Eventi  -  Redazione  -  Numeri arretrati  -  Edizioni SDP  -  Indice generale  -  Letture pubbliche   

  Indice   -[ Editoriale | Letteratura | Musica | Arti visive | Lingue | Tempi moderni | Redazionali ]- ]-


Teatro

Teatro Trebbo: un'esperienza teatrale di testimonianza sociale...
recensione di Alessandro Rizzo

Libri a fumetti

I mostri del reale: tre invasioni dal mondo dei libri
recensione di Andrea Cantucci

Cinema

Spanglish
di Federica Bosco

Teatro Trebbo
"Un'esperienza teatrale di testimonianza sociale"
 

di Alessandro Rizzo


A Milano in Via De Amicis, 17, ma come anche in molte altre parti d'Italia, il Teatro Trebbo propone un'esperienza di testimonianza sociale, storica e didattica, in cui chi partecipa direttamente è lo spettatore, l'uditore. E' un teatro che serve a tutti, dai più piccoli agli studenti, dai giovani agli adulti, ai lavoratori: il pubblico non rimane ad ammirare, ma partecipa attivamente alla realizzazione del progetto dello spettacolo.
La tecnica è tipica della recitazione influente sulla sensazione, sull'aspetto sensoriale e fisico dello spettatore: il muoversi viene visto come piacere e come equilibrio psichico e sociale. Ogni persona ha un ruolo nel contesto teatrale: ci sono diversi modi di partecipare direttamente alla vita dello spettacolo per, poi, lasciare il segno verso chi partecipa: un segno tangibile, un segno effettivo, un segno reale e concreto.
Il Teatro vive esclusivamente dei proventi che provengono dal pubblico e dagli spettatori: ma le istituzioni sono pressoché immobili nel garantire un sostegno economico all'attività. Il Teatro Trebbo di Milano si trova sito in un antico convento, da poco restaurato, il cui affitto è stato in passato in parte sostenuto dal Comune, mentre oggi l'attività è finanziata in modo del tutto autonomo e indipendente, cioè da parte del pubblico. Nessuno considera l'attività teatrale e artistica come punto di ricchezza per la cittadinanza: non si investe su chi non genera profitto, anche se noi aiutiamo a crescere nella coscienza civile i bambini in fase scolare - considera amaramente il direttore del teatro, Toni Comello. Toni ci aiuta a comprendere, in seguito, il significato del termine "Trebbo": è una parola dialettale, di origine romagnola, derivante dal latino trivium, ossia luogo di incontro delle tre vie, luogo di riunione, di convivialità. E l'incontro al Trebbo avviene tra tre categorie: l'attore, il poeta e lo spettatore. Il Teatro ha anche una seconda denominazione: "Centro di Resistenza culturale". Dal 1993 si è pensato di affiancare a Trebbo questa seconda denominazione in quanto in questo luogo si cerca di resistere, riprendendo il significato etimologico del termine, contro una realtà, quale quella odierna milanese, in cui le attività indipendenti e artistiche non vengono avvantaggiate, né promosse a livello istituzionale e mediatico. Nel passato la Compagnia ha realizzato lavori improntati sulla memoria storica resistenziale: ma oggi, considera Toni, si deve privilegiare l'aspetto lavorativo del teatro; aspetto in cui l'attore diventa parte attiva a e la persona si responsabilizza in senso reale, non rimane passiva spettatrice in un gioco di relazione "cattedratica" con i recitanti. I laboratori di teatro sono, in questa ottica, all'ordine del giorno del programma d'azione della compagnia: sono luoghi dove tutto si costruisce e si determina, con la partecipazione attiva del pubblico che conosce la realtà vera del mestiere e il suo messaggio artistico recondito. Al teatro Trebbo passano ogni giorno decine di studenti delle scuole medie inferiori e dei licei: ragazzi che vengono in questo punto di incontro per comprendere in senso reale del termine l'arte teatrale e i testi che vengono trasmessi, non solo con la forza della recitazione, ma anche e, soprattutto, con la forza delle sensazioni e della comunicazione fisica e intellettiva. Bisogna essere in buona salute - dice Toni Comello - perché con essa e solo con essa riusciamo a tramandare alle nuove generazioni e ai giovani l'importanza della memoria storica e culturale del passato dell'umanità, nel suo progressivo divenire. E queste parole suggellano il monito del valore della traditio come ponte di conducibilità di un'arte antica al presente, all'odierno meccanico e alienante, con la ripresa dei canoni espressivi di un teatro popolare, vivo e sociale, di movimento, non elitario e arcadico.

Segreti di Pulcinella - © Tutti i diritti riservati