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                              Spruzzi di gloria di Ruggero de I 
                              Timidi  
 
			                  
			                  
                               
                               
                              
			                Lo spettacolo "Spruzzi di gloria" 
                            di Ruggero de I Timidi, al secolo Andrea Sambucco, è 
                            stata una scoperta strepitosa: ne ebbi notizia alla 
                            radio pochi giorni prima, mi incuriosii e cercai 
                            qualche suo video su Youtube tanto per farmi 
                            un'idea, ma vederlo dal vivo è tutta un'altra cosa 
                            pur essendo i suoi videoclip ben fatti e 
                            godibilissimi. Il grande comico friulano celebrava 
                            la sua folgorante carriera al Teatro di Rifredi, 
                            nella mia Firenze, martedì 14 marzo 2017: un paio 
                            d'ore di canzoni e monologhi geniali, assolutamente 
                            irresistibili. 
                            Ruggero, come molti bravi comici italiani, viene da 
                            Zelig e si è reso noto per le sue parodie di canzoni 
                            celebri ("Perdere l'amore" di Ranieri diventa 
                            "Perdere l'imene", "Uno su mille ce la fa" di 
                            Morandi è dedicata al contrario a quei 999 che non 
                            ce la fanno…) ma ancora di più per le sue canzoni 
                            originali, stile anni '60, che parlano di argomenti 
                            tabù quali lo squirting (questo bizzarro fenomeno 
                            femminile a cui nessuno, che io sappia, ha dedicato 
                            qualche opera), la candida, i trans e la 
                            gerontofilia, tanto per fare alcuni esempi. Un 
                            cantante provocatorio quindi, tutt'altro che timido: 
                            la sua caratteristica parrucca a caschetto, il suo 
                            viso pacioso e finto-ingenuo, la bravura e la 
                            simpatia della sua moglie-valletta Fabiana 
                            Incoronata - che ha fatto la sua comparsa sul palco 
                            per duettare con lui e in alcuni sketch - hanno 
                            fatto passare, a me e ad altre trecento persone 
                            presenti, un paio d'ore di puro divertimento e 
                            risate intelligenti. Nonostante le tematiche 
                            sessuali infatti Ruggero non scade mai nella 
                            volgarità, neanche quando tiene dotte disquisizioni 
                            sulla lunghezza del pene o sui massaggi erotici 
                            cinesi. 
                            Da notare anche la capacità di coinvolgere il 
                            pubblico che spontaneamente interviene con commenti 
                            e dichiarazioni d'amore (molte le presenze femminili 
                            in sala) e la sapiente improvvisazione e autoironia. 
                            Insomma, un artista a tutto tondo che sa far ridere 
                            e riflettere al tempo stesso sui sempre complessi 
                            rapporti tra i due sessi, da approfondire attraverso 
                            i suoi video e i suoi album. 
                             
                             
                            Firenze, 15 marzo 2017
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