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Attualità

Memorie di pace?
Articolo di Paolo D'Arpini
La corrida è cultura?
Articolo di Lorenzo Spurio
La cantata dei pastori
Articolo di Alessandro Pellino

'nterra 'a rena

Il revisionismo corretto
Articolo di Alessandro Pellino

 

La corrida è cultura?
 

Lorenzo Spurio


Che tori, corride e encierros appartengano alla cultura spagnola è un dato di fatto. Nelle guide turistiche la corrida è, assieme al flamenco, uno dei topos tradizionali della cultura spagnola. Allo stesso modo i quotidiani spagnoli dedicano un'intera pagina a questo aspetto culturale sotto la dicitura di "Toros" che è un ulteriore suddivisione della rubrica "Cultura". Che le corride siano espressione di cultura è dunque una realtà, una verità inopinabile. Ovviamente esistono posizione diverse e contrastanti sul modo d'intendere la corrida. Per qualcuno è un tratto distintivo del ser castellanos che va protetto e tramandato per altri non è altro che un atto di barbarie attraverso il quale l'uomo usa violenza contro il toro. Così la notizia di pochi giorni fa trasmessa dai giornali spagnoli di fatto non spiazza, non meraviglia affatto. Si tratta dell'ennesima prova che tori e Spagna sono un tutt'uno e guai a parlar male di corride!
Nello stesso giorno in cui il premier Zapatero annuncia le elezioni anticipate, il Ministero della Cultura ha annunciato che assumerà le competenze in materia taurina. Così aspetterà al governo centrale di Madrid piuttosto che alle singole comunità autonome di occuparsi degli asuntos taurinos, ossia i complessi festivi, celebrativi e i rituali che prevedono l'utilizzo della lidia, lucha y muerte del toro.
C'è qualcosa però che sembra non quadrare in questa equazione tori=cultura. Se per tutti i tori sono espressione di cultura, allora le Canarie e recentemente la Catalogna li avrebbero aboliti privandosi così di un importante espressione del loro essere? Così il riconoscimento del Ministero della Cultura del toro come emblema culturale finisce per avere poca rilevanza e finisce per essere impiegato come mezzo per alimentare nuove controversie. Finché l'Unesco non riconoscerà la pratica della tauromachia come Patrimonio Culturale in Spagna, Portogallo, Francia e nei paesi sudamericani (probabilmente non lo farà MAI), la questione del riconoscimento di cultura in questo complesso festivo non potrà dirsi completa ed effettiva.

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