Nel luccicante palazzo dell' equilibrio
il mondo è descritto da finestre d' indifferenza
Siamo barche mosse da percezioni
tra difese e carezze al nucleo onirico
Niente è più futile della letteratura
E questo la rende necessaria
L' AFORISMA DEL NIÑO IRAKENO
Roboanti carri segnano il tappeto
in pochi anni alla luce intrecciato
Carezze d'arena lavano pallidi pruriti tra contenuto e stile
Un cuscino di grani che non colma il gran pozzo
Conserva la brillante capacità di trasformarti
Amore mistero inganno mancanza
Sei ormai poliedro dominato
La dipendenza è una forza leggera
non ha fretta nell'infilartisi sotto le coperte
Ogni giornata appartiene ad una stagione diversa
Cadiamo costruiamo ci dibattiamo
viviamo come neve che cade sul mare
Per la novità stai in letargo vuoto di cibo
ed esplodi in abbracci di luce
L'evoluzione può diventare paralisi
se le ciglia non chiudono mai il movimento