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Segreti di Pulcinella - antologia del decennale


Il 9 marzo 2013 a Firenze si terrà la cerimonia di premiazione del concorso letterario "Segreti di Pulcinella", momento nel quale si premieranno i vincitori e si presenterà l'opera antologica per festeggiare i dieci anni di attività.
I vincitori e i segnalati sono invitati e pregati di prendere parte all'evento.

L'evento si svolgerà sabato 9 marzo 2013 a partire dalle ore 17:00 presso la sala del Ristorante "I Tarocchi" sito in Via de' Renai 12 (zona San Niccolò), Firenze.

Il programma dell'evento è il seguente:
ore 17:00 - Saluto ai presenti, introduzione e attività svolta dalla rivista nei dieci anni
ore 17:30 - Premiazione dei vincitori e lettura dei testi
ore 18:30 - Presentazione del volume antologico
ore 19:00 - Associazione Tracce per la meta e dei Poetikanten
ore 20:00 - Cena conviviale

La serata sarà allietata dalla musica di Matteo Nicodemo.

Durante l'evento si potrà acquistare il volume antologico dei 10 anni d'attività della rivista al costo di 10€.

La cena conviviale, che chiuderà l'evento, prevede un tris di primi, tranci di pizza e salumi, verdure fritte e grigliate e caffè per il prezzo di 15€ a testa.
E' necessario comunicare alla mail della rivista (segretidipulcinella@hotmail.it ) la propria presenza e il numero delle persone che rimarranno a cena entro e non oltre il 24 Febbraio 2013.

Durante la cena i collaboratori/redattori della rivista potranno leggere stralci di loro testi presenti in antologia.

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[video prima parte]

[video seconda parte]

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Lettera di Francesco Felici, cofondatore di Segreti di Pulcinella

Pisa, 7 marzo 2013, Anno X



Cari amici, colleghi passati, presenti e futuri (il tempo non conta quando la linea temporale si annulla nella passione),

quando mi è stato chiesto di scrivere queste poche righe di saluto, mi sono sentito un po' fuori luogo, dato che non partecipo attivamente a SDP ormai da anni. "Perché mi dovrei riesumare?", mi sono chiesto. Mi sono venuti in mente quei programmi televisivi tra lo squallido, il ruffiano e il dolce-amaro in cui si vanno a ricercare / riesumare i cantanti/meteore degli anni '80 (sì, quelli della mia adolescenza), ormai spariti nel nulla da decenni, solo perché all'epoca avevano fatto una canzone orecchiabile. È triste rivederli, obbligati a presentarsi davanti a un pubblico che se li ricorda per com'erano trent'anni prima, e di fronte al quale devono fare i salti mortali per apparire esattamente com'erano trent'anni prima.... Solo per ricantare una canzone, quella canzone, magari in playback, vestiti come allora, truccati come allora, ballando come allora (quando ce la fanno), ma con trent'anni in più addosso, fuori dalla loro epoca, fuori dal loro tempo, e solo per una manica di scalmanati nostalgici che si dimenano e si crogiolano in un'inconsapevole amarezza inneggiante alla LORO stessa gioventù.. E quei poveri artisti, che magari non hanno più concluso nulla dopo quella canzone, a cui magari le cose sono andate a rotoli dopo quell'effimero successo, e la cui vita si è rivelata molto più insignificante di quanto le glorie giovanili gli avessero fatto pensare, si illudono, sotto il loro cerone, dietro alle loro movenze appesantite dagli anni, di tornare indietro. Perché dunque avrei dovuto essere il Sandy Marton della situazione, o il Den Harrow o il Gazebo o il Baltimora o il Martinelli o l'Alberto Carrara?

Poi mi sono messo a pensare, a valutare, a guardare la strada che il marchio SDP ha fatto in questi anni grazie alla costanza e alla passione di Massimo e di tutti gli altri collaboratori. Un bel percorso, un bel traguardo, certamente non da tutti. E allora mi sono detto: "Perché no?". In fondo, in quella stanza in cui fu pronunciata la frase "Perché non facciamo una rivista?" eravamo in due: Massimo e io. O forse tre, perché c'era anche la passione. Passione pura, quella esaltante ed esaltata, fuori dai limiti della pianificazione convenzionale, quella con ali immense ma nessuna bussola. Una frase, un moto di passione. Ecco com'è nata SDP, da un moto di passione. Un moto che non è rimasto un guizzo, ma che ha saputo prendere corpo, vigore e razionalità, sempre necessaria se vogliamo che un guizzo, per quanto meraviglioso esso sia, possa vivere oltre l'effimero. Che ha saputo perpetuarsi, crescere, diventare forza intellettuale, roccia intellettuale. Questa forse è la differenza tra la canzone "I Like Chopin" e Gazebo, e SDP e Francesco Felici. "I Like Chopin" è un punto nel passato seguito dal nulla e Gazebo può solo riapparire andando a fare la caricatura di se stesso perché dovrà per forza allacciarsi a quel punto ormai travolto dagli anni. Francesco Felici è più fortunato, perché non è chiamato a celebrare un punto morto del passato, ma un fluire evolutivo tuttora vivente e palpitante, alla cui nascita ha avuto l'onore di partecipare. SDP è fluire, è palpito puro, è passione pura. E voi, cari amici, voi siete ora parte integrante e vitale di tutto questo, voi, non io. Io non ho scritto queste righe per dirvi, permettetemi il pisano "Maiale 'ome sono stato ganzo a 'nventà 'r giornalino!" No. Dico invece a voi "Maiale 'ome siete stati ganzi" a portarlo avanti, a farlo vivere, a farlo crescere, a farlo conoscere, a fargli lasciare un segno, a questo "giornalino". E a voi va tutta la mia riconoscenza, tutto il mio ringraziamento e tutta la mia ammirazione. A voi, che avete preso un mio moto di passione e l'avete fatto diventare vita.

Vi abbraccio tutti
Francesco

 
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