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Libri a fumetti

Misteriosi assassini e folli geniali: L'arte di Alan Moore tra fumetto e cinema
recensione di Andrea Cantucci

Pittura

“Pulcinella smascherato”: intervista ad Aniello Scotto
di Massimo Acciai
Magritte, l’impero delle luci
di Maddalena Lonati

Fotografia

Newton: Sex and lanscapes
di Maddalena Lonati
Intervista a Mario Di Bonito
di Rossana D’Angelo

Scultura

Finalmente Uomo: Intervista al Maestro Silvano Bulgari
di Maddalena Lonati

Newton: Sex and lanscapes
 

di Maddalena Lonati


"In fotografia ci sono due parole volgari: la prima è arte, la seconda è buon gusto. La bellezza è intelligenza." Newton
Palazzo Reale mette in mostra 90 scatti del celebre fotografo in un suggestivo ambiente totalmente giocato sui toni contrastanti del nero e del rosa shocking, e le note di "Masked ball" accompagnano lo spettatore in un percorso a forte impatto emotivo. In fondo a interminabili e claustrofobici corridoi incombono gigantografie di statuarie veneri vestite d'aria e di sfrontatezza, e nelle sale buie, al cui centro troneggiano paoline nere e argento, si alternano foto feticiste e paesaggi erotizzati. Immagini intrise di ispirazione libertina e lussuriosa che non riescono ad essere volgari nonostante la mancanza di censura, tutto è esplicito ma la fantasia trova territori ancora vergini da esplorare inseguendo le suggestioni di un Grande del '900. Un artista che non si ritenne mai tale, preferì considerarsi un mercenario che prostituiva il suo talento a chi pagava meglio, ma chi può stabilire quale sia il confine fra verità e provocazione? E Newton ha voluto, riuscendoci, provocare sempre e comunque attraverso i suoi toni disinvolti e impudici che trasfigurano l'Eros in rappresentazione teatrale. Uno spirito voyeuristico che riesce a cogliere la carica sensuale non solo nelle ninfe in tacchi a spillo ma anche nei paesaggi naturali che esprimono tutta la loro forza dirompente nelle marine burrascose che si infrangono in spuma generatrice, nelle vie di fuga delle strade serpentine che penetrano nei deserti, negli scorci urbani che assumono aspetti inquietanti e Freudiani, nelle nubi opprimenti che trattengono a stento la loro potenza distruttrice. I suoi paesaggi che, con malizia, diceva nessuno volesse vedere, qui sottolineano e evidenziano le più note foto di nudo. Corpi granitici ed aggressivi, consci del proprio potere, si avvinghiano in orge bucoliche spiati dagli alberi, tentano ambigue fusioni carnali con la televisione, si lasciano scrutare in improbabili telefonate sul terrazzo, si guardano il sesso allo specchio, attendono i servigi di impeccabili camerieri o interpretano maye desnude con maschere di pelle nera. Un universo dove l'erotismo conosce solo i toni più estremi e graffianti e si compiace di se stesso. In una sala tutte le opere sono appese a pareti di specchi, ed i titoli sono posti lateralmente in basso affinché ci possiamo inchinare e vederci mentre rendiamo omaggio a indifferenti prostitute che brandiscono lunghe fruste e sex dolls che ci beffeggiano. Donne forti si stagliano su sfondi metropolitani o animano interni barocchi o asettici, concedono solo alcune parti anatomiche che sbucano da inquadrature mozzate o si manifestano in tutta la loro imperturbabile bellezza, ma si mostrano sempre irriverenti e spudorate. Quando qualche benpensante lo trovava osceno, Newton rispondeva di essere all'altezza anche della propria cattiva reputazione. Questa rassegna, che ne evidenzia il talento e l'intelligenza, dimostra quanto la sua cattiva reputazione lo abbia reso immortale, al di là di ogni possibile bigottismo e censura.

Helmut Newton-Sex and landscapes. Palazzo Reale, Milano. Dal 25 febbraio al 4 giugno.

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