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Una nazionale immobile. La nazionale di Prandelli vista da uno psicanalista
Articolo di Antoine Fratini
Amicizia transnazionale senza interpreti
Articolo di Amerigo Iannacone

Psicanalisi

Interpretazione semiotica e psicoanalitica di Medea
Articolo di Apostolos Apostolou
White Buffalo e lo spirito dell'uomo rosso
Articolo di Antoine Fratini

Viaggi

Vilnius, andata e ritorno
di Italo Magnelli

 

Vilnius, andata e ritorno
 

Italo Magnelli


9 gennaio 2014

il freddo pungente, ed una leggera pioggia, fuori dai vetri della finestra della camera, salutano il mio arrivo in questa città, per la prima volta.
Il libro di Fermor, viaggiatore inglese degli anni '30, che mi accompagna, sembra suggerire che soltanto il viaggio può sopire inespresse inquietudini, viaggiare per cercare, ma cosa?. Il tepore della camera mi trasporta lontano da tutto questo.

10 gennaio

il caffè americano, dal gusto indefinito, e una crostatina, mi riportano nella nuova realtà, la zona del nostro ostello ha l'aria cadente delle città ex URSS, edifici abbandonati, vestigia di un sogno trasformato in incubo.
La città vecchia è barocca, deliziosa, edifici e chiese parlano di un passato europeo, a cui è stata strappata per lunghi anni, ha l'aria impomatata di un vecchio dandy, a cui dopo lungo tempo son stati restituiti i titoli nobiliari. La cattedrale è ancora addobbata per Natale, qui il periodo natalizio sembra avere una durata indefinita, e canti natalizi ci spingono a sederci sotto le volte, molti ricordi di ormai sgualcite festività, si affollano trepidanti e curiosi nella mente.

14 gennaio

La neve del mattino ci sorprende, finalmente! I giorni trascorsi sono stati intensi. Marius l'amico esperantista di Massimo è stato di una squisita cortesia, a lui dobbiamo la scoperta di una terra lontana e di difficile comprensione. il Castello di Trakai, chiuso nella sua piccola isola di acqua gelida, i suoi pontili spruzzati dalla neve, mi dà l'impressione di un luogo in cui il tempo non risponda alle leggi della fisica, con la sua linearità, inesorabile, ma un'immota staticità.
Il pranzo con l'ottima Gira, bevanda fantastica, e prodotti tipici tartari ha ritemprato i nostri animi, dopo tanto freddo, la piccola casetta di legno riscalda i nostri pensieri. Altri luoghi ci parlano del passato, e di un futuro che poteva, ma che non è stato, spazzato dalla storia, provo malinconia per quel che non è potuto essere.

16 luglio 2014

Partenza difficile, sofferta, catartica. Massimo riverbera tutto questo in un'ansiosa domanda. Un gattone malato mi accompagna con il suo sguardo d'ambra.
L'arrivo in Vilnius è stato quanto mai caloroso, Marius ci ha accolto all'aereoporto con la sua consueta cortesia, le parole esperantiste, scambiate fra Massimo e lui mi riportano al mio personale dejà vu. All'ostello un'altra bella accoglienza rasserena il mio animo, liberato da pensieri grevi. Tante cose buone, formaggi, salumi e vini, ci attendevano, seduti in una bella atmosfera allegra brindiamo e mangiamo, finalmente dimentichi di noi stessi!

17. luglio

Gran tour di Vilnius, Marius ci mostra luoghi già visti ma non veramente assaporati, angoli di storia ci attendevano, uomini lontani ci parlano in una lingua sconosciuta, soltanto Marius ha la chiave per interpretare tutto ciò.

18 luglio

Il Castello di Trakai ci attendeva, con pigra indifferenza, nel sole caldo del mattino, barche volteggiano nel lago, in lontananza una villa, bianca, solitaria, mi fa venire in mente il Grande Gatsby. Il pranzo avviene nello stesso luogo e stesso cibo della precedente visita, il tempo dunque non è lineare, mi piacerebbe discuterne con qualche illustre fisico, l'armatura di cavaliere nell'angolo, una banale riproduzione moderna, mi fa cenno che non è possibile parlare di niente, l'affanno del parlare, dibattere, discutere, è soltanto un inutile orpello dell'umanità, parole per catturare sogni, come si può?
Kaunas, deliziosa cittadina universitaria, con i suoi caffè all'aperto, la gente per le strade acciottolate, colpi di cannone risuonano al meriggio nella piazza piena di luce.
L'auto corre nella notte nordica, il paesaggio piatto, intervallato da qualche costruzione, corre via veloce, grandi centri commerciali persi nel nulla parlano di conquiste dell'uomo moderno, ma son dunque queste? progredire per questo? tutto qua? L'ostello mi accoglie, con serena indifferenza all'arrivo.

21 e 22 luglio

Giorni stupendi sono scivolati via, un viaggio nel viaggio alla scoperta del Mar Baltico, uno splendido tramonto ci attendeva, impaziente, ai confini del mare, per riempire con i suoi colori lo spazio di una notte.
I giorni e le notti assumono i colori e gli odori che la mente, piena di bellezza, assorbe come una conchiglia nel mare, rimandando echi di giorni passati, sogni vissuti ed ancora da vivere.

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