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Thee Dust
 

Intervista realizzata da Alessandro Rizzo



 

 

1) Quando siete nati?

Precisamente non te lo so dire... il gruppo è nato circa nel 2002, più o meno come un gioco... abbiamo subito molti cambiamenti di line- up, della formazione originale è rimasto solo il bassista Alvin.

2) Da dove nasce l'idea di fondare un gruppo musicale?

Sicuramente la voglia di suonare viene dalla passione per la musica, aggiungici che tra di noi siamo veramente ma veramente amici, anche se, come ho già detto quando il gruppo è nato era più un gioco, visto che al tempo eravamo all'inizio delle medie...

3) Perché vi siete denominati THEE DUST?

Non c'è un motivo preciso; il nome comunque l'aveva scelto Alvin.

4) Il vostro può dirsi genere musicale specifico, oppure non avete un genere singolo a cui vi rifate?

Guarda questo è un momento di grandi influenze e contrasti, stiamo infatti cambiando parecchio il nostro genere e la nostra attitudine; anche se rimaniamo un gruppo punk rock, oltre a essere cresciuti musicalmente, abbiamo forti influenze punk melodico/emo, di conseguenza il nostro sound da molto grezzo è diventato melodico, ma sempre con una certa energia.

5) E' difficile oggi sopravvivere come band indipendente in un contesto musicale editoriale molto mercificato e commercializzato?

Se si tratta di sopravvivere, quello dipende solo dalla passione e dalla determinazione dei componenti; certo "uscire dal garage" e buttarsi sulla scena è difficile, pensa che i nostri primi due concerti li abbiamo organizzati completamente noi nella sala di un oratorio, con tanto di impianto e gruppi spalla; ci siamo guadagnati un pò di attenzione al Rolling Stone di Milano, dove abbiamo suonato due volte, ed è andata decisamente bene. Sicuramente per andare avanti, farsi conoscere, serve molto impegno e fatica. Ammetto che internet aiuta.

6) Perché i giovani si occupano di musica? che cosa la musica offre come messaggio alle nuove generazioni?

Per quanto riguarda me, è una passione fortissima che mi spinge, non ci sono altri motivi, se non che suonare è quello che vorrei fare nella vita, poi ognuno può avere i suoi motivi; chi per rimorchiare, per far soldi, ma sicuramente la maggior parte dei gruppi sono spinti dalla passione e dalla voglia di divertirsi.

7) Quali messaggi proponete con i testi delle vostre canzoni?

La volontà è quella di fare testi che parlino di noi, di situazioni comuni alla nostra età, non facciamo più testi troppo impegnati; anche se spesso veniamo criticati perché in alcune canzoni parliamo di ragazze: noi scriviamo quello che sentiamo dentro, e quindi è inevitabile che ci si ritrovi a parlare di ragazze; poi va anche a periodi; comunque non ci siamo regole precise, quello che viene viene, a patto di non trattare temi più grandi di noi...

8) Esiste un nesso tra poesia e musica?

In parte penso di si; in particolare alcune mie canzoni sono nate come poesie su cui poi è stata aggiunta la musica. In generale comunque spesso entrambe sono espressione interiore, anche se nella composizione, nel modo di scrivere, ci sono profonde differenze.

9) Ha ancora senso, oggi, con l'avvento delle nuove tecnologie fare musica dal vivo, suonando la tradizionale strumentazione?

Assolutamente! niente è come l'energia del pubblico! il live è una di quelle scosse che ti fanno venire voglia di suonare, che ti spinge ad andare avanti. Penso che i concertisiano una delle attività più importanti per un gruppo, le tecnologie possono sicuramente migliorare il sound e aiutare in studio, ma l'attitudine live è fondamentale.

10) Le vostre future iniziative, i vostri prossimi appuntamenti e i vostri progetti?

Appuntamenti immediati, nessuno. Vogliamo tornare in studio per ultimare il demo e mandarlo in giro. Intanto fatevi un giro su www.myspace.com/theedust, dove potrete sentire i primi pezzi registrati all'Avatara studio di Milano. Alessandro, grazie per questa intervista e a presto! ciao!

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