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Narrativa

Questa rubrica è aperta a chiunque voglia inviare testi in prosa inediti, purché rispettino i più elementari principi morali e di decenza...
Il cacciatore di Riccardo Lupo, Il brutto sogno della contessa Carafa di Giuseppe C. Budetta, Un lungo 5 maggio nel cuore della vita di Salvatore Gurrado

Poesia italiana

Questa rubrica è aperta a chiunque voglia inviare testi poetici inediti, purché rispettino i più elementari principi morali e di decenza...
poesie di Giuseppe Bonaccorso, Alessandra Ferrari, Emanuela Ferrari, Iuri Lombardi, Italo Magnelli, Alessandro Monticelli, Ivana Orlando, Margherita Pirri

Recensioni

In questo numero:
- "Sempre ad est" di Massimo Acciai, recensione di Lorenzo Spurio
- "La metafora del giardino in letteratura" di Lorenzo Spurio e Massimo Acciai
- "Graffio d'Alba" di Lenio Vallati, nota di Massimo Acciai
- "Cassa integrazione guadagni… la mia è straordinaria" di Antonio Capolongo
- "Le avventure di Luchi e Striche" di Francesco Vico
- "Qualcosa che non c'è" di Maria Gioia Spano, recensione di Emanuela Ferrari
- "Il troppo" di Giuseppe Rensi, recensione di Emanuela Ferrari
- "L'invasione degli storni" di Roberto Mosi 

Articoli

CicloInVersoEmilia 2012: dal 3 al 5 maggio tre giorni di bici e poesia
di Enrico Pietrangeli

Interviste

Intervista a Ivana Orlando
A cura di Massimo Acciai

Intervista a Ivana Orlando
 

A cura di Massimo Acciai

 

- Quando hai iniziato a scrivere poesie? Ti ricordi la tua prima opera?

Credo di non avere mai avuto un inizio di poesia ma un divenire di poesia. La mia tela è mutata in pergamena al fiorire di un'alba satura di parole.
Strappai un foglietto dal taccuino del mio zainetto, da piccola, dopo la scuola, il mio gioco era osservare ...
Dietro la finestra della mia stanzetta, scrutavo la vita, la pioggia mi affascinava, coccolava i miei occhi e, in quel foglietto gettavo le mie storie. La mia prima poesia è stata la tempera su un taccuino ancora acerbo divenuto pergamena.
La mia prima poesia è :

Vita
Non lasciarmi
ad osservarti
non permettermi
di accettarti
non portarmi con te
ma lascia che io guidi te.

Stavo attraversando un brutto momento e quelle parole sono sgorgate dalla mia anima.

- Quali sono stati i tuoi modelli poetici, gli autori che hai amato di più, che hanno contribuito a formare il tuo stile?

Il mio stile si è formato come una gramigna, senza regole prestabilite, nato spontaneamente dalla voglia di liberare una parte di me stessa, custode di silente e covata sapienza. Dai grandi Maestri del Rinascimento, apprendo il gusto per l'equilibrio e l'armonia, passando poi alla parola scritta, ispirata da Maestri come Neruda e Leopardi, per poi approdare a una delle più grandi poetesse del Novecento, Alda Merini, dando voce alla sofferenza, alla pazzia e agli emarginati. L'amore tormentoso e altalenante del poeta Dino Campana e la scrittrice Sibilla Aleramo e la capacità di renderlo, dono la scrittura, superiore al comune amare, snoda il mio pathos. Del grande poeta e scrittore statunitense Charles Bukowski e dal suo meraviglioso "disordine" mentale, custodisco il suo anticonformismo verso la vita, l'audacia delle sue idee e la libertà insita nella parola.

- C'è una tua poesia che senti come più rappresentativa? Se sì, qual è?

Si, è "Anatroccolo".
Addosso
sguardi sudici
di lusinghe.
Scostai la mia presenza
adagiata in un angolo.
Un timido viso
destò la mia attenzione.
Silente mi avvicinai
sfiorai il suo sguardo.
Lo riconobbi.
Iridi
intimorite
insicure
emarginate
disilluse,
da un acerbo
riflesso ripudiato.

Quel desiderio
precoce
di amarsi
prese forma
e quel riflesso

piumata di bianco
venni cigno.

Fin da piccola mi sentivo un anatroccolo, timida, insicura, riccia e maschiaccio.
Il lento maturare del tempo ha mutato quel bocciolo di spine stondate, ordendo petali di lino grezzo.

- Quale peso ha il retroterra culturale nella creazione poetica?

Il retroterra culturale è la corteccia delle nostre radici.
L'amore per la bellezza, per la forma, un equilibrio spirituale tra linee e spazio, rivela la mia indole come una tela scontornata dalla tempera. Ho nutrito le mie iridi e sporcato le mie mani attraverso tempere e argille incarnate nelle grandi opere di grandi pittori e scultori. La pittura è stata fondamentale nel mio percorso di crescita, ampliando spazi inesplorati di realtà parallele ed emozionali.
Nel corso dei miei studi la mia attenzione si è andata sempre più addensando su due movimenti artistici ben delineati da due modi diversi di rappresentare la realtà, l'impressionismo di Pierre-Auguste Renoir, per la sua pennellata indefinita nel catturare la poesia dell'attimo, la luce vibrante si discostata dai contorni cogliendo l'impressione e non l'oggettività della realtà del Caravaggio.
Addentrandomi nel cuore della parola, ossia la poesia, ho tramutato la pittura in parola adoperando lo stesso pennello ...l'emozione.

- Quanto conta per te l'ispirazione, quanto la tecnica? Sottoponi spesso i tuoi lavori ad un lungo labor limae oppure ha maggior peso la spontaneità del momento creativo?

Nessuna tecnica o regola potrebbe ingabbiare il mio "urlo" di parole. Affido le chiavi del mio scrigno incustodito all'estro. A volte mi capita di scrivere al buio, nel pieno della notte, emozioni, ricordi, immagini, tracimano dai contorni di un taccuino posto sul comodino della mia stanza, a portata di penna, lasciando sbordare la mia spontaneità emozionale, tralasciando ogni forma di "contaminazione circostanziale" che sia una fonte di luce o uno scrittoio.
Definisco imprinting emozionale la prima stesura di un'opera, per tale definizione preferisco non alterare il sottopelle della poesia tramandandone l'originalità e arrotondandone la forma.
La mia musa è sibillina, ha un pessimo tempismo, per questo porto con me sempre un taccuino, non mi faccio mai beccare impreparata.

- Spesso le tue poesie sono associate ad immagini…

L'immagine è un frammento di vita, ibernata da un'emozione.
La poesia è un'emozione, ibernata da parole sature di immagini.
Una simbiosi a cui non intendo rinunciare.

- Cosa pensi dei concorsi letterari?

Concorsi seri e qualificanti possono essere occasioni di scambio e di confronto, esponendoli al giudizio di una giuria qualificata. Non tutti hanno un intento "nobile" ossia alcuni hanno solo scopi di lucro.

- Progetti per il futuro?

Sono molti i progetti futuri. Il più importante di tutti è... esondare poesie dalla mia anima finché avrò emozioni nelle vene, e al battito d'ogni pagina farne un libro di Poesie.

http://ivanaorlando.wordpress.com/

 
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