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                                  Narrativa
                                Questa rubrica è aperta a 
                                chiunque voglia inviare testi narrativi inediti, 
                                purché rispettino i più elementari principi 
                                morali e di decenza...  
                                Notte di Natale di 
                                Rossana D'Angelo
                                 
                              
                                  Poesia in italiano
                                
                                Questa rubrica è aperta a chiunque voglia 
                                inviare testi poetici inediti, purché rispettino 
                                i più elementari principi morali e di decenza...  
                                poesie di Massimo Acciai 
                                Baggiani, Andrea 
                                Cantucci, Alessandra 
                                Ferrari, Italo 
                                Magnelli
                                 
                              
                                  Poesia in lingua
                                
                                Questa rubrica è aperta a chiunque voglia 
                                inviare testi poetici inediti, purché rispettino 
                                i più elementari principi morali e di decenza...  
                                poesie di Massimo Acciai 
                                Baggiani
                                 
                              
                                  Recensioni
                                  
                                  In questo numero 
                                  segnaliamo: 
                                  - "La compagnia dei viaggiatori del tempo" di 
                                  Massimo Acciai Baggiani 
                                  - "La lingvovendejo", di Massimo Acciai 
                                  Baggiani, recensione di Davide Zingone 
                                  (esperanto/italiano) 
                                  - "Esercizi di volo" di Roberto Mosi 
                                  - "Arpaïs. La memoria delle anime imperfette" 
                                  di Sabrina Ceni 
                                  - "La corte degli arlecchini / Curtea 
                                  arlechinilor" di Liliana Ugolini e Mihaela 
                                  Colin Cernitu 
                                  - "Spoiler: alla fine muoiono tutti" di 
                                  Francesco Vico 
                                  - "Sonetti d'amore" di William Shakespeare, 
                                  recensione di Emanuela Ferrari 
                                  - "La Divina Commedia 2" di Roberto De 
                                  Gregorio, recensione di Emanuela Ferrari 
                                  - "Verso il fonetismo. Evoluzione della 
                                  scrittura" Amerigo Iannacone, recensione di 
                                  Emanuela Ferrari 
                                  - "Nam Myoho Renge Kyo, la legge del fiore di 
                                  loto" Nichiren Daishonin, recensione di 
                                  Emanuela Ferrari 
                                  - "Elogio dell’ozio" di Robert Louis Stevenson, 
                                  recensione di Emanuela Ferrari
                               
                              
                                  Articoli
                                  
                               
                              
                                  Interviste
                                  
                               
                              
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                              Firenze Libro Aperto:  
                              tre giorni alla Fortezza da Basso tra editori e 
                              autori 
 
			                  
			                   
                             
                             
                            Dal 17 al 19 febbraio si è tenuta 
                            alla Fortezza da Basso la prima edizione di Firenze 
                            Libro Aperto: una grande fiera letteraria ed 
                            editoriale, ricca di eventi vari, come ne ho viste 
                            solo in altre città. Un'occasione che non potevo 
                            perdermi! Mi sono dunque presentato nella triplice 
                            veste di giornalista (accreditato tramite la rivista 
                            PASSPARnous, con cui collaboro da un annetto), 
                            autore (sempre in cerca di nuovi editori per la mia 
                            copiosa produzione narrativa e saggistica, in 
                            particolare per il libro che sto scrivendo in questo 
                            periodo…) e impaginatore correttore di bozze in 
                            cerca di lavoro (avevo portato con me alcuni CV, non 
                            si sa mai…). 
                            La tre giorni è stata fantastica, sorprendente, ma 
                            anche sfibrante. Gli stand degli editori, 
                            soprattutto medio piccoli, erano davvero molti: 
                            ognuno con una scelta del proprio catalogo e con i 
                            propri autori presenti. È stato un piacere dialogare 
                            con ciascuno di loro - o almeno quelli che sono 
                            riuscito a incontrare nel tempo in cui sono stato 
                            alla fiera - e anche molto istruttivo. In 
                            particolare ho avuto uno scambio piuttosto acceso 
                            con un piccolo editore a pagamento (anche se 
                            preferisce l'espressione "con piccolo contributo 
                            dell'autore") circa il funzionamento della grande e 
                            piccola editoria: un quadro sconsolante. Uscire 
                            dall'anonimato, secondo questo editore, è possibile 
                            solo tramite un attento lavoro di editing, un 
                            servizio che l'autore deve pagarsi di tasca propria.
                             
                            "E se l'autore ha scritto magari un capolavoro ma 
                            non ha soldi?"  
                            "Allora in quel caso me lo manda e posso decidere di 
                            investirci di tasca mia" Ribatte l'editore 
                            "Altrimenti gli faccio una proposta editoriale in 
                            cui si accolla una parte della spesa di 
                            pubblicazione."  
                            "Ma potrebbe anche vendere pochi libri e non 
                            riprendere i soldi spesi" Obietto. "I suoi autori 
                            hanno recuperato tutti le spese?" 
                            Lui mi assicura di sì, perché se un libro non è 
                            buono lui non lo prende. Ma come si fa a stabilire 
                            se un libro è buono o meno? Accenna a indagini di 
                            mercato che solo i grandi editori possono 
                            permettersi: lui, piccolo editore ma profondo 
                            conoscitore del mercato editoriale, lo capisce 
                            subito a naso se un libro venderà o meno. Mah, non 
                            sono del tutto convinto… è la storia dell'oste che 
                            parla bene del proprio vino. 
                            Preferisco quegli editori, e per fortuna sono ben 
                            rappresentati in questi tre giorni, che investono 
                            sugli autori, li seguono nel loro percorso, non li 
                            sfruttano economicamente. Fare l'editore è - o 
                            dovrebbe essere - una passione come fare l'autore, e 
                            ciascuno dovrebbe rispettare il lavoro dell'altro. 
                            Mi pare, invece, che spesso entrambi stazionino su 
                            posizioni contrastanti, reciprocamente diffidenti, 
                            pronti ad accusarsi a vicenda. 
                            "Non dare un centesimo agli editori!" Mi dice un 
                            autore straniero che ha pubblicato con un piccolo 
                            editore "Non fare sciocchezze!" 
                            Poi mi offre una copia del suo libro, invitandomi a 
                            leggere la quarta di copertina, sperando che lo 
                            acquisti. Ma io non sono qui per acquistare libri: 
                            ne trovo gratuitamente quanti ne voglio nelle 
                            biblioteche e negli scaffali del libero scambio. 
                            Avendo la casa strapiena di libri non saprei dove 
                            mettere i nuovi: ho dovuto abbandonare l'iniziale 
                            idea del "possesso". Ciò non toglie che prediligo il 
                            cartaceo e che l'oggetto-libro, con i suoi odori e 
                            la consistenza della pagina, rimane per me 
                            insostituibile. 
                            "Vieni qui a chiedere di essere pubblicato e intanto 
                            non mi hai comprato neanche un libro!" Mi rimprovera 
                            una signora acida che ha saltato il pranzo per star 
                            dietro alla sua microscopica casa editrice (gestita 
                            interamente da lei, senza dipendenti). "Qui nessuno 
                            compra! Dove andremo a finire?" 
                            La lascio alle sue ubbie e proseguo il mio giro. 
                            Molte case editrici sono fiorentine, ma ve ne sono 
                            anche che vengono da lontano (Roma, Lombardia, Sud 
                            Italia…). La maggior parte delle persone a cui mi 
                            rivolgo è gentile e disponibile a darmi tutte le 
                            informazioni che chiedo. Alla fine ci stringiamo la 
                            mano e ci auguriamo reciprocamente buona fortuna e 
                            buon lavoro. Qualcuna, per fortuna poche, mi rivolge 
                            una delle domande più indiscrete e antipatiche che 
                            si possono fare a un autore: "Lei quante copie ha 
                            venduto?". L'idea che il valore di uno scrittore si 
                            misuri sulle copie vendute mi è sempre stata 
                            estranea: la trovo davvero idiota e miope. 
                            Ci sono anche presentazioni di libri e di autori, ed 
                            eventi di altro tipo quali un simpatico incontro 
                            eno-letterario a cui prendono parte produttori di 
                            vino e poeti (e, nel caso dell'amico Leonardo 
                            Manetti, entrambe le cose) con tanto di degustazioni 
                            gratuite e performance canora di una coppia di 
                            cantanti lirici (non può mancare l'aria verdiana 
                            "Libiamo ne' lieti calici"). La sera dopo cena ci 
                            sono anche concerti: dopo Morgan il giorno 
                            d'apertura, Dolcenera si è esibita la notte di 
                            sabato chiudendo la proposta serale. 
                             
                            Incrocio in un paio di occasioni Francesco Panizzo, 
                            che ha preso parte al servizio ristorativo e 
                            presentato in conferenza il valore della propria 
                            Associazione Culturale per Firenze Libro Aperto, 
                            indaffaratissimo: gli faccio i complimenti per 
                            l'evento, piuttosto frequentato nonostante il 
                            biglietto d'ingresso a 10 euro. La buona presenza 
                            dei visitatori sembra smentire il fatto che in 
                            Italia si legga poco, anche se probabilmente vi sono 
                            molti autori, come me in cerca di editore, e addetti 
                            ai lavori; penso tuttavia che ci siano tanti lettori 
                            appassionati. Vedo diversi sacchetti pieni di libri 
                            che pendono da molte mani. C'è ancora speranza per 
                            la piccola editoria. L'evento è infatti rivolto 
                            principalmente a loro, i medio piccoli, anche se c'è 
                            uno stand anche della Giunti e di pochi altri 
                            "grandi": presenti prettamente come librerie. 
                            È già buio e molti editori cominciano a rimettere i 
                            libri negli scatoloni quando arriva l'ora di tornare 
                            a casa. Esco da quel dedalo e mi incammino verso la 
                            bici con la sensazione di un arricchimento prezioso, 
                            sperando l'anno prossimo - se ci sarà una seconda 
                            edizione qui a Firenze - di essere presente con i 
                            miei libri. 
                             
                            Firenze, 20 febbraio 2017 
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