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Libri a fumetti

Dentro la Palestina
recensione di Andrea Cantucci

Dentro la Palestina

di Andrea Cantucci


Oggi, per la prima volta dopo circa sessant'anni, esiste di nuovo uno stato chiamato Palestina, che è inoltre uno stato indipendente, non più occupato militarmente né dagli Israeliani, né dagli Inglesi, né da nessun altro degli eserciti che hanno dominato questa terra nel corso dei secoli (Turchi, Crociati, e prima ancora Bizantini e Romani). Oggi, qualcuno in occidente si chiede perché, nelle prime elezioni libere di questo "nuovo" stato, abbia vinto il partito estremista e fondamentalista di Hamas, invece del più moderato e democratico partito di Al Fatah. Forse per capire il perché, per comprendere meglio quali situazioni abbiano portato a questo punto (che cosa abbia tolto forza alle posizioni del dialogo e fatto aumentare invece le adesioni al nazionalismo religioso) sarebbe utile conoscere meglio che cosa abbiano significato per le masse palestinesi questi lunghi anni di espropriazione delle loro terre e di occupazione armata. Potrebbe servire sapere qualcosa di più sulle limitazioni delle libertà e dei diritti a cui i Palestinesi sono stati sottoposti, i maltrattamenti sistematici e brutali da parte di soldati e coloni israeliani, gli arresti arbitrari e le detenzioni senza processo, le condizioni inumane di trattamento con torture fisiche e psicologiche, le distruzioni di interi paesi con migliaia di case spianate e uliveti sradicati, la vita precaria e disagiata nei campi profughi, senza prospettive per il futuro, i ferimenti e le uccisioni indiscriminate di civili.
Tutto ciò è stato documentato dal disegnatore Joe Sacco in un lungo reportage a fumetti, sulla base di testimonianze dirette con informazioni e immagini raccolte sul posto, durante un soggiorno di due mesi nei territori occupati, fra il 1991 e il 1992. La realizzazione pratica dell'opera (scritta e disegnata con grande cura) lo impegna poi per tre anni, dal 1992 al 1995. La serie, prima pubblicata in più albi e infine raccolta in un unico volume, è intitolata semplicemente "Palestina" (col sottotitolo "una nazione occupata"), e ha inaugurato al tempo stesso una nuova forma di giornalismo e un nuovo genere di fumetto che si discosta da opere biografiche come "Maus" e "Persepolis", in quanto non tratta della vita dell'autore o di particolari persone a lui vicine, ma delle esperienze vissute da un intero popolo, di cui l'autore si rende testimone nel corso del proprio viaggio.
Data l'esigenza di spiegare con la massima cura le situazioni descritte, rispetto ad altri fumetti la narrazione risulta ovviamente molto didascalica, ma la possibilità di mostrare contemporaneamente nei disegni i volti dei protagonisti reali e lo svolgersi degli eventi, rende senz'altro questo libro più obiettivo, immediato e coinvolgente di molti articoli e saggi sull'argomento, soprattutto visto che per il grande pubblico ciò che non viene mostrato dai mass media in presa diretta sembra quasi non esistere. Ecco quindi che il fumetto permette qui di portare i lettori direttamente dentro la Palestina, di dare voce ha chi non ne ha quasi mai e di rendere più accessibili e comprensibili a tutti delle chiare informazioni sulla storia recente di quella nazione.
Dopo aver letto questo libro, qualunque sia la propria opinione, non ci si potrà più meravigliare che la maggioranza di un popolo oppresso sia stata spinta dal risentimento e dalla disperazione alla lotta armata e all'adesione ad un gruppo estremista. Le grandi panoramiche di Sacco sulle condizioni della popolazione sono più espressive ed esaurienti di molte descrizioni e permettono di soffermarsi su ogni dettaglio meglio di certe foto scattate frettolosamente in momenti caotici, mentre le numerose didascalie, spesso inclinate e spezzate, simili a manifestini svolazzanti, riescono a sovrapporsi alle immagini senza limitarne la spazialità, commentando in modo colloquiale e particolarmente umano tutto ciò che accade, compresi i timori e le debolezze dell'autore stesso quando rischia di trovarsi coinvolto in situazioni difficili.
Anche se non si può parlare di una vera e propria storia, trattandosi di una lunga serie di brevi narrazioni, più o meno indipendenti, a metà tra la ricostruzione giornalistica e il racconto di vita vissuta, la cinquantina di titoli suddivisi nei nove capitoli del libro compone un ampio ed esauriente spaccato della situazione palestinese di quegli anni, dai molti tipi di feriti e "pressioni" subite ai campi di concentramento, dalle condizioni della donna alla vita dei profughi, dalla legge coranica ai ragazzi che lanciano sassi ai soldati, dai continui posti di blocco fino ad un confronto anche con il punto di vista israeliano che però, nonostante le minacce terroristiche, risulta qui onestamente un po' meno tragico e disperato. Resta da sperare che la sempre maggiore diffusione di questo libro, così come l'inizio del ritiro degli israeliani dai territori palestinesi, possa contribuire al dialogo e alla comprensione delle reciproche esigenze umane, anche tra il mondo occidentale e quello islamico.
Intanto questa è finora l'edizione più economica in lingua italiana, dopo la pubblicazione dei primi cinque capitoli da parte della oggi fallita editrice Phoenix alla fine degli anni '90 e la prima edizione integrale di Mondatori nel 2002. E mentre anche altri autori si sono dedicati al reportage a fumetti (come l'americano Joe Kubert con il romanzo disegnato "Fax da Sarajevo" o il trio francese Guibert, Léfevre e Lemercier con la serie "Il Fotografo" ambientata in Afghanistan), lo stesso Sacco ne ha disegnato un secondo ambientato in Bosnia e intitolato "Goradze, area protetta - La Guerra nella Bosnia dell'Est", di imminente uscita in edizione italiana.
Difficile contestare a questo punto il grande contributo che il Fumetto può dare nel rendere letteralmente più visibili le sofferenze delle popolazioni dimenticate di varie parti del mondo, nel denunciare le conseguenze di conflitti di cui altri media smettono rapidamente di interessarsi, nel continuare a mostrare certe tragedie umane in modo vivido anche senza bisogno di sponsorizzazioni o di grossi finanziamenti, nel fare identificare più facilmente ognuno di noi con i propri simili, per quanto sembrino geograficamente e culturalmente lontani, perché vedendoli accanto sulla pagina, disegnati con lo stesso stile, si accentuano le somiglianze anche tra i personaggi di diverse etnie, e le poche ridicole differenze si riducono a qualche stilizzazione grafica, a piccoli insignificanti dettagli nella diversa conformazione di una linea, di una ruga, di un profilo… un po' poco come scusa per continuare a uccidersi.


Titolo: Palestina (una nazione occupata)
Autore: Joe Sacco
Edizione: Piccola Biblioteca Oscar Mondatori
Formato: 312 pagine
Rilegatura: brossura con bandelle
Prezzo: 12 euro

NOTA: Unico difetto grave del volume è un errore di stampa nella prima parte, dalla fine di pagina 122 all'inizio di pagina 126, in cui i testi sono sfalsati e collocati nelle didascalie sbagliate, senza essere più sincronizzati con i disegni, il ché rende difficile seguire il pensiero dell'autore in quelle quattro pagine.
Purtroppo sembra che questo errore sia presente in tutte le copie.

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