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Letture

Perché sono pochi gli italiani che comprano i giornali?
Articolo di Marcellino Lombardi

Economia

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Perché sono pochi gli italiani che comprano i giornali?
 

di Marcellino Lombardi


Perché sono pochi gli italiani che comprano i giornali? Perché la qualità giornalistica attuale non è esaltante, verrebbe da dire. Indubbiamente, se i giornali non sono molto venduti, qualche responsabilità graverà anche sui signori giornalisti, ma addossargli tutte le colpe è ingeneroso. Possono avere come scusante l'invenzione della televisione, che tuttavia da sola non basta a spiegare questo fenomeno. Come non basta a spiegare questo fenomeno la comparsa delle testate on-line che sino ad oggi non hanno sostituito bensì integrato i tradizionali supporti cartacei. La verità è che fare i giornalisti da noi è più difficile rispetto a tanti paesi perché, nel nostro caso, si ha a che fare con un popolo, quello italiano, che non è mai stato un gran divoratore di giornali. In Italia, i lettori di quotidiani, sono una specie destinata all' estinzione e se non si interverrà rapidamente a mutare le abitudini dei latitanti della lettura, la loro presenza sull'intero territorio nazionale sarà solo un lontanissimo ricordo, equivalente a quello dei dinosauri.
Come accennato in precedenza la cause principali del costante decremento di vendite di giornali sono da ricercarsi nei mutati costumi della nostra popolazione. Non che in passato gli italiani fossero ingordi ingurgitatori di notizie, ma la vendita della carta stampata, resisteva egregiamente su livelli accettabili. Poi, una serie di fattori l'hanno fortemente debilitata.
Il primo elemento che determinò l'inizio dell'astensione degli italiani dall'atto d'acquisto di un quotidiano fu la diffusione su larga scala della maglieria intima. Fino ad allora, l'ostacolo di proteggere il proprio dorso veniva aggirato, dai non abbienti che erano tra l'altro in maggioranza, ricorrendo ad un quotidiano. Quante volte la mamma diceva al figlio "Vai un attimo in edicola a prendere un giornale che non abbiamo cosa metterci sotto". Con quell'acquisto il problema era risolto. E non solo. Quando uomini e donne erano costretti a prendere le situazioni di petto, a prescindere dalla loro villosità, sapevano benissimo a cosa andavano incontro dal momento che era già tutto scritto. La lingerie cartacea inoltre seppe dare risposte adeguate alle diverse esigenze di vestibilità cutanea dei due sessi. Se per gli uomini potevano andar bene le canoniche pagine a sfondo bianco, per le donne ci voleva qualcosa che esaltasse la loro civetteria e la loro vanità. In loro soccorso arrivò un quotidiano sportivo milanese che decise di colorare le pagine del suo giornale di rosa, colore che si abbinava meglio al gentil sesso. Purtroppo, la diffusione della maglieria intima assestò il primo colpo alle vendite dei giornali.
Il secondo fattore che contribuì ad allargare la pattuglia dei disertori delle edicole fu l'invenzione dei prodotti per le pulizie domestiche, tra cui spiccò quella dei panni per i vetri. Sino a quel momento erano stati i gloriosi fogli dei giornali a svolgere quel compito importantissimo. L'igiene innanzitutto. Al bando le fatiscenze. E sia gli editori che le redazioni della carta stampata erano talmente consapevoli di questa loro preziosissima opera da mostrarsi preoccupati nell'aggiornare, non solo la veste grafica, ma anche la qualità stessa della carta impiegata. Ma con l'invenzione dei prodotti per la casa la frase "Vai a comprare un giornale che devo pulire i vetri" scomparve, insieme a quella pagina epica del giornalismo nostrano.
Come se non bastasse, l'irreversibile processo innescato dalla maglieria intima e dai panni per i vetri fu ulteriormente alimentato dalla venuta al mondo della carta igienica. I giornali quindi non dovettero assolvere più neanche questa antichissima funzione. Forse lo stesso inventore della stampa Gutenberg non si sarebbe mai sognato di prevedere una simile sciagura. Eppure, prima dell'avvento dei dieci piani di morbidezza, l'andata in bagno aveva il sapore della frequentazione di una biblioteca. Con quante notizie più o meno scandalose ci si puliva e talvolta, proprio le nefandezze riportate dalle cronache facevano sentire a suo agio il maleodorante ed esausto posteriore messo a dura prova dal bombardamento. L'introduzione della carta igienica stroncò di colpo il processo di alfabetizzazione dei fondoschiena italiani costringendo la consueta frase "Dammi un giornale che devo andare al gabinetto" a finire definitivamente negli scarichi dei water con gli ultimi fogli utilizzati per quell'indispensabile pulizia.
All'inizio degli anni ottanta del secolo scorso un'altra tegola si abbatté sul giornalismo di casa nostra. Fece la sua sgraditissima comparsa nella vita sessuale l'AIDS. Il mortale potere di questa malattia, che si trasmette attraverso il contagio derivante anche da coiti non protetti, rese più rari i rapporti occasionali. Anche quella volta, i primi a pagarne le spese furono i giornali. Alla diminuzione esponenziale dei rapporti occasionali seguì una diminuzione direttamente proporzionale delle auto adibite a camere da letto mediante tappezzamento di quotidiani che perciò, videro nuovamente amputarsi la loro tiratura. L'epoca d'oro era finita. I latin lover al tramonto, e con essi i rapporti furtivi consumati, con fortuita trasgressione, sotto il severo sguardo inquisitore di un articolo riportante l'ennesima condanna pontificia dei facili costumi. E che dire della scelta. Optare per un giornale di destra o di sinistra costituiva, per i cultori delle scappatelle e degli amori fugaci e proibiti, lo stesso tipo di dilemma shakespeariano riguardante la scelta del luogo dove condurre la propria preda al riparo da occhi indiscreti. Una scelta sbagliata (ad es. giornale di sinistra, lei di destra) poteva compromettere l'esito dell'uscita. Ma come era bello arrovellarsi la mente su problemi del genere. Nel recarsi ad un edicola i latin lover provavano l'ebbrezza dell'imprevisto. Poi, l'AIDS portò una maggiore ritrosia all'avventura sancendo l'agonia della frase "Chissà se il giornale che ho scelto per tappezzare la macchina è giusto per lei".
Dopo quanto è successo le abitudini degli italiani si sono profondamente modificate, e l'esercito dei renitenti alla lettura dei giornali è aumentato a dismisura. Ma lo sanno costoro che si può acquistare un quotidiano anche solo per leggerlo?

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