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 E' innanzitutto un gergo, come 
                            direbbero gli inglesi, uno slang. Il gergo 
                            rappresenta una variazione della lingua operata da 
                            gruppi specifici. La necessità di usare tali forme 
                            linguistiche deriva dal fatto che, o coloro che le 
                            usano non intendono farsi capire da chi li ascolta, 
                            oppure intendono esprimere con una sola parola un 
                            concetto più vasto. Ecco che nascono linguaggi 
                            studenteschi, bancari, televisivi, di caserma, etc. 
                            Napoli non poteva esimersi da ciò e creò ben 2 
                            parlesie (dal catalano: parles) uno ad uso dei 
                            camorristi e l'altra, di diretta discendenza, ad uso 
                            dei posteggiatori.
 Ecco alcuni termini usati da "gentiluomini" come 
                            Tore 'e Criscienzo, Ciccio Cappuccio e Teofilo 
                            Sperino.
 
 Abbaccagliare (Parlare in segreto), Abbuzzatore 
                            (Ricettatore), Accammuffare (Scoprire l'inganno) 
                            Afflitto (Imprigionato), Alluppare (Pedinare), 
                            Appostacani (Sentinelle), Ammacchiare (Nascondersi / 
                            nascondere) Annasare (Fiutare), Baiaffa (Pistola), 
                            Bardascia (Prostituta), Bazzeriota (Mercante 
                            ambulante) Broro (Guadagno), Bugiardo (Strillone), 
                            Cacafuoco (Rivoltella), Cagnotto (Avvocato 
                            difensore) Camuffare (Spiare), Cangio (Complice), 
                            Cani (Grimaldelli), Capintrito (Capo banda)
 Capintesta (Capo supremo), Carta 'e tre 
                            (Prepotente), Castigare (Derubare), Chionzo (Vittima 
                            predestinata), Contaiuolo (Contabile), Coscia 'e 
                            cavallo (Fucile automatico), Craparo (Uomo 
                            d'omertà), Don Peppe (Pitale), Dama (Presidente del 
                            Tribunale), Evangelo (Diagnosi medica), Fangose 
                            (Scarpe), Fecato a otto (Confidente), Ferraro 
                            (Carabiniere), Gaggio (Sciocco), Guappo (Bravaccio), 
                            Inchiostro (Vino rosso), Ingannapopolo (Deputato), 
                            Lasagna (Portafoglio), Marrocca (Spiata), Mazziata 
                            (Percosse), 'Ndrico (Intrigante), Paccaro 
                            (Schiaffo), Paglietta (Avvocatuccio), Paranza 
                            (Famiglia di camorristi), Pezza (Moneta), Ricuttaro 
                            (Protettore), Rocchia (Banda), Sbruffo (Sparo), 
                            Scartiloffio (Truffa), Smiccià (Sbirciare), Sgarro 
                            (Offesa), Zaffia (Sbirro), Zumpata (Duello con 
                            Coltello).
 
 In poche parole sarebbe capitato di udire:
 Ho annasato un bazzeriota con una baiaffa ho pensato 
                            di fare un po' di broro, ho chiamato un gangio e con 
                            i cani e il permesso del capintrito abbiamo fatto lo 
                            scartiloffio. Ma il chionzo ha avuto una marrocca da 
                            un fecato a otto e ho perso le pezze.
 
 Più delicata la terminologia o parlésia dei 
                            posteggiatori. Di seguito un piccolo elenco:
 
 Jamma/o (donna/uomo), Jammo a fierro filato 
                            (chitarrista), Lanzì (orinare)
 Lanzita (orina), Lanzituro (gabinetto), Lasagna 
                            (portafogli), Legnuse (maccheroni)
 Lendisia (occhiali), Lutamma (cosa o persona 
                            abietta, spregevole)
 Magnager (Manager musicale, impresario), Manèsia 
                            (mano), Mbrusà (imbrogliare)
 Miònica (a me), Movimento (lavoro), Ndardisce ('o 
                            ngrì) (la mastrubazione),
 Ndardita (la defecatio), Ngasanza (il carcere), Ngrì 
                            (il pene), Padrunèsia (la padrona del bordello)
 Pastiera (la stecca in senso musicale), Pennera (il 
                            plettro), Perette (il mandolino)
 Pizzeca 'nterra (l'ingenuo), Positivo (concreto), 
                            Presutto (lo sciocco), Prosio (il culo)
 Pusteggia (ricerca di un'occasione di incontro con 
                            una persona), Rastiera (la dentatura)
 Rasto (piattino per raccogliere le mance), Retrònica 
                            (dietro), Richignènza (i testicoli)
 Richignènzia (l'ernia, la lentezza), Rifardo 
                            (subdolo), Santosa (la serenata)
 Sbaiuccà (vedere), Sbianchì (appalesare, fare 
                            rivelazioni), Scangianese (taccagno)
 Scuttento (caffè), Sentose (orecchie), Sfumosa 
                            (sigaretta), Situènzia (situazione in generale)
 Smurfì (mangiare), Spillesia (concertino), Stera 
                            (vagina), Tabbacchèsia (sigaretta)
 Tagliero (violino), Tartita (cacata), Tartituro 
                            (cesso), Tennuse (seni), Tionica (a te)
 Toco (tipo in gamba), Trillando (mandolino), 
                            Trochela (chitarra), Uosse 'e presutto (violino)
 Urto (pane), Venesia (l'atto del venire, 
                            dell'arrivare), Vertela (tasca) e Vigliandi 
                            (spettatori)
 
 
 
 Paragrafo a parte spetta ai verbi Appunire e Spunire.
 Non hanno un significato den distinto ma sono 
                            opposti, l'uno all'altro, in una dicotomia del tipo 
                            buono/cattivo, positivo/negativo.
 
 Esempio:
 
 Appunisce a chella jammetella - Te piace chella 
                            guaglincella
 S'è spunita 'a machina - Si è rotta la macchina
 
 Ecco, ora, un esempio di serenata in parlésia 
                            seguita da traduzione
 
 
 'Na santosa
 
 senza viglianti,
 sulo 'n'uosso 'e prusutte
 'na trochela e nu trillante
 nemmeno 'o rasto tene 'sta spillesia
 
 E' 'na santosa pe' 'na jamma a cauta
 'a jamma base nun l'adda maje spuni'
 ma 'o pizzeca 'nterra 'o saccio fa' bbuono
 e 'a ngasanza nun 'a voglio spuni'...
 
 
 La serenata
 
 Senza spettatori,
 solo un violino
 una chitarra e un mandolino
 un concertino senza piattino
 
 giusto una serenata per una ragazza occasionale
 la mia fidanzata non lo deve mai sapere
 ma io sono bravo a fare l'ingenuo
 e la galera riesco sempre ad evitare
 
 
 Sperando di essere stato, nella brevità, abbastanza 
                            esaustivo.
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