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Per iniziare la stesura di una storia della città di Napoli, mi sembra giusto partire dal territorio dei Campi Flegrei che si estendono da Posillipo a Capo Miseno a Cuma e che inglobano anche le isole di Capri, Ischia e Procida e naturalmente Pozzuoli. Non ancora si conosce l'inizio dell'attività vulcanica della zona ma essa sembra attestarsi tra i 47.000 e i 37.000 anni fa. Lo studio morfologico e lo sviluppo eruttivo evidenziano due grandi eruzioni una 34.000 anni fa ed un'altra 12.000 anni fa. L'ultima grande eruzione che si ricordi è quella di monte Nuovo del 29 settembre del 1538. Insediamenti delle prime popolazioni risalgono ad oltre 5000 anni fa, ma non si pretende certo, in questa sede, di effettuare escursioni archeologhe sull'area flegrea, quindi andiamo avanti fino all'undicesimo secolo a.C. quando si cominciarono a registrare massicce immigrazioni. Infatti, già dal I millennio a.C. l'entroterra del golfo di Napoli abitato da una popolazioni di Osci (o Oschi) del ceppo Sannitico. Di queste popolazioni si hanno notizie fin dall'età del bronzo, quando popolavano l'isola di Vivara e, sempre a genti Osche, si deve la fondazione di Pompei nel VI secolo a.C.. Le terre degli Osci prospicienti il mare furono poi conquistate dai cumani. Nel V secolo a.C. gli Osci furono sottomessi dai Sanniti prima e dai romani dopo. Fonti latine ci dicono che gli Osci erano suddivisi in tribù tra le quali, le più importanti erano quelle degli Aurunci stanziati nel Latium adiectum (Lazio aggiunto) a nord del fiume Liri, Ausoni e Lucani. Molto attivi anche sotto l'aspetto culturale, gli Osci, crearono le fabulae atellanae che furono rappresentate anche dai romani nel 391 a.C. Ma, ritorniamo alle nostre migrazioni e per fare questo dobbiamo assolutamente ricorrere al prezioso aiuto del greco Strabone , l'unica persona capace di dare una risposta alle nostre domande. Nei suoi scritti di rara bellezza, Strabone, più volte si sofferma sulla città di Napoli e le sue ricchezze e, proprio per darci una mano, ci fa il nome di Eusebio al quale, in maniera solerte, ci rivolgiamo:
- Allora, caro don Eusebio, cosa ci può dire su Napoli, dove si trovava la sera dell'undicesimo secolo a.C. ?
- mi trovavo su di uno scoglio a pescare, andavo per cefali, infatti mi ricordo che avevo preparato un pastone che, vi dico a voi, era una vera prelibatezza, i pesci ne andavano matti, mi ricordo che una volta…
- si va bbè ma… taggliammo a ccurto…, veniamo al sodo...…
- dunque, mi trovavo più o meno tra quella che sarebbe stata Pozzuoli e Napoli, quando in lontananza che ti vedo ? Delle navi che navigavano verso Pithekussai.
A proposito, visto che ci siamo, mi sapete dire una cosa ?
- Prego.
- Si può sapere una buona volta chi è che si chiamava Aenaria ? Ischia o Procida?
- Ischia, senz'altro Ischia, quello di Procida è un misunderstand.
- Grazie
- Prego.
- Allora, chi erano, chi vi si trovava a bordo ?
- Mah, erano eubei, calcidiesi, insomma gente di fuori, cafoni.
- E rimasero lì per molto ?
- Non direi ben presto si trasferirono a Cuma, che poi non si chiamava Cuma, loro la chiamarono così.
- E perché la chiamarono così ?
- Domandatelo a Strabone, quello sa tutto
- Mi scusi don Strabone, ma la palla torna a Lei, mi riferisce don Eusebio che solo Lei mi può dire perché Cuma si chiama così ?
- Lei deve sapere, mio caro signore, che il cumano Hippoklos e il calcidiese Megasthènes non si mettevano d'accordo su chi aveva fondato per prima Cuma, sapete, le solite tarantelle, so' stato primma j', no primmo j' e solo un attimo prima che la pazzìa andasse in fieto allora, e solo allora, fecero a testa e croce e stabilirono che se fosse uscito testa avrebbe deciso il cumano, altrimenti il calcidiese, uscì testa, per cui la città si chiamò Cuma ma stabilirono che il merito della fondazione andasse ai calcidiesi per cui stettero para-patto e pace. Poi i cumani si espansero fino a creare Napoli, infatti questa, agli inizi, era una colonia di Cuma.
- Chiedo scusa, ma perché la chiamarono Napoli ?
- Napoli, cioè Neapolis, cioè città nuova, in quanto creata dal niente da cumani, calcidiesi ed ateniesi.
- Ma… siamo sicuri ?
- Capo…
- Ce l'avete con me ?
- Permettete una parola ?
- Dite.
- E' vero, è proprio vero quello che dice 'on Strabone, ve lo giuro 'ncopp''a vista 'e 'll'uocchie !
- Scusi posso sapere con chi ho l'onore ?
- Sono Filargirio.
- Bene, mi dica.
- Ecco, gente di Cuma fondarono la città di Parthenope, dal nome della sirena il cui corpo è ancora lì ma visto che la città era troppo, ma troppo bella, la volevano distruggere, ma una pestilenza li fermò e rimasero lì ponendo alla città il nome di Nèapolis.

E come disse, non mi ricordo chi, qui fu Napoli !

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