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Luccautori - Premio Racconti Nella Rete
articolo di Demetrio Brandi

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La traccia nella filosofia e nella poesia: per un nuovo pensiero poetico-filosofico
articolo di Apostolos Apostolou
La poeticità del mondo e come può divenire un programmazione della pratica filosofica
articolo di Apostolos Apostolou

La poeticità del mondo e come può divenire un programmazione della pratica filosofica
 

di Apostolos Apostolou


Oggi abbiamo bisogno da una filosofia quotidiana,una filosofia che puo'formare una nuova relazione fra teoria e prassi,tra riflessione trascendentale e attegiamento naturale o tra filosofia e vita. E' fatto che la filosofia come teoria dei concetti in un orizzonte trascendendale non esiste. La filosofia sul rapporto pensiero -linguaggio - azione ,quazi in modo categorico e proprio come analisi di un' ermeneutica del presente diventa una pratica intuizione ermeneutica nella eterocostituzione del Dasein, in essere-nel- mondo. Se viviamo la fine del senso, o meglio delle varie forme di trascendenza del senso che hanno segniato la nostra cultura, questo non significa che abbiamo perso il gioco ( il gioco della vita ) .IL gioco come oggetto di una rappresentazione per un soggetto ri-produce le nuove linee di un' ermeneutica del presente,centrata sulla constatazione dei processi,dalla vita ( per se' ) alla vita ( in se'). [ 1 ]
L' uomo,nella sua natura, e' il solo animale capace di simbolizzare,di pensare, di rapresentare .IL pensiero (noesis-diania) come sibolo e rappresentazione corisponde alla parola latina ( cogitario) .La parola ( pensiero-cogitatio ) ha quatro sinificati: si puo' definire come quasiasi attivita' ituitiva .IL primo sinificoto e' il piu' vasto del termine. Con esso si intente qualsiasi. Di questo parere sono Cartesio, Spinoza, Laibniz, Kant .Qui l'atti vita' spirituale e' prodotto della rappresetazione e della simbolizzazione.
Dal pensiero scaturisce lo stile , ( il mondo della vita ), come idea che,secondo il significato comune, indica qualsiasi oggetto del pensiero umano. Pero,ogni pensiero umano esige una applicazione pratica e allora nasce la filosofia. Platone definisce la filosofia come l' uso del sapere-pensiero a viaggio dell'uomo-della vita. Egli dice che ( a nulla servirebbe essere capaci di trasformare le pietre in oro se non si sapesse servirsi dell' oro; a nulla servirebbe la scienza che rendesse immortali se non si sapesse come servirsi dell 'immortalita'. Rep.vii-5349 )
Platone vede la prudentia nelle cose, come " possibile essere " e cerca la radice quadrata della ragion pratica.( Repubblica A427d, Politico,307, e Leggi, A631b.)
Aristotele al sesto libro dell' Etica nicomachea, distingue due diverse forme di conoscenza : le scienze teoretiche e le scienze pratiche.Le prime attraverso la dimostrazione ( abbiamo il principio del motivo valido che esige di essere collegate tutte le cose ) [ 2 ] colgono il certo, il necessario, l' universale; le seconde attraverso l' argomentazione mettono in luce il possible essere. Le seconde , presentano come oggetto le cose che possono essere immaginazione del gioco che vengono dalla poeticita del mondo. Cosi le cose sono soggette a deliberazione e l' uomo come giocatore vive una trasposizione immaginativa della poeticita. Proprio per questo la praxis umana e' mutevole, causale e occasionale, e non ha pertanto una necessita' logica.Da qui nasce la fronisis, la prudentia.
La prudentia esiste nel senso di ( poiein ) che significa produrre e' il senso di " fa essere " ;qui corrisponde la verita'( Aletheia ) dando luce a tutte le cose. [ 3 ]




Il poeta greco Ghiorgos Seferis ( 1900-1971, Premio Nobe ) dice che la poesia si trova daperttuto . Con altre parole la poesia e' e sara' necessaria. La poesia ( cioe' il poiein ) come documento vitale e' di per se', come una storia della memoria, la memoria di tutto quanto esiste in cio' che viviamo.Qui sostiene la ontologia della poesia come praxis umana.La poeticita' del mondo significa farle possibili o assolute le cose o questione piu' o meno aperte, revelatrici dello stesso mistero che la verita' del creato e del ricreato.Da qui parte uno nuovo modello della pratica filosofica , uno modello che si sposa la poesia e la filosofia.Questo modello ha due dimensione : La prima dice che la poesia e' unita' cosmica dell' essere e cose, e' la relazione del io con la temporalita', una forma di amore multiplo in quello che universo e l' uomo esistono nella naturalezza come materia prima del mistero.E' una coscienza del planetario, con il quale si iscrive la metafora e la metonimia ( secondo Nietzshe ) come gioco della verita' nella tendenza della liberazione.Cosi la poesia parte da un incontro essenziale con la realta'.Questo incontro si chiama percezione o penetrazione in una visione del mondo. La penetrazione non e' un monologo dell' Io ( Ego ) ne' un dialogo del Tu e dell' Io come universo chiiuso ,ma e' un universo aperto.Cosi l' uomo aquista il senso della estetica e le cose diventano scintille di bellenza e di magia che vibrano con la metafora .
La poesia non e' una visione cieca al limite dell' incoscio o meglio un modo per l' inconscio di redersi particolamente cosciente perche la poesia sostiene l' intermedio stadio tra inconscio e coscienza, cioe' il paradosso.Il paradosso e' il moto della vita, e' il rischio e' la forma della sovradeterminazione, quale agire nel mondo.Non vede la reinterpretazione del sibolico da parte dello psicoanalitico come un' operazione riduttiva ma vede come ellemento esistenziale delle cose. Dopo la Rivoluzione del Desiderio l' inconscio ( in generale come ordine psichico ) diventa l' istanza insuperabile che conferisce uno jus primae noctis ( secondo Jean Baudrillard ) su tutte le formazioni individuali e sociali precedenti . Cosi il pensiero dell' inconscio, come quello della coscienza e' ancora un pensiero della discontinuita' e della frattura ( d' un oggetto perduto e d' un soggetto che sfugge per sempre ). La poesia non entra in questa produttivita' che viene dal mito moderno dell' inconscio della psicoanalisi [ 4 ] ma diventa una nuova restituzione dello scabio simbolico del mondo ( ecco che cosa significa poeticita' del mondo )
La seconda dimensione e' la filosofia cosi come si sviluppa oggi. Oggi non esiste una certa risposta alla domanda " dove va il pensiero filosofico ".La filosofia metacritica e metadialettica, ( non c'e' piu una dialettica, ma un cammino che si biforca senza soluzioni ) superando ogni paura di pensare e ogni compiacimento del non - pensare, del cosiddetto post-moderno fuori di ogni paragonabile e fuori dalla esperienza che sostiene un senso forte e integrale esamina lo sviluppo rigoroso del mondo nel rapporto delle cose con l' essere e con il niente. La crisi della filosofia metafisica tradizionale corrisponde al disuso del dispositivo metanarrativo di legittimazione ( secondo J.- F Lyotard) e la filosofia post-moderna diventa l' incredulita' nei confronti delle metanarrazione ( sepre secondo Lyotard ) [ 5 ]. La filosofia passa in un altro tipo di sapere senza un racconto speculativo e senza dei proggetti di totalizzazione.

Le grande narrazioni hanno perso le credibilita'. La circolarita' fra domanda e risposta non trova piu i prolungaminti in tutti i campi.Tanto la narazzione quanto la metanarazzione sono privi di conseguenze. La vera soggettivita' e' l' autocoscienza sono mediate e indirette. Passano dall' altro ; se l' altro non ci fosse, il soggetto non avrei conoscenza. L' altro non solo l' altro soggetto ma l' Altro con significato di Lacan e' appunto la testimonianza della semiologia della vita. ( non diro' della verita perche' la verita' non e' al di fuori del potere, ne' senza potere secondo M. Foucault ).
La filosofia oggi non vuole costruire una nuova metafisica dell' atlerita' e della differenza. In questa fine epocale, occore un pensiero poetici-filosofico che comprenda non soltanto la finitudine ( la finitudine si presenta molte volte come autorelizzazione -self realisation, autoespressione, in un pan-determinismo che favorisce il fatalismo della psiconevrosi e proprio la necessita' della psicoterapia che si nutre dall' incertezza umana ) ma quella dell' essere. Cosi l' esistenza diventa il senso dell' essere, poiche'ogni volta si tratta non dell' essere in generale, ma di una signolarita' finita d' essere.
" Cambiare le regole del gioco ", e " costruire nuovi ordini ", significa ( secondo il preporre filosofico ) che non basta governare l' esistenza-l' esistente e anche che bisogna avere il coraggio di rappresentare anche cio' che e' distruttivo, secondo A. Asor Rosa. Nell' epoca post-moderna ( post freudiana e post marxista ) tra il processo avanzato della relative destrutturazione della societa' e la destruttazione o minore strutturazione della personalita' la filosofia con un ruolo non stabile e fisso tocca il cuore delle cose con un sguardo poetico. Sapendo che tutte le soluzioni comprendono la stessa problematica e permangono problematiche, e' meglio rimanere nella problematica della poeticita' del mondo dove corre l' energia della coscienza cosmica e l' inconsio collettivo (come paradosso ,secondo il pensiero poetico-filosofico ) dell' umanita' che si toccano negli archetipi dell' immaginario e permettono l' intuizione dell' Essere.
Se ogni epoca produce il proprio pensiero, quella di oggi vuole essere un pensiero poetico-filosofico sustanziatrice dell' errare del pensiero planetario .Tanto piu' il pensiero poetico-filosofico che pensa e si esprime in quanto l' uomo comune tende in fretta a unificare le sue idee, cosi queste, frammentariamente come nella realta' coesistono, non siano piu' che pontenziale somma dei confronti dell' essere errante del uomo. Uomo che e' in ogni parte perche' e' padrone del senso poeticale. ( poeticamente abita l' uomo dice Holderlin )
Da qui il pensiero poetico- filosofico, che e' l' essenza della vita come " passi sulle sabbie del tempo " ha il proposito di definirsi come pratica filosofica [ 6 ] che dona alle cose, nuovi nomi e le ritosforma in maniera essenziale. Cosi giungiamo all' importanza dove tutti gli elementi della creazione poetico-filosofiche trovano poi spontaneamente la loro espressione.


[ 1 ] Per il gioco hanno parlato Eraclito,Heidegger,Fink,Axelos,Derrida.
Eraclito scrive : " evo di vita bimbo che per gioco pedine sposta sovrano potere di bimbo." Fram.52

[ 2 ] E. Paci diceva " Una vera razionalita' e' sempre in rapporto corelativo con l' irrazionale "

[ 3 ] Pindaro, Ode, Nemea,iii, 29 V

[ 4 ] Troviamo il significato del Es non solo in Freud ma anche come ci arriva da Nietzsche o anche il complesso di Edipo, come lo troviamo nella Genesi della Tragedia, ma anche nella critica della religione cosi come la definisce Feurbach.Di certo Freud si e' molto ispirato al " soggetto trascendentale " di Schopenhauer, sul quale e' praticamente basata la libido di Freud.

[ 5 ] J.-F.Lyotard, La condition postmoderne,Paris, Les Editions de Minuit,1979.

[ 6 ] Oggi molti parlano di pratica filosofica, come consulenza filosofica, pero dimenticano la dimensione che hanno dato Eric Voegelin,Hannah Arendt, in Italia Benedetto Croce pubblico' nel 1908 la sua Filosofia della pratica, in Grecia Evagelos Papanoutsos ecc. Tutti dicono che il filosofo pratico cerca il valore o meglio ,i valori perche' le forme dell' azione sono molteplici e si danno in ambiti diversi.Dobbiamo ricordare questo che ha deto N. Bobbio " il filosofo ha un ruolo di guida, di sentinella," dice : " la sentinella che deve stare ad ascoltare i' avvicinarsi del nemico da qualunque parte provenga, e dare l' allarme prima che sia troppo tardi " ?. ??ddio Che cosa fanno i filosofi?, Bompiani, Milano, 1982

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