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Narrativa

Questa rubrica è aperta a chiunque voglia inviare testi narrativi inediti, purché rispettino i più elementari principi morali e di decenza...
Un ragazzo del '25 di Antonella Bausi, Una lettera di Emanuela Ferrari, Il lato sbagliato di Grazia Filomeno

Poesia in italiano

Questa rubrica è aperta a chiunque voglia inviare testi poetici inediti, purché rispettino i più elementari principi morali e di decenza...
poesie di Alessandra Ferrari, Emanuela Ferrari

Poesia in lingua

Questa rubrica è aperta a chiunque voglia inviare testi poetici inediti, purché rispettino i più elementari principi morali e di decenza...
poesie di Lucia Dragotescu

Interviste

Il mondo di Rossana D'Angelo, instancabile poetessa romana
A cura di Massimo Acciai Baggiani
Chiacchierando con Michele Protopapas, scrittore e insegnante
A cura di Massimo Acciai Baggiani

Articoli

I racconti di Michele Protopapas, tra horror e fantascienza
di Massimo Acciai Baggiani
Sherlock Holmes e la fisica
di Massimo Acciai Baggiani
Guida turistica shakespeariana di Firenze
di Massimo Acciai Baggiani

Il mondo di Rossana D'Angelo,
instancabile poetessa romana
 

A cura di Massimo Acciai Baggiani
 


 

Rossana D'Angelo (Ross per gli amici) è una nostra vecchia conoscenza: è entrata nella redazione di Segreti di Pulcinella nel 2005, quando la rivista era ancora giovane, ed è rimasta per tutti questi anni regalandoci i suoi versi. Ma Ross non è solo poetessa; ha scritto anche fiabe, racconti a più mani (tra cui anche col sottoscritto) e ultimamente ha completato un testo teatrale che verrà
presto messo in scena nella sua città, Roma. Era giusto quindi dedicare uno spazio anche a lei, per conoscere meglio il suo mondo fatto di impressioni e poetici vissuti.

 
Parliamo della tua attività poetica. Cos'è per te la Poesia? Che ruolo ha oggi?

La poesia è la mia identità e la mia identità è nata con me….Penso che, oggi come ieri, il poeta abbia spesso dovuto abbassare le sue ali di albatro, inteso alla Baudelaire, costringendosi al basso, verso cui ci portano alcune relazioni umane, soffrendone di conseguenza, sia per la sua maggiore elevazione e sia perché egli stesso trovandosi più in alto, non è troppo idoneo ad osservare e capire cose che sono troppo in basso; penso che egli abbia potuto essere se stesso in solitudine oppure in compagnia di altri albatri; oggi il ruolo del poeta implica per lui, appunto, una certa sofferenza perché in questa società, sui luoghi di lavoro, tra le conoscenze comuni, nelle famiglie… non si trova un punto di forza in una ricerca disinteressata dell'assoluto, nella costruzione veritiera di relazioni armoniose ma si pensa all'utilità materiale delle conoscenze, non si vedono e non si ascoltano le persone; un piccolo spiraglio lo trovo in un nuovo interesse da parte di una quantità, pur limitata, di persone verso la riscoperta del componimento poetico, ma ritengo che spesso questo interesse rappresenti semplicemente curiosità per ciò che in un certo modo è obsoleto e che, per periodi brevi, potrebbe rappresentare un diversivo

Quando e come hai iniziato a scrivere poesie?

Intorno ai diciotto anni; in un modo spontaneo, attraverso il quale ho iniziato a prendere confidenza con quella parte di me stessa che propendeva e, propende tutt'ora, per un tipo di linguaggio, quello poetico, inusuale rispetto alle logiche della lingua discorsiva parlata e scritta, dotato di una propria realtà coerente e musicale

C'è una poesia che senti come più rappresentativa? Se sì, qual è?

Identità

Sono poeta,
inconcludente e lenta,
nel concreto scontato;
vienimi a trovare
nel momento
fra terra e cielo.
Vivo allora.
E non ora, su questo treno,
dove nessuno
scrive una poesia

Quali sono i tuoi modelli poetici, gli autori che hai amato di più, che hanno contribuito a formare il tuo stile?

Ungaretti per la sintesi e l'incisività ed Emily Dickinson per la profondità e l'immediatezza, per ciò che riguarda la poesia; Gianni Rodari per la sua beata spontaneità, per quanto riguarda la fiaba; Italo Calvino per la malinconica ironia e la poeticità del quotidiano, per quanto riguarda il racconto

Quanto conta per te l'ispirazione, quanto la tecnica? Sottoponi spesso i tuoi lavori ad un lungo labor limae oppure ha maggior peso la spontaneità del momento creativo?

Il maggior peso lo darei, senz'altro, al momento creativo; la parola stessa lo dice: la creatività è un "momento", si compie, nella sua completezza, in un istante...i vari aggiustamenti che possiamo apportare al componimento in seguito, possono essere lievi sfumature che non intaccano il senso; non ho un particolare amore per la tecnica, seppure penso che vada approfondita, studiata e acquisita come bagaglio culturale

Cosa pensi dei concorsi letterari?

Devo dire che non ne ho fatti molti, ma la mia impressione è che gli esiti dipendano troppo dal gusto personale della giuria, ed in altri casi, purtroppo, anche dalle conoscenze che si hanno tra i giurati; in realtà una persona che ottiene un semplice riconoscimento potrebbe benissimo ottenere il primo premio secondo l'opinione di un gruppo di persone diverso da quello che compone una data giuria

Spesso scrivere versi è un'azione solitaria, verso cui molti provano addirittura pudore, oppure al contrario si formano gruppi poetici. Come si conciliano queste opposte tendenze? Cosa pensi delle poesie scritte a più mani?

Penso che un gruppo poetico molto omogeneo sia difficile da raggiungere; tendenzialmente sono portata a scrivere da sola, sebbene sia riuscita, in passato, in qualche occasione, ad amalgamare la mia scrittura con qualche altro singolo poeta, ma per raggiungere questa sintonia, le modalità espressive devono somigliarsi in modo considerevole; tuttavia, se ci si riesce, l'esperienza può portarci un qualcosa di più e di diverso

Nelle tue poesie parli spesso d'amore, di sentimenti, mai in modo banale o sdolcinato. Cos'è dunque per te l'Amore? Qual è la visione che hai dell'uomo? E della donna?

La poesia, esprimendo la sintonia con la vita, l'entusiasmo per essa, è già per se stessa amore; è questo tipo di sentimento che prediligo nelle mie composizioni poetiche; per quanto riguarda l'amore di coppia il nucleo di sensazioni e sentimenti legati ad esso è solo una parte di questo amore più universale e cerco di esprimerla in modo veritiero e intenso, essendo io stessa legata ad una visione semplice e fondamentalmente romantica del rapporto tra l'uomo e la donna

Parliamo della tua recente attività teatrale. So che hai scritto una commedia in romanesco sulle differenze generazionali e che stai lavorando per portarla sulla scena. Come è nata la tua commedia? Quando potremo assistervi?

Penso che la società parli con noi e attraverso di noi, anche quando ci appartiene poco o per nulla; personaggi frequentati spesso e a volte, anche per costrizione, cominciano a far parte di noi e comunque rispecchiano i vari punti di vista di situazioni che possono riguardarci; così è nata questa mia commedia, dall'affetto per i tipi umani che i suoi personaggi rappresentano; essi fanno proprio questo: parlano attraverso di me pur non appartenendomi, ad esclusione del personaggio della madre che rispecchia pienamente il mio punto di vista.
I cinque personaggi sono quelli di una famiglia d'oggi, come recita il titolo della commedia; abbiamo un padre ironico e disincantato, una madre attenta e preoccupata per la crescita culturale dei figli, un figlio sempre dietro ai cellulari e alle ragazze nerd, una figlia patita di talk show e reality, sempre all'ultima moda, una nonna dispettosa e all'avanguardia
Il gruppo che si sta costituendo si chiama : "Quasi attori"; è composto da cinque persone piene di entusiasmo per la recitazione e innamorate, come me, del teatro; speriamo, orientativamente, di poter presentare la commedia "Famiglie d'oggi" nel mese di giugno, le date sono ancora da fissare

Progetti per il futuro?

Ascoltare la creatività e lavorarci sopra, sempre e comunque, tra un racconto, una poesia, un testo teatrale, un articolo, una fiaba...

 
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