Antonio Caterina, Rossana D'Angelo, Italo Magnelli, Emidio Montini

Poesia in lingua

Questa rubrica è aperta a chiunque voglia inviare testi poetici inediti, purché rispettino i più elementari principi morali e di decenza...
poesie di Lucia Dragotescu, Manuela Leahu

Recensioni

In questo numero segnaliamo:
- Appunti sul taccuino del tempo. I dolmen di Liliana Ugolini
- Libri di Giovanni Tommasini

Articoli

Gli ultimi sopravvissuti… che non sono mai gli ultimi
di Massimo Acciai Baggiani

Interviste

Intervista a Marino Cassini
A cura di Massimo Acciai Baggiani

Poesie
 

Emidio Montini
 


 

 Seppur lo eleggi a tuo maestro,
colui che tanto concepì d'Atlantide
e d'altre attonite Repubbliche,
ella sappilo ti smentirà, adesso,

la vita immane nel suo corso,
zeppa d'acerbe voluttà, lo stesso,
ella giovenca - tu sul dorso,
non lo sai ma ti ha già morso.



***




Qui eccoci Socrate, ansiosi secondo
l'accordo di ieri - sulle bianche scalee,
là uno schermo d'ulivi profondo,
qui suadenti le tue panacee.
Tu che vìoli l'abisso del tempo,
per noi così greve, a te tutto t'è chiaro,
quasi vico spazzato dal vento,
o vetro soffiato sapiente,
ma tu nemmeno puoi quello,
da un morbo sanare un fanciullo,
d'un sopruso risolvere il caso,
ristabilire rotto quel vaso.



***




Sul bordo non ero là quel giorno,
gremito dell'acque dall'Angelo mosse
per dare salute alla gente intorno.
Ahimè non ero là quel giorno,
chinato sull'acque grosse,
io colmo ma dentro di bende.
O Cristo pietoso le nostre tende
rendici monde, vinci soffuso
il Deserto - il Refuso:
accogli l'eterno Escluso.




***




A coloro che in futuro verranno,
a quei pochi dal burrascoso sguardo,
buio capestro di rovere e vento,
radente, lapideo, battente,
a quelli - senza pace,
incommensurabilmente,
per cui il Tempo è relazione
fra Croce e Croce -
a quei pochi il mio invito
d'acerbo tacere vada.
Qui il Simbolo è pericolo,
la Bugia ragione...

 
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